EMILIANA IACOVELLI | Oggi l’Italia si colloca, nel panorama internazionale, come Gresko nella difesa dell’Inter dell’anno calcistico 2001-2002: fuori posizione. Noi, popolo di poeti, santi, navigatori e calciofili, in questi anni non ci siamo fatti mancare niente: menestrello di corte, mutande verdi pagate con i danari dei contribuenti, corna immortalate nelle foto di rito a futura memoria, paragoni infelici in assemblee istituzionali con antieroi della storia, tentativi di eliminare, procurandogli un’angina pectoris, i competitors internazionali, patti scellerati con uomini di discutibile moralità.
Quanto è, in questi giorni agli onori della cronaca politica conferma come si sia trattato di questioni di cuore e di pancia, più che di cervello. Gli approvigionamenti di gas e petrolioa prezzi vantaggiosi ci sono costati ottantasette bottiglie di vodka, ventiquattro danzatrici del ventre, una partita ‘a soldi’ di Risiko finita a tarda notte, strazianti melodie del menestrello Apicella, faraonici banchetti di patate e cetrioli Kaka e Allegri.
Finita l’era Berlusconi, durata molto più del giurassico, diviene Presidente del Consiglio Letta che porta un po’ sfiga e l’Italia attraversa la peggiore crisi politica ed economica dal dopoguerra. Il Governo, tra buoni propositi e vari spropositi, galleggia fino all’arrivo del salvatore della patria, Matteo Renzi, il Renato Cesarini della politica italiana, riuscito in due giorni nell’impresa di rinverdire l’orgoglio nazionale e la passione per il tricolore: l’emiciclo di Montecitorio si colora del bianco delle deputate a difesa delle quote rosa, del verde di cravatte e fazzoletti da tasca dei leghisti e del rosso di uno sparuto gruppo di nostalgici garibaldini.
Il Presidente del Consiglio, con la riga fissa di Rivera nelle figurine panini e lo sguardo fiero di Jaun Alberto Schiaffino, ha cercato di restituire all’Italia un ruolo di primo piano nel panorama internazionale scegliendo tra quello goduto dalla Tour Eiffel nella gita fuori porta a casa Hollande e quello goduto dalla ruota panoramica prima di incontrare Frau Merkel a Berlino. Sceso dalla ruota panoramica Renzi ha dovuto fronteggiare una gravissima emergenza: aver erroneamente sostituito al cappotto, in valigia, il telo antipioggia per lo scooter. Pare sia stato visto vagare per la città farneticante alla ricerca di un negozio aperto, ma sfortunatamente l’unico che ha trovato aperto era per taglie forti.