VALENTINA SOLINAS | Si è conclusa da poco a Pisa la seconda edizione dell’Internet Festival, il cui focus è stato quest’anno sull’editoria digitale; l’obiettivo era portare alla luce altri aspetti dell’informazione online e offrire uno spazio per un confronto sui reali vantaggi e i problemi che stanno caratterizzando il mondo dell’editoria in questo passaggio storico.
Il presidente del Gruppo L’Espresso – Repubblica, Carlo De Benedetti nel suo Keynote Speech alla Scuola Superiore di San’Anna, ha posto l’attenzione sulla forbice apertasi fra giornalismo tradizionale e informazione digitale, due realtà che si trovano a coesistere nonostante la prima debba combattere sempre più seriamente contro il cambiamento delle abitudini dei lettori e la prospettiva di un ingresso nel mondo digitale, mentre la seconda è ancora alla ricerca di un ambiente stabile e sicuro che ne tuteli i contenuti e la credibilità.
Tema, quello della difesa dei contenuti digitali, cui è stato dedicato il dibattito “Muore il cartaceo, viva il re digitale? Gli editori europei e la transizione più drammatica”, con tre ospiti del giornalismo digitale europeo: Angela Wade Mills direttrice esecutiva presso l’European Publisher Council, Florian Nehm capo delle realazioni e delle politiche istituzionali di Alex Springer AG, e Nikos Gouraros presidente di Online Publisher Association Europe: hanno discusso della possibilità di trovare norme di protezione che tutelassero i contenuti delle testate online per evitare i furti di proprietà intellettuale che spesso danneggiano l’editoria digitale.
I tre, in piena sintonia, hanno portato esempi a sostegno del giornalismo del web, difendendone il bisogno e i vantaggi nell’era della connessione, tutti concordi sull’inevitabile avanzamento del giornalismo online, e l’urgenza di rendere unici i contenuti di ogni testata, per mantenere inalterato il rispetto della qualità da parte degli utenti.
Il problema ruota intorno alla pubblicità: gli articoli delle testate online vengono spesso rubati e inseriti nei blog e nei siti non autorizzati, con lo scopo di avere pezzi su cui inserire banner pubblicitari, fonti di guadagno per i motori di ricerca. Un esempio è google che gestisce uno dei più importanti circuiti pubblicitari del web. L’immaginario attuale pare essere poco rassicurante, giacché l’unico paese europeo che ha provveduto alla tutela delle testate digitali è la Germania; mentre a Bruxelles, ancora, si sta discutendo per trovare soluzioni a difesa del giornalismo online di tutta Europa.
In un ambiente in evoluzione, poco tutelato e precario, il giornalismo professionale resiste; l’ha confermato Lucia Annunziata, conduttrice della trasmissione di RAItre Mezz’ora e direttrice del Huffington post italiano, ha voluto portare il suo contributo elogiando le potenzialità dell’informazione digitale, i vantaggi del web nella velocità della comunicazione, e menzionando come abbia tutto questo ri-valorizzato la scrittura: “Internet ha rivalorizzato la parola. Vi rendete conto di quanta intelligenza è necessaria per scrivere un pensiero o un’ultim’ora in 140 caratteri?”
Le parole dell’Annunziata rimandano ancora all’analisi sul presente del giornalismo, un presente dove la vendita e la produzione di Tablet e Iphone è in continuo aumento, e le app hanno incrementato a dismisura l’interesse dei lettori; tanto che parafrasando De Benedetti si potrebbe definire l’ultimo decennio come la miglior stagione del giornalismo.
Il fermento e l’interesse per l’informazione non manca, ma deve tornare la consapevolezza del valore del mestiere da parte del lettore. Il timore è che la notizia scritta si perda attraverso la rete, confondendosi con il dilettantismo, senza distinzione tra le testate online e i siti web privati, lasciando solo il ricordo di una professione, durata oltre 400 anni.