MARAT | Immobili. Di fronte a “L’origine del mondo” di Courbet. E chi vuole intendere intenda. Difficile non riconoscersi. Che a un certo punto in Viridiana di Buñuel, i mendicanti entrano a dare un’occhiata nella villa della protagonista. Immersi nel lusso, si siedono a una lunga tavolata come a comporre L’ultima cena di Leonardo. Ed è in quel momento che osservano una donna alzarsi la gonna di fronte a loro. Immobili, appunto. Immobili come quell’autista d’autobus che vent’anni fa stette ad osservare il mio amico Carlo che si calava le braghe. In una notte londinese di birre, cassa dritta e traffico bloccato.
E Carlo vive. Immobile come la nuova stagione del Piccolo. Che regala una lista lunga così di nomi già visti e (ri)conosciuti. La meglio gioventù (over 40) del teatro italiano. Non un nome di rottura. Non un talento ancora in divenire. Non un mezzo esempio di teatro performativo. Immobile nella propria importanza. E così sia.
Immobile come la Milano che osserva i celerini entrare in università. Agghindati in total blue antisommossa per sgomberare una libreria (una libreria), la ex-cuem, spazio proustiano di tesine e programmi fotocopiati. Madeleine accademica. I celerini che entrano in Statale mi mancavano. Ovviamente su espressa richiesta del magnifico rettore Gianluca Vago, l’unico a poter autorizzare l’intervento. Magnifico rettore che ai tempi dell’incarico si autodefiniva l’uomo del cambiamento. Ex-cuem rioccupata nel giro di una manciata di ore. Era ovvio. Ma il gesto è lì che ancora dà noia. Che mica se ne sono sentite tante di voci a riguardo.
Milano immobile, Milano che osserva. Un battito di vita ai margini, nei percorsi indipendenti. Dove è vero quel che vedi (forse). Giusto per crederci ancora, darsi un tono. Ma mentre Borghezio arrivava a Niguarda che il sangue non era ancora asciutto, Milano era immobile. La Milano che parla la mia lingua e che fuma le mie sigarette era immobile.
Perché noi si valuta, mica si reagisce di pancia. Facciamo minuti di silenzio, apriamo tavoli, limiamo comunicati. E stiamo lì. Immobili a fare tappezzeria. Mentre gli altri si divertono. E limonano con le ragazze.
Disegno di Renzo Francabandera