ALESSANDRO GUALANDRIS | “Se vuoi ammirare il paradiso, semplicemente guardati attorno e ammiralo. Qualsiasi cosa tu voglia fare, falla.” Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato (1971) – questo avrebbe potuto esser stampato all’entrata del padiglione 8 della Fiera di Rho, Milano, dove ieri si è chiusa la ventesima edizione del Cartoomics 2013. Nella tre giorni, abbiamo assistito a un vero e proprio assalto di appassionati del fumetto, del cosplay e di famiglie curiose che han voluto fare un tuffo in un mondo certamente alienante per chi arrivava dalla città.
PAC ha commentato tutto dalla sua pagina facebook e twitter in diretta: un vero e proprio tour de force tra conferenze stampa, presentazioni, ospiti agli stand e molto altro. Quello di oggi è solo un piccolo assaggio: nelle prossime settimane vi tracceremo un racconto preciso di ciò che più ci ha colpito, con anteprime sulle prossime all’uscita, mentre qui temperiamo la matita per uno sketch veloce, atterrando poi, alla fine di questo resoconto, su una videogallery di immagini della tre giorni dal ritmo funk.
Partiamo dall’inizio, dal workshop gratuito tenuto dalla ImasterArt, l’istituto italiano che tiene corsi e workshop di animazione e grafica digitale, incentrato sulle tavole di Iron Man, partendo dalla costruzione base di una tavola fino alla modellatura e alla colorazione. Interessante e affascinante notare come un bozzetto appena accennato possa divenire una tavola perfetta, completa di dinamismo, luci e ombre. Successivamente Riccardo Mazzoni ha presentato la mostra Cartoomics Erotika 2013 Kamasutra, con gli ospiti Roberto Mangosi ed Enzo Jannuzzi. Grazie alla collaborazione di diversi collezionisti, abbiamo potuto ammirare tavole originali di Jacovitti, Pichard e Manara, insieme ai contributi di molti altri artisti chiamati a interpretare la loro idea del Kamasutra: un viaggio in un testo che in molti conoscono ma che, forse, quasi nessuno ha letto. Come teneva a precisare Mazzoni “il Kamasutra non era altro che un testo/guida alla vita del cittadino indiano di duemila anni fa (…) Abbiamo raccontato il Kamasutra passando attraverso tre autori diversi fra loro e non tutti abituati a quel genere. Le tavole di Jacovitti sono splendide, cariche d’umorismo, nonostante non sia certamente il suo campo d’azione” . Mangosi ha poi mostrato alcune delle sue tavole più efficaci e con Jannuzzi son rimasti per tutti i tre giorni davanti alla mostra Erotika disegnando vignette seduti a un tavolo o su fogli enormi appesi alle loro spalle. Un vero e proprio work in progress.
Un altro evento clou è stato l’incontro con Alessandro Baronciani, presentato da Loris Cantarelli e Filippo Mazzarella, in occasione del suo prossimo libro “Raccolta 1992/2012” (edito da Bao). L’autore si è rivelato un fiume in piena, sia per l’allegria sia per la passione con cui spiegava le sue scelte editoriali o artistiche. La raccolta in questione “è nata – ci spiega lui stesso – dalla necessità di riprendere tante storie che erano state pubblicate sparse su diverse riviste o fanzine, mai in libri, inserendo materiale inedito. (…) L’idea di stamparlo in questo formato era di voler richiamare le vecchie strisce, tipo i primi fumetti Bonelli”. L’incontro ci è talmente piaciuto che presto vi sveleremo molto altro sull’autore e il suo libro, in uno speciale che anticiperà l’uscita nelle librerie del 15 aprile.
Mentre allo stand Bonelli si susseguivano diversi disegnatori pronti a rispondere a vere e proprio invasioni di fan in fila per una stampa inedita autografata (anche noi di PAC abbiamo il nostro piccolo premio che potete vedere in questa pagina), nell’area Fantasy, la piazza magica, si potevano ammirare battaglie tra le razze più assortite, bere idromele, imparare a tirare di spada e farsi fotografare seduti sul famoso trono di spade (ovviamente una riproduzione). Subito dietro, nell’area Tatami/action, si alternavano campioni di Kendo e Kickboxing, samurai e altri esperti d’arti marziali, mentre sullo sfondo i membri dell’Umbrella Corporation tenevano a bada zombie famelici (la quantità di persone truccate in modo tale aumentava ora con ora!). I cosplayer, non si limitano a indossare i vestiti dei loro beniamini, ma per tutto il tempo sono quei personaggi. E’ un’immedesimazione completa. Quindi capitava di girare l’angolo e scontrarsi con i vendicatori in formazione d’attacco, oppure incrociare sulla propria strada Totoro che ti sorride, saluta e se ne va saltellando. L’accuratezza di molti costumi raggiunge livelli da cinema.
Anche l’area Fantascienza regalava emozioni. Presenti le maggiori associazioni di fan club legate ai marchi di Star Wars, Star Trek, Battlestar Galattica, Batman e Ghostbuster, che han riprodotto negli stand le ambientazioni legati alla loro associazione, creando dei veri e propri diorami del cinema. Era quindi possibile passare dalla famosa stanza di contenimento degli acchiappa fantasmi, alle fredde ambientazioni della base ribelle di Star Wars sul pianeta Hoth.
Ritornando agli incontri, molto interessante il lavoro svolto dai curatori della mostra per i 50 anni di Eva Kant, presentata da Mario Gomboli, Tito Faraci, Enzo Facciolo e Giorgio Montorio. I primi due sceneggiatori di Diabolik e gli altri due storici disegnatori. In una chiacchierata partita dalle origini di Eva Kant, attraverso il femminismo, l’Italia degli anni 60, la coppia italiana che cambia e con essa i modi d’interpretare la figura della donna, abbiamo passato in rassegna la storia degli ultimi 50 anni del nostro paese. E’ stato significativo rendersi conto di come un fumetto qual è Diabolik sia il simbolo di una nazione e di come i suoi autori, dalle sorelle Giussani fino ad oggi, debbano tenerne conto per ogni singola riga scritta o per ogni tavola creata. Avremo modo di parlarne ancora su PAC, con uno speciale interamente dedicato alla Mostra e al suo incantevole personaggi.
Chiudiamo, parlando di altre due novità editoriali che molto ci hanno colpito e che troveranno spazio sulle nostre pagine, con anticipazioni e molto altro prima della loro uscita in edicola o fumetteria. Stiamo parlando di Dragonero e Long Wei.
Il primo è il nuovo albo Bonelli, creato da Luca Enoch e Stefano Vietti, seguito di un romanzo a fumetti omonimo e creato sempre dalla coppia menzionata, edito nel 2007 da Bonelli Editore. Garantendo al pubblico che la nuova serie sarà tutta una nuova storia, Enoch e Vietti, ci hanno condotto, con l’aiuto di Loris Cantarelli, in un mondo fantasy del tutto nuovo. Oltre ad offrirci in anteprima diverse tavole e qualche anticipazione sulla trama, quello che ci ha colpito è l’idea editoriale di creare una storia che si svolgesse in un albo e mezzo, per poi dedicare il resto del secondo albo a uno spin off relativo ad uno dei personaggi secondari o legati agli avvenimenti appena narrati. Questo permetterà al lettore un coinvolgimento totale nella narrazione e nel mondo di Dragonero, che v’invitiamo a seguire sul blog ufficiale. Previsto per giugno, vi anticiperemo qualcosa molto prima.
La seconda novità sarà Long Wei, che da maggio invaderà le edicole di tutta Italia. L’idea è quella di narrare le vicende di un emigrato cinese a Milano, esperto d’arti marziali e divenuto eroe del quartiere di Chinatown meneghino, il cui cuore è la via Paolo Sarpi. Noi, oltre ad aver assistito alla lunga e interessate presentazione con tutto il cast presente, da Diego Cajelli e Luca Genevose, mente e braccio principali, fino a tutti gli altri disegnatori coinvolti, abbiamo avuto la fortuna di leggere il primo numero (e l’originalissimo numero zero). L’albo è coinvolgente, si respira l’aria degli immortali film di Bruce Lee (non a caso festeggiato in una mostra fotografica) mista a quel pulp rude presente in pellicole come Milano Calibro 9. La narrazione è molto cinematografica, ben gestita e scorrevole. Interessante è stata la campagna virale fatta nell’ultimo anno, costituita da adesivi distribuiti ai presenti nelle precedenti fiere di fumetti, con la richiesta di spargerli in giro per le città, copie omaggio abbandonante volutamente nei quartieri cinesi di Milano e Roma e video di candid camera girati per Milano (qui ne trovate una). Presto una corposa intervista agli autori svelerà molto altro.
Per ora ci fermiamo qui. Molti di voi si chiederanno “Ma Iron Man”? Rispondiamo che avrà il suo spazio su PAC, poiché era l’ospite d’onore della manifestazione e sarebbe veramente difficile dedicargli solo qualche parola (stesso discorso per il Fan Film Festival).
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