LAURA BEVIONE | Una delle caratteristiche dell’attività della Fondazione della danza Aterballetto – diretta da Gigi Cristoforetti – è quella di intessere dialoghi non scontati fra danza contemporanea e altre forme d’arte ma altresì fra coreografi di granitica esperienza e giovani emergenti. Ne è testimonianza la nuova produzione, intitolata Bach Project, che mira, da una parte, a indagare la capacità della musica classica di interagire non soltanto quale superficiale accompagnamento con la danza; e, dall’altra, la sua tenuta rispetto a interpretazioni contemporanee. E, ancora, il progetto vuole costruire un invisibile ma solido ponte generazionale, accostando nel cartellone un maestro riconosciuto quale Jiří Kylián a un emergente di sicuro talento come il trentenne Diego Tortelli.
Il primo rimonta un suo pezzo del 1990, Sarabande, costruito sull’omonima composizione di Bach. Atmosfere perturbanti e quasi espressionistiche, che rimandano a certa letteratura mitteleuropea di fine Ottocento germinata nella Praga che è città natale del coreografo. Sontuosi abiti femminili che nascondono i sei danzatori per poi incombere dall’alto: presenze inquietanti, manichini pronti a prendere vita. Grida ad accompagnare movimenti decisi e imperiosi: una conquista del palcoscenico che è prima di tutto affermazione della propria concreta esistenza in un mondo percorso da ombre e fantasmi.
Braccia che compaiono dalle quinte, lotte muscolari con un proprio sé che si stenta a riconoscere e a imporre nella realtà. Pantaloni neri che si tramutano momentaneamente in trappole e movimenti che sfiorano la pantomima.
La perfezione formale della musica di Bach è scossa dall’ansia di conoscenza – di se stesso in primo luogo – dell’uomo che pare sfidarne il superiore equilibrio, contaminandolo con energica istintualità.
Un’elegante e apparentemente algida formalità contraddistingue, invece, la coreografia disegnata da Diego Tortelli, dal titolo Domus Aurea, con esplicito riferimento all’essenziale struttura scenografica – un cubo costruito con tubi al neon con quattro aperture sui lati variamente illuminato. Sedici danzatori si muovono ora formando una sorta di schiera/coro proteso verso un luminoso orizzonte, ora creando geometriche visioni ovvero sciogliendosi in morbide sinuosità. Sipari cui si affiancano e interpolano assoli e duetti di stringente ma ognora armoniosa inquietudine.
Una costante ricerca di equilibrio e raffinata ma non vuota astrattezza che sappia articolare un discorso coerente con la geometrica perfezione dello spazio scenico così come con la musica di Bach, riscritta con individuale ma devota fedeltà da Giorgio Colombano Taccani ed eseguita dal vivo dall’ensemble Sentieri Selvaggi (Mirco Ghiradini, Paola Fre, Piercarlo Sacco, Aya Shimura, Andrea Dulbecco), che abita un angolo del palcoscenico, in vivificante prossimità con i danzatori.
Alle suggestioni perturbanti di Kylián, il giovane Tortelli accosta una rigorosa ricerca formale, raffinata e inventiva cui, forse, manca quell’adesione carnale ed emotiva che traspare nel pezzo firmato dal coreografo ceco. Ma trent’anni di esperienza regalano certo l’intima sicurezza per mettere in scena pure le emozioni, senza timore che esse inficino la superiore armoniosità del movimento, una libertà che il rigore della gioventù sovente stenta a prendersi. Le basi su cui Tortelli sta costruendo la propria carriera appaiono nondimeno assai solide, come testimonia anche la sicurezza palesata nella direzione dell’ensemble – di qualità impeccabile – dell’Aterballetto.
SARABANDE
coreografia, scenografia, progettazione luci Jiří Kylián
costumi Joke Visser
interpreti Saul Daniele Ardillo, Damiano Artale, Hektor Budlla, Philippe Kratz, Giulio Pighini, Roberto Tedesco
DOMUS AUREA
coreografia e costumi Diego Tortelli
scene Massimo Uberti
luci Carlo Cerri
musiche Johann Sebastian Bach trascritte da Giorgio Colombo Taccani eseguite dal vivo da Ensemble Sentieri Selvaggi
con Noemi Arcangeli, Saul Daniele Ardillo, Damiano Artale, Estelle Bovay, Hektor Budlla, Martina Forioso, Clément Haenen, Arianna Kob, Philippe Kratz, Ina Lesnakowski, Grace Lyell, Ivana Mastroviti, Giulio Pighini, Roberto Tedesco, Hélias Tur-Dorvault, Serena Vinzio
produzione Fondazione Nazionale della Danza Aterballetto; in coproduzione con Torinodanza Festival /Teatro Stabile di Torino, MITO Settembre Musica, Les Halles de Schaerbeek – Bruxelles, Fondazione per la Cultura Torino, Fondazione I Pomeriggi Musicali, MILANoLTRE Festival; in collaborazione con Fondazione Teatri di Piacenza, Fondazione Teatro Regio di Parma, Fondazione I Teatri di Reggio Emilia, Fondazione Teatro Comunale di Modena, Fondazione Teatro Comunale di Ferrara, Fondazione Ravenna Manifestazioni.
Teatro Carignano, Torino, 14 settembre 2018