LAURA NOVELLI | Di corsa. Da un punto x verso un punto y. Di corsa fuggendo da qualcosa, qualcuno, qualche luogo. Di corsa per raggiungere qualcosa, qualcuno, qualche luogo. E mentre si corre il senso di questo andare prende forma. Si allarga ai percorsi esistenziali degli altri. Diventa “coro” cittadino. Tramuta in drammaturgia.
Passa dalla realtà all’evocazione, dalla prestazione fisica a quella dell’anima: intercetta prospettive di riflessione sulle “traiettorie” sport, teatro, società, giovani, nuove tecnologie l’interessante progetto “Across Lightblack”, ideato dalla compagnia Dynamis Teatro Indipendente (regista, Andrea De Magistris) e realizzato grazie alla Hikari produzioni, in sinergia con il Vascello di Roma, Campo Teatrale di Milano, Festival Movimentale di Napoli. Proprio a queste tre città fanno capo, infatti, i sessanta liceali coinvolti in questa complessa maratona performativa che, utilizzando la corsa come metafora atta ad indagare desideri e paure della vita quotidiana nei contesti metropolitani (sono gli stessi adolescenti maratoneti ad intervistare i passanti chiedendo loro da dove fuggano e verso cosa corrano), si pone l’obiettivo di costruire una partitura itinerante di sentimenti, angosce, esperienze, illusioni capaci di ricostruire uno spaccato contemporaneo in presa diretta. L’apporto di strumenti analogici e digitali (smarphone, tablet, iphone, connessione skype) funge poi da cinepresa e insieme da cassa di risonanza dell’intera operazione, in quanto non solo permette di immortalare l’incontro tra performer e avventore ma ne restituisce al pubblico il contenuto (parole, immagini, suggestioni e commenti) proiettandolo su un grande schermo durante lo svolgimento stesso della “corsa” nelle tre città campione.
Il contenitore prescelto per questa proiezione conclusiva della manifestazione sarà la prossima edizione del festival Teatri di Vetro diretto da Roberta Nicolai (tra il 23 e il 30 aprile) e il grande schermo adottato per l’occasione sarà un palazzo del quartiere Garbatella di Roma, sede storica della rassegna capitolina. Ma il progetto ha già sperimentato una tappa pilota lo scorso mese (con dimostrazione all’Opificio delle Arti, sempre di Roma) e gli esiti raccolti, sia in termini di ricaduta sociale che artistica, sono stati entusiasmanti. Racconta la stessa Nicolai: “I ragazzi/maratoneti erano 20 a Roma e poco meno di 20 a Napoli e a Milano. Si riscaldavano all’Opificio, come immagino anche a Campo teatrale a Milano e a Start a Napoli, poi è stato dato il via e sono usciti per le strade delle tre città. All’Opificio c’era una regia ed era pienissimo di persone, per lo più giovani. Due proiettori ci rimandavano le immagini che i maratoneti catturavano durante la corsa. Scrollavano una serie di sms. Scrollavano una serie di foto e piccoli video. La regia dava spazio ad alcuni di questi e intrecciava video, foto, contributi scritti. Ogni tanto arrivava un collegamento skype con il quale dialogava Andrea De Magistris.
Ogni tanto arrivava pure una telefonata e Andrea parlava con le persone a Roma, Napoli e Milano che avevano voglia di interagire. I ragazzi ponevano alle persone la domanda di Alice (Qui invece, vedi, devi correre più che puoi, per restare nello stesso posto. Se vuoi andare da qualche parte devi correre almeno il doppio, dice la Regina di Cuori ad Alice) e Andrea ribadiva che stavamo facendo una ricerca sui desideri e le paure nella città metropolitana. La gente raccontava i fatti suoi, da cosa era scappata o cosa rincorreva, se correva o no nella sua vita. Un prete ci ha fatto una predica sulla morte. Un signora ci ha dato consigli sulla vita. Una ragazza ha pensato che Andrea le stesse facendo il filo.
L’umanità è davvero grandiosa per varietà ! Intanto scorreva il tempo: la maratona durava 42’, in omaggio ai 42 kilometri di quella ufficiale. La cosa straordinaria era che il testo teatrale si scriveva mentre lo si viveva, mentre accadeva. Enea Tomei (autore di racconti) ha fatto un esercizio di scrittura con il suo ipad durante l’evento. Poi lo abbiamo letto con Andrea e il risultato drammaturgico è incredibile! Nelle tre città, inoltre, c’erano adulti che aspettavano i ragazzi ad un traguardo allestito come punto ristoro: dopo 42’ avevano sete e fame! Mi sono emozionata quando all’Opificio è scattato un applauso quasi commosso. La vita è sempre più forte ….”.
Il progetto prevede anche il coinvolgimento di tre Accademie di Belle Arti (una in ogni città), i cui studenti seguiranno i performer aiutandoli a riportare in forma grafica sulle loro tute bianche i contenuti e il senso dei diversi incontri. E non è esclusa, infine, l’apertura dell’iniziativa a città estere, prime fra tutte Marsiglia. D’altronde l’obiettivo precipuo di “Across Lightblack” è proprio quello di indagare l’individualismo odierno, la libertà (apparente) che pensiamo di ottenere essendo sempre in movimento, la fine di quel senso etico che fa anteporre il benessere collettivo al proprio. Temi urgenti. Temi senza confini.
Informazioni: www.dynamisteatro.it, www.teatridivetro.it
Qui un breve ma significativo video sull’iniziativa
[youtube http://www.youtube.com/watch?v=lQFDJXQLw7Y]