ELENA SCOLARI | 20150401_124135Oggi ci addentriamo in un modo particolarmente “amichevole” di presentare l’arte: i parchi e i giardini dove le opere sono visibili en plein air, unendo il piacere di una passeggiata all’aperto e la possibilità di vedere lavori di grandi artisti calati in un contesto atipico e per questo più affascinante, forse anche più “redditizio” dal punto di vista della comprensione dell’opera.
Siamo andati a vedere il Rossini art site di Briosco (MB), piccolo comune brianzolo che ha la fortuna di annoverare tra i propri cittadini Alberto Rossini, un originale imprenditore dell’industria plastica diventato collezionista grazie alla sua passione e soprattutto alla sua curiosità e al suo senso d’iniziativa.
Durante la visita organizzata per l’apertura dello spazio al pubblico, il quasi 90enne signor Rossini ha raggiunto il nostro gruppo di visitatori su una macchinina da campo da golf, ci ha raccontato aneddoti sui maggiori artisti da lui conosciuti e dei quali ha acquisito le opere fin dagli anni cinquanta, ci ha fatto capire come l’amore per l’arte nasca spesso dall’incontro personale con chi l’arte la fa. 

 Nel grandissimo giardino (10 ettari di estensione) si possono vedere opere di Turcato, Cascella, Consagra, Melotti, Munari, Pomodoro e Varisco, tra i maggiori esponenti dell’astrattismo italiano, alcune di queste create appositamente per lo spazio del parco (opere site specific, come si dice oggi): altissimi tulipani dal lungo stelo i cui fiori si elevano verso il cielo, grandi anfore fuori scala, bizzarri orsetti giganti di Dietman…
Nel padiglione al chiuso che introduce al percorso si trovano una bella compressione metallica del marsigliese César e lavori dei grandi artisti svizzeri Tinguely e Spoerri, quest’ultimo fondatore della Eat Art (specializzato in teche di plexiglass con la cristallizzazione di resti di cibo su tavole apparecchiate). Citiamo Tinguely e Spoerri perché esistono altri giardini d’arte a loro specificamente dedicati, in Svizzera il primo e non lontano da Siena (Pescina) il secondo. 

Ricordiamo poi il fantasmagorico Giardino dei tarocchi di Capalbio, un luogo reso fantastico grazie alle lussureggianti opere della moglie di Jean Tinguely: Niki de Saint Phalle.
Per rimanere in Lombardia non possiamo non accennare a Morterone in provincia di Lecco, micro Comune di meno di 30 abitanti, abbarbicato sui monti, dove all’inizio degli anni ’80 la visionarietà di Sostene ed Epicarmo Invernizzi portò all’idea di commissionare ad artisti scultori opere di grande dimensione che dialogassero con il paesaggio.

Far vivere l’arte nella natura è un modo gentile di invitare le persone a goderne, il Rossini art site si propone come uno spazio accogliente e che suggerisce di girare intorno alle opere, di guardarle cambiare a seconda di come le accarezza il sole, ci si può sdraiare sui prati, si può fare un picnic con Pomodoro e Cascella, si può anche fare due chiacchere con Lenin, recuperato in Estonia come materiale da fondere…
Visitate, gente, visitate!

rossiniartsite.com