LAURA BEVIONE | Vincenza Barone ha più di ottant’anni, quasi tutti trascorsi recitando, e dichiara con appassionato orgoglio di voler concludere la propria vita esalando l’ultimo respiro su un palcoscenico. Una dedizione assoluta che Vincenza ha trasmesso ai propri figli e, dunque, è facile comprendere da dove sia germinata l’ostinazione di Loris Seghizzi che, da vent’anni, è direttore artistico del festival Collinarea.

Una rassegna che l’obbligato abbandono del sostegno di Fondazione Pontedera Teatro, in seguito al confluire di quest’ultima nel Teatro nazionale fiorentino, ha costretto a ristrutturarsi e a reinventarsi, pur restando fedele all’originaria vocazione, ossia quella di fare del borgo sulle colline pisane un luogo privilegiato di incontro e confronto fra artisti e fra questi ultimi e il pubblico.

Un’identità che, nell’incontro pubblico organizzato sabato scorso, Seghizzi ha voluto ribadire con coloro che alla nascita e alla modellazione della rassegna hanno contribuito. Sono state rievocate origini e trasformazioni avvenute per assecondare i mutamenti dello scenario artistico e politico, all’insegna di una “resilienza” nutrita da atavica passione.

Una fede nella bontà del proprio impegno testimoniato nuovamente in questa edizione tanto dal cartellone quanto dalle attività collaterali, mirate altresì a rafforzare il legame con il territorio e i suoi abitanti, coinvolti in verità durante tutto l’anno in laboratori e attività varie.Immagine Festival 2018

Ecco, allora, gli spettatori entusiasti supportare familiari, amici ma pure sconosciuti impegnati a mettere in scena un divertito Frankestein Jr , con tanto di regista bizzosa, assistenti inaffidabili e attori – nella finzione – non sempre all’altezza.

E, lo stesso pubblico, applaudire Erio, giovane e talentuoso cantante di cui sentiremo sicuramente parlare: un cartellone eclettico che agli spettacoli di Scenica Frammenti – la compagnia dello stesso Seghizzi – affianca i lavori di compagnie di fama nazionale così come proposte definite “a chilometro zero” per valorizzare quanti operano sul territorio; e, ancora, i titoli selezionati attraverso il bando Collinarea 2018, ideato per offrire sostegno e visibilità a quegli artisti che operano senza poter contare su finanziamenti pubblici.

Realtà diverse cui la rassegna offre l’opportunità di incontrarsi e dialogare, al fine di individuare problematicità e progettualità comuni e, magari, tentare di compattare energie che siano fertile propulsore di cambiamenti sostanziali nella politica teatrale nazionale affinché non si debba più ricorrere alla pur ammirevole dote della resilienza…

Festival Collinarea, Lari (PI), luoghi vari, 14 luglio 2018

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