RENZO FRANCABANDERA | Da anni si moltiplicano i soggetti che dedicano attenzione al teatro come mezzo di divulgazione del linguaggio del contemporaneo. Ma sono per lo più di emanazione pubblica. Che un privato metta al centro della sua attenzione la nuova drammaturgia, le giovani generazioni è davvero singolare: sembrano sfide che hanno qualcosa in comune, un binomio che sa di battaglia da vincere insieme. La Fondazione Claudia Lombardi è uno degli enti che di recente si è costituito per favorire e promuovere l’arte teatrale e della recitazione in Svizzera (principalmente in Ticino) e in Italia (principalmente in Lombardia); contribuire alla crescita artistica di giovani compagnie di teatro composte da artisti professionisti di età inferiore ai 35 anni diplomati di accademie di teatro o scuole equivalenti e contribuire al miglioramento del livello della qualità della produzione di spettacoli teatrali da loro proposti, mettendo a disposizione mezzi e contatti per favorire lo sguardo e il confronto critico sulle lore creazioni, in un processo di mentoring che aiuti la crescita.
Per raggiungere lo scopo la Fondazione indice bandi di concorso con ricorrenza annuale a cui giovani compagnie Svizzere (principalmente ticinesi) e Italiane (principalmente lombarde) sono invitate a partecipare. La compagnia vincitrice del bando di concorso beneficerà della consulenza artistica da parte di professionisti già affermati, del supporto logistico per la comunicazione e la distribuzione del progetto vincitore del bando di concorso, nonché di una ricompensa in denaro. Abbiamo incontrato per un’intervista Claudia Lombardi a poche settimane dalla scadenza, che ricorre il 31 marzo, del bando per il 2017. Il tema del bando è libero e la partecipazione gratuita. La Giuria, importante, sarà composta da Carmelo Rifici, (Presidente della giuria) direttore artistico di LuganoInScena e direttore della Scuola del Piccolo Teatro di Milano; Claudio Chiapparino, direttore Divisione Eventi e Congressi della Città di Lugano; Serena Sinigaglia, regista e direttrice artistica della compagnia ATIR Teatro Ringhiera di Milano; Renato Gabrielli, autore teatrale e docente di drammaturgia alla Scuola “Paolo Grassi” e alla Civica Scuola di Cinema di Milano; Fabio Pusterla, poeta, traduttore, critico letterario e docente all’Università della Svizzera italiana.
Testinscena è un bando di concorso rivolto a compagnie teatrali professioniste, con sede legale nella Svizzera italiana o in Lombardia, composte da artisti di età inferiore ai 35 anni, che vogliano candidare un progetto di spettacolo con un testo originale ed inedito. La Fondazione, oltre a sostenere le giovani realtà, desidera dare visibilità a testi nuovi di autori emergenti.
Perché un bando a sostegno delle giovani compagnie e non aperto a tutti?
Perché i giovani hanno molte idee, tanto coraggio, molte illusioni e pensano che tutto questo basterà a farli vivere della propria arte. Molto spesso, purtroppo, alle prime difficoltà faticano a trovare interlocutori disposti a sostenerli nel superarle. Lo scopo, quindi, di questa iniziativa è quello di aiutare i giovani talenti a costruirsi delle basi solide sulle quali poter costruire la propria carriera.
Quali sono gli elementi/i requisiti che dovrebbe avere un lavoro per poter essere valutato positivamente dal CdF e poi dalla giuria?
Il CdF che valuterà tutti i progetti inoltrati, selezionando i 5 finalisti che verranno poi valutati dalla Giuria, considererà soprattutto i tre aspetti seguenti: la qualità della proposta, la sua originalità e non da ultimo la sua sostenibilità. Ai partecipanti verrà in effetti anche richiesto un preventivo di produzione (con un numero limitato di voci) con il quale dovranno comunque … “fare i conti” , affinché possano realmente prendere coscienza del fatto che le idee per ottime, originali e creative che siano, hanno un costo che bisogna in qualche modo coprire se si vuole sopravvivere.
Al di là del premio economico che verrà dato ai vincitori, in che modo pensa che questo progetto possa sostenere una giovane compagnia?
Come già detto poco fa, i giovani hanno molte idee, tanto coraggio e molte illusioni, che però non sanno come canalizzare. L’affiancamento di un tutor per la regia, la drammaturgia o la scenografia, in alcuni momenti topici della realizzazione del progetto servirà proprio a questo: porre l’accento su quanto di buono è già in atto, correggere eventuali errori di impostazione e concretizzare in modo efficace le idee per realizzare uno spettacolo di qualità, che possa avere una distribuzione ed un ciclo di vita interessanti.
La Fondazione Claudia Lombardi per il teatro. Come le è venuta l’idea di crearla? Che finalità/obiettivi/mission ha?
Da anni seguo spettacoli di drammaturgia contemporanea prodotti da giovani compagnie, sia in teatri importanti che in “spazi off” che danno loro un’occasione di mostrarsi al pubblico. E’ un mondo che conosco bene e al quale desidero ora dedicare il mio tempo e le mie energie. Oltre a ciò mi auguro, in un futuro prossimo, di potergli offrire una casa nella quale poter creare e sviluppare i propri progetti per la scena. La scoperta e la valorizzazione di talenti per contribuire alla loro crescita è una delle ragioni principali che mi ha spinto a creare la Fondazione. Il sostegno a giovani realtà teatrali che si affacciano al mondo del lavoro è l’obiettivo primario di questa iniziativa.
Inoltre, per quel che concerne la realtà elvetica, il senso di questo progetto è anche quello di contribuire ad accrescere la qualità delle produzioni teatrali indipendenti della Svizzera italiana, auspicando di poter così costituire nel tempo un serbatoio di attori di talento, formati e attivi in modo professionale, dal quale strutture come LuganoInScena possano attingere in modo regolare e puntuale quando producono i propri spettacoli.
Se lei dovesse fare una fotografia per immortalare il teatro – e più nello specifico la drammaturgia contemporanea – che immagine ne darebbe?
Vedo la faccia di un bambino che guarda il mondo con gli occhi spalancati e si interroga su tanti argomenti e tematiche che lo riguardano, in prima persona. Visualizzo la drammaturgia contemporanea come il modo per esprimere tutto quanto uno ha dentro, di brutto e tormentato ma anche di bello e leggero, senza voler dare delle risposte o farsi portavoce di cause altrui. Semplicemente dando un nome alle cose.
Quali aspettative e speranze avete rispetto a questo primo progetto? E in che modo pensate poi di proseguire la vostra attività? Avete già delle prospettive per il futuro?
Essendo a conoscenza delle grandi difficoltà nelle quali si trovano le giovani realtà teatrali da entrambi i lati della frontiera, ci aspettiamo una grande risposta e un numero importante di progetti da valutare, ma soprattuto ci aspettiamo di ricevere progetti di qualità, presentati da giovani che oltre che talentuosi sono preparati e formati, ma soprattutto che hanno tante cose da dire e lo sanno fare molto bene.
La nostra attività nell’immediato futuro sarà quello di affiancare la compagnia vincitrice fino al debutto e poi di preparare il bando 2018. Nel frattempo, saremo anche impegnati nella ricerca del luogo adatto a costruire il centro di produzione, o casa della creatività che dir si voglia, che tanto ci sta a cuore.
In contemporanea, stiamo allestendo il business plan del progetto e saremo poi molto impegnati nella ricerca dei fondi necessari alla realizzazione dello stesso. Ci aspetta molto lavoro, insomma, ma l’obiettivo e la consapevolezza di star facendo qualcosa di bello, ma soprattutto qualcosa di utile, ci mette le ali!