IronManALESSANDRO GUALANDRIS | In “The Avengers”, film campione d’incassi di Joss Whedon, Capitan America chiede a Tony Stark “Sei grosso con quella corazza ma senza, cosa rimane?” “Beh, vediamo – risponde l’eroe di metallo – sono un genio, un milionario, un playboy e anche un filantropo”. Una domanda simile è stata il pretesto per introdurre la conferenza stampa per i 50 anni di Iron Man tenutasi al Cartoomics 2013. Filippo Mazzarella s’interrogava con Stefano Bethlen, Head of Theatrical Distribution & Marketing The Walt Disney Company, se sia l’uomo a fare la macchina o la macchina a fare l’uomo. Sembra quasi un trattato di bioetica filosofica. Ma non stavamo parlando di fumetti?

Il personaggio di Iron Man, fin dalle sue prime apparizioni, ha subito evoluzioni meccaniche molto evidenti, descritte e portate in mostra proprio alla convention milanese appena citata, ma la componente umana del personaggio di Tony Stark è sicuramente la più affascinante. Miliardario redento al bene, durante la sua lunga carriera passa ogni travaglio che la vita umana riserva: la morte di affetti cari, la caduta nel vizio dell’alcolismo, la responsabilità di ciò che ha seminato e le conseguenze di un passato da venditore di morte.

Se l’armatura indossata nei primi anni di attività sembrava una deriva fumettistica del robot del Mago di Oz, la crescita tecnologica del mondo ha imposto design sempre più accattivanti e definiti: ovviamente ciò che poteva sembrare all’avanguardia nel 1963, anno della sua prima avventura nel mondo Marvel, non poteva esserlo anche nel 1970, figuriamoci nel XX secolo (qui potete trovare un esauriente elenco di tutte le armature apparse nei 50 anni di vita dell’eroe) . D’altra parte, non si tratta di un costume, di una calzamaglia, alla quale si può semplicemente cambiare colore o il taglio della maschera. La scelta di creare un percorso storico per seguirne le evoluzioni, è stata il fulcro della mostra presente al Cartoomics, nella quale erano esposti diversi elementi presi dai film, ma anche riproduzioni fedeli delle oggettistiche legate più esplicitamente al fumetto.

Ma, come dicevamo prima, macchina o uomo? La scelta di Robert Downey Jr come versione “fisica” di Tony Stark è stata sicuramente azzeccata, al di là della bravura dell’attore nel calarsi nella parte, per sottolineare quel concetto che sta alla base del personaggio: Tony Stark stesso è una maschera. La sua superficiale arroganza, la sua misantropia e le continue battute sarcastiche, nascondono il dramma di un uomo che è costretto a vivere con pezzi di metallo che possono liberamente scorrergli nelle vene, se non fosse per un cuore artificiale, da lui stesso creato, che li raggruppa per non disperderli e ucciderlo. Si tratta di un super eroe che ha un handicap di partenza micidiale, una spada di Damocle sempre pronta a cadergli in testa.

A questo punto l’armatura non è altro che un mezzo per sfogare rabbia e frustrazione, generati da un senso di colpa dovuto al suo passato e alle responsabilità di scelte non sempre ponderate. Non dimentichiamo che all’inizio delle sue avventure Iron Man era un combattente del comunismo e fu rilanciato negli anni 70 per sostenere la guerra in Vietnam. Con il passare degli anni e con la libertà post maccartismo di scrivere sceneggiature più audaci, la figura dell’eroe è cambiata e le problematiche psicologiche sono diventate un nuovo pretesto per calare Tony Stark in una dimensione più umana.  Ed è qui che arrivano i film della nuova generazione.

tonyL’universo Marvel visto in celluloide è leggermente diverso da quello presente nelle pagine dei fumetti, ma lo spirito e i toni sono quelli raggiunti dai volumi degli ultimi anni. Con i primi due film targati Jon Favreau, sono state narrate le origini e le prime scorribande dell’eroe con uno sguardo ai primi problemi con l’alcool e i difficili rapporti umani che Tony Stark non riesce a mantenere. Tuttavia la comicità e la leggerezza della narrazione permettono di non scendere troppo nell’analisi psicologica del personaggio, godendosi esplosioni a tutto volume al ritmo degli AC/DC. Dopo The Avengers, la Marvel partirà con la fase due del progetto cinematografico, portando all’estremo quelle conseguenze generate dalla quasi invasione aliena, fermata in tempo dal gruppo di eroi (ecco invece il cofanetto della Fase 1). Nella vita del miliardario in armatura entrerà la figura del Mandarino e dai trailer del terzo capitolo diretto da Shane Black visti negli ultimi mesi, è facile intuire un declino più cupo e drammatico. Giustamente in linea con le vicende di carta, dove la crisi dell’uomo postmoderno, privo di certezze, si rispecchia nei super eroi.

In fondo, dietro ad una maschera, di metallo o di pezza, c’è sempre un uomo.

Vi lasciamo con due video: uno direttamente realizzato durante il Cartoomics con foto e riprese della mostra dedicata a Iron Man; l’altro con il nuovo trailer de “Iron Man 3” in uscita il 24 aprile.

Stay Tuned on PAC

[youtube http://www.youtube.com/watch?v=zRBDvijlddA&w=420&h=315]
[youtube http://www.youtube.com/watch?v=Pz1aiadrOTE]