ALESSANDRO MASTANDREA | In principio era “Non è mai troppo tardi” di Alberto Manzi. Oggi invece, esplorati da tempo i territori del tragico e sperimentati sulla viva pelle degli spettatori mimesi e catarsi, la TV ha abbassato le proprie ambizioni rivolgendo lo sguardo altrove, verso attività ben più mondane.
La componente educativa, infatti, ha trovato una singolare valvola di sfogo in ambiti sempre più specialistici: dai segreti della decorazione di torte e affini, all’organizzazione di un party impeccabile, fino alla scelta del perfetto abito da sposa, tutte esigenze indissolubilmente legate alla condizione umana, dalla cui risoluzione dipende senza ombra di dubbio l’equilibrio della nostra sfera emotiva. La cura del corpo e del proprio vestiario, del famigerato “outfit” per dirla con terminologia tecnica, non è da meno.
In tale ambito, meta imprescindibile di pellegrinaggio mediatico, per tutti i cultori dello stile via etere, è la chicchissima “Ma come ti vesti!?”.
La premessa è semplice: se le vicende della vita hanno portato un tuo congiunto a smarrire la retta via dell’eleganza, non c’è altra soluzione se non affidarsi, con sguardo mesto e animo contrito, ai due santoni della passerella da studio televisivo, all’appello Miccio Enzo e Gozzi Carla, sperando nella grazia. Sono oramai sette anni che la caleidoscopica esperienza nei dedali del fashion style, offerta dai due, miete vittime senza posa. D’altro canto, un guardaroba ben assortito val bene una o due crisi d’identità. Ebbene, non paghi di tanti anni di successi, le instancabili menti di Discovery Italy, hanno pensato bene allo spin-off: “Guardaroba perfetto, kids & teen”. E la polemica infuria implacabile in rete. Abbandonato il “fido Miccio” (il gioco di parole animale è casuale) è la sola Gozzi a farsi carico della pesante eredità. Sulle sue spalle l’ingrato fardello di educare al buon gusto le masse di bambini e teen ager, con l’ausilio dell’immancabile spalla, Enza: castigata, la poveretta, in un bianco camice da sarta, cui solo un fazzoletto nero al collo dona quel minimo di brio.
Ora, che tra il Miccio e la Gozzi, quello simpatico sia il primo, è fuor di dubbio. Le sue metafore ardite valgono da sole il tempo della trasmissione: “vestita così, bella mia, sembri un lottatore di sumo”. Ma le ferree leggi della fascia oraria non permettono deroghe. Un bambino avviato sulla strada dell’omologazione non ha mai fatto male a nessuno, ma i consigli à la page di un esperto stylist gay a degli inermi teen-ager, non stanno per niente bene a tavola.
Ma a noi, in fondo, la Carla Gozzi piace anche da sola: le sue pose da vecchia governante tedesca e quel singolare vezzo di parlare tenendo le labbra perennemente socchiuse ci hanno irrimediabilmente contagiati.
Così come siamo contagiati dal tono allegro della trasmissione e dal “gioco della moda”, come lo chiama lei, alla faccia di petizioni, polemiche e fobie da omologazioni varie. “Carla aiutaci tu”, urlano i genitori in crisi. E la nostra super-donna si precipita in loco, con la coda platinata sempre in ordine, a dispensar consigli. Alle sprovvedute kids & teen non è dato nemmeno il tempo di reagire, che lei, sorta di irrefrenabile uragano di simpatia, ha già messo a soqquadro il loro guardaroba: “Sai cosa facciamo adesso? Liberiamo tutto il guardaroba e lanciamo tutti i vestiti sul letto!”-“ Ah divertente” risponde Matilde, 14 anni, da Milano, sguardo tra lo smarrito e attonito. La moda sarà pure un gioco, ma di certo non è uno scherzo. Occorrono infatti doti da psicologa, oltre naturalmente a una simbiosi perfetta con quel flusso di energia primordiale che è lo stile e i suoi accostamenti. Che importa poi se i risultati non sempre vengono apprezzati – “Questo non mi piace… è un po’ antico”- in fondo, sono solo ragazzi.
Già assediati da pubblicità e subdole strategie di marketing ( peer-to-peer, insiders, trandspotters, seeding) ai nostri poveri pargoli tocca anche sciropparsi i consigli dell’inflessibile governante. “Carla Consiglia: mai parlare alle orecchie delle amiche”. Non bastassero, dunque, le tempeste ormonali, i rapporti conflittuali con genitori e insegnanti e i cambiamenti del proprio corpo da accettare e gestire, ora dovranno guardarsi anche da “Guardaroba perfetto kids & teen”. Quando si dice “piove sempre sul bagnato”.
Qualche parodia…
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