LAURA BEVIONE | Se il teatro è quel luogo deputato a far sì che la parola divenga gesto, smorfia o risata, azione, allora non necessita spiegazioni né tantomeno giustificazioni la rassegna Verba performa – La letteratura va a teatro!, ideata e messa in scena dall’attore e autore romano – ma milanese di adozione – Giulio Valentini.
Ospitato all’interno della stagione 2019 del Teatro Espace di Torino, il ciclo di cinque appuntamenti – il primo il 6 febbraio, incentrato su Pessoa; del secondo, dedicato a Giulio Cesare, parleremo diffusamente in questo pezzo – inanella serate composite e articolate, fra presentazioni di libri, performance con accompagnamento musicale dal vivo e dibattiti/approfondimenti post-spettacolo.
Policromo anche il panorama dei personaggi narrati da Valentini: oltre ai già citati Fernando Pessoa e Giulio Cesare, Archimede, Eusebio e Gisella Giambone – padre e figlia, uniti dalla volontà di lottare contro il fascismo, ieri come oggi – e Anna Politkovskaja.
Personaggi evocati in scena da Valentini, allo scopo di ritrarne con arguzia e affabilità il coraggio, la genialità ma pure l’umana fragilità. Personalità che il dibattito con gli esperti del dopo spettacolo aiuta ad approfondire e a meglio comprendere e apprezzare. Obiettivi forse ambiziosi ma che la formula ideata dall’attore-autore-regista pare avvicinarsi assai a raggiungere.
La serata cui abbiamo assistito, secondo appuntamento della rassegna, era consacrata a Giulio Cesare, personaggio storico con il quale Valentini dichiara di condividere non poche peculiarità, a partire, ovviamente, dal nome di battesimo. Mescolando Shakespeare – e non poteva essere diversamente – con la storia dei manuali e l’aneddotica, indossando una tunica – acquistata su ebay – e una maschera, l’artista romano fa rivivere in scena il grande condottiero. Coinvolge il pubblico, chiamato a interpretare piccole parti, racconta la genesi dello spettacolo intrecciandola con quanto accaduto nella sua vita nello stesso periodo, polemizza – con bonaria ironia però – sui vezzi del teatro contemporaneo.
A Valentini non interessa tanto narrare in maniera sistematica né tanto meno esaustiva la vicenda umana e pubblica di Giulio Cesare, quanto sottolinearne l’umana universalità, scansando eroismo – o super-eroismo – ed elegia. Cesare appare un uomo come noi – come Giulio Valentini: entrambi, poi, soffrono di fobia verso i gatti e chissà se il triumviro romano abbia avuto una fidanzata gattara che l’ha guarito come è successo al nostro…
Ironia e affabilità vestono un monologo tutt’altro che monocorde, bensì variato e multicolor, una sorta di trapunta patchwork che scalda e rallegra proprio grazie all’apparente incoerenza dei suoi quadrati di stoffa. E che la musica eseguita dal vivo dalla pluristrumentista Katia Zunino – arpa e vari strumenti africani – arricchisce di suggestioni ed emozioni.
Per trovare accademica serietà, appena smorzata dall’imbarazzo dei due relatori evidentemente non abituati a parlare in contesti non formali, abbiamo invece dovuto attendere il dibattito post-spettacolo, inteso a sviluppare il tema “La Torino di Cesare e Augusto”. Il prof. Mattia Balbo (Storia romana – Università degli studi di Torino) e la prof.ssa Giordana Amabili (Scienze Archeologiche, Storiche e Storico-Artistiche – Università degli studi di Torino), stimolati dallo stesso Valentini, hanno ricostruito le vicende – in realtà ancora assai oscure – di Augusta Taurinorum.
Il prossimo appuntamento della rassegna Verba performa, il 19 marzo, inizierà alle 21 con la presentazione del volume La Terza Mela. La Scienza va a Teatro, della divulgatrice scientifica Maria Rosa Menzio, proseguirà con lo spettacolo dedicato ad Archimede e si concluderà con il dialogo con la prof.ssa Livia Maria Giacardi, docente di matematiche complementari.
COME GIULIO CESARE
di e con Giulio Valentini
musica dal vivo Katia Zunino
Teatro Espace, Torino
19 febbraio 2019
[…] PREMESSA La Storia come un flusso continuo di pensiero che non s’interrompe mai. Perché sì vero la tecnica, l’evoluzione, il progresso, la crescita…ma l’uomo è sempre l’uomo: abbiamo forse meno paura della morte di quanta ne avesse Giulio Cesare prima di essere ucciso? “Come Giulio Cesare”, racconto storico-teatrale a due voci, due tempi, una città e una strega per descrivere un personaggio storico così noto da divenire simbolo di ognuno di noi. Un individuo molto distante nel tempo raccontato seguendo un unico filo conduttore: la vita. Perché come diceva Marguerite Yourcenar: “Non sono i libri che spiegano la vita, è la vita che spiega i libri”. Promo spettacolo: https://www.facebook.com/ilretrocesso/videos/561535787521218/ Recensione: https://paneacquaculture.net/2019/02/23/narrazione-e-storia-sincontrano-sul-palcoscenico-loriginale-… […]