ANTONIO CRETELLA: Madeleine Albright è stata la prima donna a ricoprire il ruolo di Segretario di Stato USA durante il secondo mandato di Clinton. Di origini cecoslovacche, fuggì dal suo paese quando il Terzo Reich se ne impadronì per evitare le persecuzioni razziali in quanto di origine ebraica.
Riguardo il nazifascismo ha detto: “Penso che il nazismo non sia un’ideologia, ma un metodo”. Poche, lapidarie parole che nel loro assunto principale riecheggiano la distinzione tra fascismo e ur-fascismo operata da Eco, ovvero il fascismo storico e il fascismo come forma di organizzazione del potere. Se, mutatis mutandis, ci sembra di vivere in una brutto remake degli anni Trenta è proprio perché il fascismo è un metodo di esercizio del potere sulle masse, una forma codificata di potere carismatico che può scientificamente replicarsi date alcune circostanze di base.
Fintan O’Toole in un articolo su The Irish Times parla del nostro presente come un laboratorio permanente di fascismo: i governanti testano via via l’allentamento dei valori sanciti dalle Costituzioni in favore di disvalori dettati dalla paura e dal risentimento di classe, citando l’ignobile detenzione dei bambini al confine messicano come un capolavoro di Trump nel rendere accettabile per il proprio elettorato l’inaccettabile, manipolando l’opinione pubblica fino a convincerli che quei bambini fingevano, come finti erano i bambini morti sulle spiagge italiane.
Il metodo è in realtà antico: la creazione di un mondo fittizio, di una rappresentazione alterata della realtà funzionale al potere è ciò che, per fare un esempio noto, ha consentito al cristianesimo la sua mirabolante ascesa in Occidente come strumento di controllo delle masse, mentre il fanatismo identitario fu quello che distrusse uno dei migliori esempi di società interrazziale nella Spagna tardomedievale. Possono mutare i contenuti contingenti, ma la tecnica è sempre quella della proverbiale rana nella pentola d’acqua che si scalda pian piano fino a cuocerla senza che lei se ne accorga.
DISCLAIMER
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza alcuna periodicità. Non può pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n° 62 del 7.03.2001. Le informazioni contenute in questo blog, pur fornite in buona fede e ritenute accurate, potrebbero contenere inesattezze o essere viziate da errori tipografici. Gli autori di PAC si riservano pertanto il diritto di modificare, aggiornare o cancellare i contenuti del blog senza preavviso. Gli autori non sono responsabili per quanto pubblicato dai lettori nei commenti ad ogni post. Verranno cancellati i commenti ritenuti offensivi o lesivi dell’immagine o dell’onorabilità di terzi, di genere spam, razzisti o che contengano dati personali non conformi al rispetto delle norme sulla Privacy e, in ogni caso, ritenuti inadatti ad insindacabile giudizio degli autori stessi. Alcuni testi o immagini inserite in questo blog sono tratte da internet e, pertanto, considerate di pubblico dominio; qualora la loro pubblicazione violasse eventuali diritti d’autore, vogliate comunicarlo via email. Saranno immediatamente rimossi. Gli autori del blog non sono responsabili dei siti collegati tramite link né del loro contenuto che può essere soggetto a variazioni nel tempo.