FRANCESCA DI FAZIO | In Romagna si tiene da quarantatré anni il più antico Festival di Teatro di Figura in Italia: Arrivano dal Mare!, quest’anno dal 21 al 30 settembre. Dieci giorni di spettacoli, convegni ed eventi attraverso i quali la rinnovata direzione artistica, nelle mani del Teatro del Drago di Ravenna e della direttrice Roberta Colombo, ha saputo trasmettere gran voglia di fare, impegno e freschezza. Il programma vastissimo ha dato spazio sia ad artisti della tradizione che ad artisti giovani e appartenenti al nuovo panorama contemporaneo del teatro di figura, rispecchiando coerentemente il tema dell’edizione, GenerAzioni.
Quest’edizione, infatti, ha promosso diverse iniziative tese a fare un punto sulla situazione attuale del teatro di figura italiano e sulle sue possibili direzioni future. Di grande importanza è stato il convegno internazionale “Per una scuola nazionale di Teatro di Figura”, in vista del progetto STAFF, Scuola di Teatro sulle Arti delle Forme e delle Figure, coordinato da Teatro Gioco Vita di Piacenza, Teatro del Drago di Ravenna, Teatro delle Briciole di Parma e Teatro del Buratto di Milano.
Durante la giornata si sono alternati importanti esponenti della scena del teatro di figura italiano e internazionale, in un proficuo scambio di esperienze e punti di vista che ha nutrito di suggestioni le attuali iniziative e le proposte per il futuro. Tra i presenti, Fabrizio Montecchi del Teatro Gioco Vita di Piacenza, Natalie Hélène dall’ESNAM di Charleville-Mézières, Marek Vaŝkil del dipartimento di Arte del Teatro di Figura di Byalistok, Alessandra Belledi del Teatro delle Briciole di Parma, Alberto Jona del Festival Incanti di Torino, Damiano Privitera del MAAF di Pinerolo, e poi Mimmo Cuticchio, Claudio Cinelli, l’organizzatore Roberto De Lellis e il professore Guido di Palma della Sapienza di Roma. Per il momento, un primo cantiere della scuola Staff partirà a gennaio 2019 con il Corso di Formazione per operatore esperto nelle tecniche e nei linguaggi delle figure (qui il bando)
Altro appuntamento ricco di spunti e degno di nota per la sua rarità è stata l’Adunanza burattineide, uno dei primi convegni che ha riunito attorno a un grande tavolo burattinai provenienti da ogni parte d’Italia e di diversa formazione: dagli esponenti più giovani e recenti, come Mattia Zecchi, Gaspare Nasuto e Patrizio Dall’Argine, alle famiglie d’arte come i Monticelli, dai grandi maestri della tradizione come Romano Danielli, ai più sperimentatori come Gigio Brunello e Maurizio Bercini, per citare solo alcuni dei presenti. Ognuno ha potuto condividere la propria esperienza, la propria storia, in un dialogo teso alla raccolta di testimonianze di un’importante forma d’arte resa troppo spesso effimera dalla laconicità di fonti. Colmare questo vuoto è stato uno degli intenti di questa Adunanza, come esplicitato dal coordinatore Alfonso Cipolla. Le voci che si sono alternate saranno così da riunire in una pubblicazione degli atti del convegno.
Auspicabili per il futuro rimangono altri incontri di questo tipo, rivolti anche ad un confronto sulle forme contemporanee di espressione e alle loro cogenze.
L’intento del convegno è in accordo col disegno lanciato dal Centro dei Beni Marionettistici di Alfonso Cipolla e Giovanni Moretti, teso ad avviare un progetto editoriale che porti alla creazione di una collana dedicata alle arti sceniche delle figure, progetto presentato il 28 settembre all’incontro “L’editoria e il Teatro di Figura”, coordinato dallo stesso Cipolla, in cui è stato presentato il primo libro di questa collana, Tragedie e commedie per tavoli e baracche di Gigio Brunello.
Moltissimi sono stati poi gli spettacoli ospitati al Festival, da storici esponenti come la Compagnia Carlo Colla e Figli (a Ravenna con Marionette che passione), Mimmo Cuticchio (con il cunto A singolar tenzone!), a proposte recentissime come quella di Jessica Leonello con Nuovo Eden, per la cui recensione si rimanda alle parole di Renzo Francabandera.
Di grande bellezza Venti Contrari della compagnia sarda Is Mascareddas, racconto muto di un piccolo universo umano che, a guerra finita, cerca di riprendere le proprie attività in una terra inospitale e recalcitrante. Il rumore del vento e qualche nota sonora registrata fanno da sfondo all’animazione a vista delle meravigliose sculture di Donatella Pau e Antonio Murru.
Di notevole interesse è stato il nuovo lavoro presentato da Daniele Debernardi del Teatrino dell’Erba Matta, L’angelo, liberamente ispirato al racconto breve di Gabriel Garcia Marquez Un signore molto vecchio con certe ali enormi. Una scenografia semplice e ingegnosa, fatta di scatole che racchiudono i pupazzi di stoffa e gommapiuma, lascia spazio all’estro di Debernardi nel manovrarli e dar loro voce, dando vita a un ritratto schietto e vivace di un ipotetico villaggio ligure in cui gli abitanti di un quartiere periferico si trovano a rapportarsi con uno strano sconosciuto che non parla la loro lingua e che ha due grandi ali bianche sulla schiena. Il difficile incontro con il diverso, la ristretta mentalità utilitaristica e la mutua solidarietà di individui ai margini sono così calati in una realtà vicina quanto astratta, che a tratti ricorda quegli affreschi impietosi eppur commoventi dei testi di De André. Il lavoro andrebbe forse asciugato di qualche esplicitazione che risulta troppo didascalica rispetto allo svolgimento della narrazione, che per il resto è fluida e accattivante, restituendo allo spettatore il senso profondo del racconto di Marquez, con semplicità e una notevole abilità recitativa.
Tra gli ospiti internazionali, Rocamora Teatre (il catalano Carles Cañellas) con Identitas, una virtuosistico esempio di teatro di figura per adulti, in cui una marionetta neutra acquista caratteri e movenze in base alle maschere che indossa, su un sottofondo di musica elettronica e ambientazione video-art.
Dall’Argentina Horacio Peralta, creatore di poesie visuali composte non attraverso l’ausilio delle parole ma con le sole mani, ha raccontato i suoi trentasette anni di carriera in El titiritero – Il burattinaio, che riassume il meglio dei numeri creati nel corso del tempo, prima nei tunnel del metro di Parigi e poi nei teatri del mondo.
Venti contrari. Omaggio a Giuseppina e Albina Coroneo
di Is Mascareddas
animazione Donatella Pau e Cristina e Papanikas
musiche originali Tomasella Calvisi
progetto costumi e scene, scultura e pittura figure Donatella Pau
costruzione scene e figure Antonio Murru, Donatella Pau, Fabio Atzeni
disegno luci Loic Hamelin.
L’Angelo
Teatrino dell’Erba Matta
di e con Daniele Debernardi
Festival internazionale dei burattini e delle figure Arrivano dal mare!
21 – 30 settembre 2018