RENZO FRANCABANDERA | E’ iniziato ieri il Torino Fringe Festival, da un’idea folle di Inti Nilam, Fabio Castello, Giuseppina Francia,Giorgia Goldini e Sara Giurissa. Dal 3 al 13 Maggio 2013 in 7 spazi nel cuore della città, più di 50 giovani compagnie provenienti da tutta Italia ed Europa si avvicenderanno per creare quell’atmosfera, quel clima edimburghese, di libertà dell’arte. Gli spazi saranno gestiti dalle Compagnie del territorio torinese, con l’avvicendarsi di incontri, seminari e colazioni con gli operatori e programmatori presenti. Un’altra scommessa audace che vede coinvolta la Piccola Compagnia della Magnolia, e le altre compagnie del Teatro Abitato di Avigliana.
Un cuore pulsante di amore per le arti sceniche che fa di questo gruppo un nucleo di persone coraggiose in un momento certamente non facile. Mi permetto, pur in conflitto di interesse, essendo ospite di un incontro del Torino Fringe, di ritenere la Piccola Compagnia della Magnolia un esempio di serietà e abnegazione nell’esercizio dell’arte teatrale. A volte oltre il ragionevole, in un modo difficile da credere, ultraortodosso. Passione e dedizione assoluta, di quella così rara da trovare che davvero vedere da un lato loro combattere la loro guerra quotidiana e poi molti altri cercare furbescamente il contrattino e la prebenda, spiega anche il contesto culturale nel quale siamo finiti, l’analfabetismo etico (e non solo) di massa.
La differenza in due episodi capitati nel vissuto privato: durante la giornata di Cresco, un partecipante ricordava come la madre, pur odiandolo, sapeva chi fosse Carmelo Bene che trent’anni fa andava a briglia sciolta in prima serata in TV. Pochi giorni dopo a Trieste davanti alla statua di bronzo di James Joyce due studentesse adolescenti ci chiedevano chi fosse e se fosse ancora vivo (con tanto di targa con data di nascita e morte). Forse siamo all’estremo, ma forse è proprio questo il senso della battaglia di trincea che operatori come la Piccola Compagnia della Magnolia combattono da anni.
Su questo e per questo ci sentiamo nella stessa trincea, quella del rigore e della serietà di cui la Cerruti ci parla nella videointervista di oggi, registrata al Circolo Oltrepò di Torino, un altro dei luoghi resistenti della città.
[youtube http://www.youtube.com/watch?v=nKDCmFDBOt0&w=560&h=315]
[…] – Still Life (2013): intervista a Liliana Laera di Andrea Cova (SaltinAria, 3 maggio) Dal Teatro Abitato al Torino Fringe Festival 2013: videointervista a Giorgia Cerruti di Renzo Francabandera (PAC – Paneacquaculture.net, 4 […]