COSIMA PAGANINI | Chi ci sarà a vedere Bob Wilson domenica 20 ottobre a Milano?
Gli happy few? Tutte le ragazze e i ragazzi del «petit clan»?
E quelli che resteranno fuori (è inevitabile) chi sono? Ma anche loro tutti ragazzi del gruppo, un altro. In questi tempi buoi (sic) i piccoli clan prosperano, le classi avanzano, le avanguardie non sono mai state meglio, i classici sono in ottima forma, il pop va alla grande, il trash spacca, i luoghi della cultura li trovi ad ogni angolo di strada (come gli psicanalisti a Buenos Aires) e l’arte ha un sacco di officianti e adepti, insomma la bellezzanonècheiltremendoalsuoinizio ecc. ecc..
Per fortuna il classismo (e la classe non è acqua) ci salva dalla frustrazione (e dalla ruggine), soffoca ogni tentativo di rivolta e ci fa essere tutti felici a fine giornata dopo aver parlato di: ma ronconi fa ancora teatro? se ci fosse carmelo, i “figli” degeneri del professore, e franco che direbbe? il teatro fuori dai teatri, vogliamo il pubblico vero, basta applaudire chiunque, jerome o pippo? meglio daria (che non è la fulvia del sabato sera), finalmente un bray, vabbé faceva la notte della taranta.
E poi appuntamenti e incontri e tavole rotonde su: VALORE CULTURA, FUS e Fondazioni lirico-sinfoniche, buone pratiche, funzione del teatro pubblico e l’accesso e il ricambio generazionale (‘sti GIOVANI che non possono aspettare ancora ché se diventano vecchi tanto vale tenersi i 50enni).
Comunque io ci sarò a vedere il piccolo Bob (e il 2 novembre a vedere il grande Bob).