MARTINA VULLO | Narra una leggenda anglosassone che il sarto Tom, della città di Coventry, disobbedì a un proclama che imponeva agli abitanti di rimanere in casa con porte e finestre chiuse, nel giorno in cui Lady Godiva – moglie del conte Leofrico – avrebbe cavalcato nuda per la città, in segno di protesta contro le ingenti tasse imposte dal marito alla popolazione. L’uomo, desideroso di vedere il corpo della nobildonna, realizzò un foro sulla persiana della sua finestra, ma nel momento stesso in cui la vide passare, divenne cieco, pagando così la propria ribellione. Da allora per tutti divenne Peeping (il guardone) Tom.
Da questa storia prende il nome la performance Goodnight peeping Tom di Chiara Bersani, andata in scena a Bologna al Piccolo Teatro del Baraccano, dall’1 al 3 Novembre, in occasione della 14ᵅ edizione del Gender Bender Festival.
Il titolo lascia facilmente emergere l’idea alla base dell’azione che, contraria all’antico paradigma atto a colpevolizzare lo sguardo associando desiderio a perversione, mira invece a dimostrare come ogni desiderio sessuale si origini da una pulsione affettivo/sentimentale.
Tutto ha inizio nella saletta d’attesa del piccolo teatro, dove Eleonora Cavallo (lunghi capelli scuri, mise elegante total black, tacchi alti) fornisce disposizioni ai cinque fruitori prossimi a entrare in sala. Poche regole: 1) si accede uno per volta e a poco tempo di distanza; 2) si è liberi di creare un contatto con i performer all’interno; 3) è possibile scegliere uno di loro per trascorrervi del tempo soli; 4) la conclusione sarà annunciata dal suono di una sveglia; 5) chi lo vorrà, potrà lasciare la stanza in ogni momento.
L’azione ha luogo in una sala di perimetro rettangolare, illuminata da pochi fari laterali e quasi totalmente vuota. Fanno eccezione una casetta in legno collocata in fondo e una piattaforma sistemata a pochi passi dall’ingresso. Niente suoni, né parole. Al massimo si ode l’intensità di qualche respiro. I quattro performer – Chiara Bersani, Marta Ciampini, Marco D’Agostin e Matteo Ramponi – stanno vicini gli uni agli altri, assorti in un dialogo silente ma carico di sguardi, espressività eloquenti e gesti più o meno accennati.
Chiara Bersani, affetta da osteogenesi imperfetta, da sempre ha posto l’elemento del corpo al centro della propria ricerca artistica. Non fa eccezione in questo senso Goodnight peeping Tom in cui si vuole riflettere sull’idea di corpo politico: un corpo che, nella società, si fa inevitabilmente portatore di significati ma che risponde al proprio dovere politico nel momento in cui, accogliendoli, li trasforma in ciò che l’artista definisce “un manifesto consapevole di sé”.
Nel corso della performance allora, ciascuno con la propria fisicità, la propria indole, con le proprie pulsioni e possibilità è chiamato a compartecipare di questa strana danza che trasforma la sala teatrale in uno spazio soglia, un non-luogo, una società altra con regole a sé stanti, dove mettersi in contatto coi propri desideri e, attraverso la fisicità, farli dialogare con quelli altrui.
Al momento di comunità, se ne alterna un secondo di carattere più intimo in cui – con Eleonora Cavallo nel ruolo di mediatrice – si sceglie uno dei performer con cui relazionarsi dentro la casetta in legno. Qui sulla base di una suddivisione temporale, scandita da quattro luci di differenti intensità (a determinare altrettante diverse atmosfere) sarà possibile approfondire in maniera sempre più intima le connessioni già instaurate precedentemente, oppure crearne di nuove. Un’azione mai uguale a se stessa in quanto chi vi prende parte contribuisce significativamente all’atto della creazione. Un’esperienza di forte intensità emotiva le cui reazioni, estremamente soggettive, dipendono della sensibilità di chi partecipa. Di certo non è possibile oltrepassare una soglia pensando di non uscirne un po’ cambiati. Possiamo allora dire, senza il timore di peccare di buonismo, che Goodnight peeping Tom si rivela occasione di incontro, riflessione ed autoanalisi per i suoi spett-attori, oltre che una carezza fatta a Tom per “riscattarlo dal torto subito”.
Goodnight peeping Tom
ideazione e creazione: Chiara Bersani
azione: Chiara Bersani, Marta Ciappina, Marco D’Agostin, Matteo Ramponi
organizzazione di produzione: Eleonora Cavallo
disegno luci/consulenza drammaturgica: Luca Poncetta
consulenza amministrativa: Chiara Fava
collaborazioni fotografiche: Giulia Agostini
video: Alice Brazzit
produzione: Associazione Culturale dello Scompiglio,
vincitore del Bando “Assemblaggi Provvisori”
e con il sostegno di Gender Bender Festival (BO), Corpoceleste_C.C.00# e DanceB (MI)
Visto per PAC il 3 Novembre 2016 al Piccolo Teatro del Baraccano