ALESSANDRO GUALANDRIS | “Vedi è questo il tuo problema. Tu immagini ci sia qualcosa quando invece non c’è niente. Tu immagini di avere una vita quando invece spacci solo pezzi di vita di altri e le parti frantumate della tua”
Strange Days, 1995
Il World Mobile Congress 2013, tenutosi a Barcellona tra il 25 e il 28 febbraio, ha portato grandi novità nell’ambito della comunicazione mobile. I grandi colossi si sono sfidati a colpi di schermi dalle dimensioni sempre più elevate e dalla definizione impareggiabile. Alla domanda, meglio smartphone o tablet, molte case han risposto con la novità del momento, il Phablet. Questo dispositivo, che ha nella genesi del suo nome anche la sua natura, nasce infatti dal mix di “phone” e “tablet”, sembra soddisfare molto il pubblico indeciso tra un telefono dallo schermo limitato e un PAD dalle ingombranti dimensioni. Dotati di schermi che variano tra i 5 e i 7 pollici, capaci di combinare le caratteristiche di smartphone e tablet, i Phablet hanno portato in terra spagnola diverse novità. Per fare un esempio, Huawei, con il suo Huawei Ascend Mate, dotato di un processore quad core a 1.5GHz, 2GB di memoria RAM, punta molto sulla praticità, concependo il proprio prodotto in modo tale da garantirne l’utilizzo anche solo con una mano e addirittura con un touch screen talmente sensibile, che ci permetterà di usarlo anche con i guanti. Sembrano piccoli accorgimenti, ma quando la gara alla tecnologia migliore è troppo intasata, meglio puntare sulle praticità quotidiane, che alla fine sono alla base delle migliori vendite.
Windows, con il suo sistema operativo Windows Phone 8, punta ad allargare la sua fascia di vendita, cercando di raggiungere terminali più accessibili al pubblico, come il Nokia Lumia 520. Smartphone semplice, sottile e dai colori intercambiabili, il nuovo figlio della serie Lumia punta dritto a chi non vuole spendere un capitale per il proprio telefonino, ma nemmeno vuol restare escluso dal virale mondo dei social. Attestato al prezzo di lancio che non supererà i 200 euro, sicuramente darà del filo da torcere a molti suoi simili. Scelte come quelle di Nokia e Windows sono un segnale importante. Esiste ancora una grossa fetta di pubblico che appartiene alla vecchia generazione di telefonini, ancora legati ai phone e non agli smartphone, ma che alla fine, volenti o nolenti, dovranno cedere alle leggi di mercato. Tuttavia la crescita nel campo dei suddetti smartphone è stata tale, che arriveranno a confrontarsi con sistemi incomprensibili e costi da far rizzare i capelli. Coprire questa fascia di neo acquirenti potrebbe voler dire una nuova svolta commerciale.
Asus, invece, sembra non preoccuparsi della domanda che ci siamo posti all’inizio, portando l’ennesimo smartphone trasformato in tablet, il Padfone Infinity. Al di là delle sue caratteristiche, il prezzo non di certo competitivo, si parla di oltre 900 dollari, rischia di minarne la popolarità. Cosa che, al contrario, potrebbe essere l’arma vincente del FonePad un tablet/phablet da 7″ con piattaforma Intel in arrivo a 229 euro. Sony risponde con l’Xperia Tablet Z: un tablet con risoluzione Full HD resistente a polvere, sabbia e acqua. Di sicuro quest’estate ne vedremo diversi sulle spiagge più rinomate. Quindi ancora un certo connubio tra un prezzo abbordabile e una tecnologia che fornisca un comodo utilizzo.
Anche le piattaforme software rispondono sul piano dell’alta prestazione a prezzi accessibili. Finalmente il tanto atteso Firefox OS, che nella precedente edizione venne solo anticipato, sembra aver trovato un posto dove stare, il nuovo ZTE Open, primo telefonino a montare tale software. Se il risultato sarà quello annunciato, si potrà sperare di avere un dispositivo a costo relativamente basso ma che abbia un piattaforma agevole per i programmatori, garantendone longevità.
Si è molto discusso anche di LTE, la nuova tecnologia che dovrebbe rappresentare il futuro della banda larga. Uno dei tentativi migliori per introdurla nei nuovi terminali, sarà quella di integrarla con i servizi di rete già presenti. Ci prova Qualcomm, con i prodotti della linea xE910, sfornando sistemi che suddivideranno l’utilizzo tra LTE e 3G in modo da poter investire con molta più calma sul neo sistema senza perdere la consolidata esperienza esistente. La speranza è che tali tentativi siano abbracciati da più case possibili e che la banda larga abbia finalmente la possibilità d’espandersi anche in Europa (e soprattutto nel Bel Paese).
Se tanti prodotti si son visti, molti, invece han latitato. Al di là delle assenze clamorose, ma del tutto previste, Apple su tutte, ciò che molti attendevano era la possibilità di vedere nuovi smartphone e tablet, dotati di batterie più capienti. Infatti, uno dei più annosi problemi degli utilizzatori, sono proprio le cariche non certo infinite dei loro dispositivi. Sembra che, anche per quest’anno, sia d’obbligo portarsi sempre con sé il caro vecchio caricatore, per evitare di vedere comparire quella fastidiosa batteria rossa che decreta la fine di ogni attività, qualsiasi sia l’avanzatissimo prodotto che abbiamo tra le mani.
Altra domanda che in molti internauti si sono fatti è legata al processore NVIDIA Tegra. Dopo mesi di possibili spoiler e di anticipazioni, si pensava di vedere diversi dispositivi dotati di questo processore che, in teoria, dovrebbe migliorare di parecchio le prestazioni dei servizi, soprattutto dei giochi, sui nostri nuovi sistemi. Tuttavia la scelta ancora non sembra essere quella intrapresa dai demiurghi della telecomunicazione. Attenderemo speranzosi future news.
Dunque, questa 3 giorni nella città spagnola, ha mostrato al mondo che la necessità di social e di condivisione in rete, regola il mercato del Mobile, che a sua volta, impone nuove leggi e si pone limiti quasi imbarazzanti. L’idea è che in un mondo di concorrenza così spietata, tenersi l’asso nella manica per l’ultima mano, significhi sopravvivere.
Vi rimandiamo al sito ufficiale della convention per tutti i dettagli di tutti i prodotti presentati, mentre noi vi mostriamo un video di un prodotto molto atteso ma che al World Mobile Congress si è visto solo indossato da qualche dipendente Google, che si aggirava sornione tra gli stand: i Google Glass.
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