RENZO FRANCABANDERA | E’ passata una settimana dalla fine del festival. Era l’ultima sera e dopo lo spettacolo di Morganti l’organizzazione ha potuto tirare un respiro profondo, come sempre quando si completa un lavoro.
Contemporanea in questi anni ha stretto legami, rinforzato una struttura che negli anni si è consolidata ed ha fatto circuito. E sopratutto ha portato avanti le due direttrici di movimento su cui la direzione artistica da anni ha deciso di muoversi, ovvero il rapporto fra scena e pubblico, una questione quindi eminentemente artistica, e il rapporto fra residenze e sistema teatrale, una questione organizzativa e gestionale di rilevanza nazionale.
E non è un caso che Contemporanea da anni ospiti al suo interno convegni e iniziative volte a mettere attorno al tavolo gli operatori, i responsabili delle residenze, per un confronto che in questi anni, grazie anche a Cresco e al lavoro instancabile di operatori come Edoardo Donatini di Contemporanea, o Fabio Biondi de L’Arboreto, hanno facilitato in questi anni.
La video intervista che segue, una chiacchierata a tutto tondo con Donatini, si occupa proprio di queste cose e fa il punto su un percorso intenso e vivo, condotto da anni con un’applicazione rara e che forse non ha al momento comparabili in Italia.