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disegno di renzo francabandera

ANTONIO CRETELLA | Nel 315 d.C. l’allora imperatore romano Costantino I fece una donazione a favore del Papa Silvestro I, un documento col quale venivano fatte enormi concessioni alla Chiesa, sia di carattere territoriale che in termini di potere. Costantino arriva addirittura a consegnare al Papa le insegne imperiali, di fatto subordinandosi a lui e dando piena legittimazione a quello che verrà poi chiamato “potere temporale del Papa”, ovvero la possibilità da parte del pontefice di avere prerogative politiche del tutto aliene alla sua missione spirituale. Ora, come tutti ben sanno, la Donazione di Costantino era un falso, un documento redatto ad arte per legittimare un passaggio di potere che non aveva alcuna base politica consistente. Si dovette però attendere il 1517 per scoprire la verità, quando fu data alle stampe l’indagine filologica dell’umanista Lorenzo Valla che, studiando in modo approfondito la lingua del documento, si accorse che era scritto in un latino non compatibile con quello usato nel 300 d.C..
Il lavoro di Valla metteva in crisi un intero sistema di potere, tanto da finire dritto per dritto nell’indice dei libri proibiti. La Donazione di Costantino è l’esempio più noto di bufala o fake news ante litteram. Volendo provocatoriamente semplificare, l’Umanesimo, in un certo senso, e il Rinascimento fino alla Rivoluzione Scientifica furono una vasta opera di debunking delle storture che il medioevo cristiano aveva consapevolmente e inconsapevolmente preso a fondamento del reale, e lo fecero in un modo molto semplice: osservando e studiando la realtà coi propri occhi piuttosto che affidarsi al sentito dire. Un’arma che funzionerebbe anche oggi, ma che ha bisogno di conoscenze storiche, linguistiche, artistiche e di una forzatura delle naturali trappole cognitive che la mente umana tende a se stessa. La democrazia ha bisogno di questo: del diritto-dovere di acquisire una conoscenza di alto livello da parte di tutti, quella che ancora manca per affrancarsi dalla “voce dell’uomo nella mente dell’altro uomo”.