RENZO FRANCABANDERA | Racconterò una delle maggiori esperienze vissute nel mio passato recente di incontro con le arti, e lo dico senza esagerazione.
Di questo devo ringraziare in primis Marco Parodi e La Fabbrica Illuminata che hanno voluto invitarmi ad attraversare con lo sguardo i lavori in corso della Residenza Artistica ispirata al libro di Cristian Mannu Maria di Isili, di cui abbiamo fatto cenno di recente su queste pagine per raccontare alcuni elementi del progetto.
Ma l’incontro con Marco prima, che si è fatto video intervistare a Cagliari presso la sede dell’ Associazione insieme a Cristian ed Enrico Pau (regista cinematografico e docente universitario), e poi la visita ad Isili (l’accento giusto è sulla prima i), mi hanno davvero schiuso un mondo di emozioni e di conoscenza dell’arte e del territorio sardo che fatico a sintetizzare in un solo documento, perché si è rafforzato proprio nella giornata passata nel paesino al centro della Sardegna.
Facilitato da esperti di comunicazione e organizzazione culturale come Giuseppe Murru e Claudia Benaglio, a Isili ho incontrato due delle figure più emblematiche dell’incrocio fra arte e artigianato di quella comunità: Dolores Ghiani e Luigi Pitzalis, di cui parleremo nella seconda parte del reportage. Ciò non di meno, in questo primo video ci sono piccole cose che a loro due e alle loro infinite conoscenze rimandano. Ma non è possibile umanamente sintetizzare in un breve accenno.
Nel tempo dell’inutile correre, occorre prendersi il tempo: il tempo di dedicarsi a loro, come loro per una vita si sono dedicati alla loro arte (decenni e decenni a tessere e battere il rame, non due settimanelle scarse di prove e poi in scena a “esibirsi” in robacce, come usa adesso…).
Lo hanno fatto senza aspettarsi nulla in cambio, se non che la pratica – e il termine è cruciale a mio avviso – li aiutasse a conoscere, a conoscersi; perché questo è uno dei principi che guida gli artisti in ogni linguaggio. Ecco perchè ne parleremo presto. E bene.
Dell’incontro con Marco Parodi posso dire che traggo la sensazione forte di un creativo intuitivo, capace di originare i progetti dalle idee prima ancora che dalle risorse, dote rara in un mondo che sovente agisce al contrario: colleziona libri di teatro con una passione non comune, conosce drammaturgie a migliaia, ha lavorato per ogni medium, sfidando sé e gli altri.
Ben più di metà dei movimenti e della storia delle arti sceniche e dello spettacolo dal vivo in Sardegna degli ultimi quarantacinque anni gli deve qualcosa: un laboratorio o un seminario da lui organizzato, uno spettacolo, un incontro di formazione, una residenza. E, in fondo, anche io ora.
Poi, per carità, magari avrà un caratteraccio, non lo so. O starà antipatico a qualcuno, come è fisiologico nella natura umana.
Ma Parodi è persona del fare.
E nell’epoca delle chiacchiere e dei like, questo è un distinguo centrale per capire le persone.
La divertente video intervista a tre che vi proponiamo di seguito, avuta appunto con lui, Pau e Mannu, è un racconto di come nasce un progetto, di come si sviluppa un’idea, di come si può fare arte partendo davvero da quello che si trova lontano dai clamori inutili.
È un ragionamento su una metodologia di lavoro che dovrebbe trovare emulazioni altrettanto appassionate.