GIULIA MURONI | Anche nel teatro, anche in questi tempi di magra, esistono realtà virtuose, capaci di raggruppare energie e professionalità per convergere verso un progetto comune. A Gualtieri, borgo di 7000 anime tra Mantova, Reggio Emilia e Parma, un gruppo di tredici persone, ha varcato i cancelli del Teatro Sociale di Gualtieri, ormai chiuso definitivamente dal 1979, L’occupazione dello stabile, un teatro settecentesto ligneo in stile liberty, inserito nel complesso del palazzo Bentivoglio, lungi dall’essere un'”okkupazione”, ha di recente ottenuto un riconoscimento formale da parte del comune di Gualtieri, alla luce dei numerosi lavori di restrutturazione e messa a norma della sala principale. Ancora il lavoro è tanto, ma l’associazione Teatro Sociale di Gualtieri è animata dalla determinazione di chi sta cercando di costruire uno spazio nuovo, fuori da certe logiche logore, e da una certa dose di visionarietà e incoscienza, fondamentali per inseguire un progetto ambiziosissimo. Questo lo spirito con cui hanno organizzato un piccolo festival “Direction Under30”, all’insegna del mutuo soccorso teatrale, nel tentativo di fare massa critica e provare a invertire le tendenze del teatro oggi in Italia.
Ne abbiamo parlato a Gualtieri con Rita Conti e Riccardo Paterlini: