FRANCESCA DI FAZIO | Il 28 giugno una notizia-choc comunicava a ciel sereno, e dopo più di vent’anni, il cambio della Direzione Artistica del Teatro delle Briciole di Parma. Forse è difficile immaginare, da esterni, l’impatto che un cambiamento di questo tipo possa avere sugli abitanti di Parma, città in cui il Teatro delle Briciole è da sempre simbolo di ricerca, innovazione e offerta culturale, ma è anche luogo accogliente in cui sentirsi a casa. Nato nel 1976, primo in Italia a dar vita a un Centro Stabile di Produzione, Programmazione e Ricerca Teatro Ragazzi e Giovani, Le Briciole sono il luogo in cui i bambini incontrano per la prima volta il teatro, in cui si esibiscono nei saggi di fine anno, in cui continuano ad andare da adulti nelle stagioni dedicate al teatro contemporaneo.

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L’intera direzione artistica e organizzativa, una triade femminile formata da Flavia Armenzoni, Alessandra Belledi e Beatrice Baruffini, è stata revocata senza motivo con una lettera da parte del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Solares delle Arti, di cui il Teatro delle Briciole fa parte. Ne abbiamo parlato con la Direttrice Artistica e Organizzativa Flavia Armenzoni.

Qual è la vostra posizione all’interno del Teatro delle Briciole?

Alessandra Belledi e io siamo direttrici artistiche e organizzative, Beatrice Baruffini è direttrice artistica. Dal 2007, anno in cui è stata creata la Fondazione Solares, il Teatro delle Briciole è entrato come membro della Fondazione, insieme ad altre realtà culturali del territorio. Le nomine sono decise dal CdA, e dovevano essere valide fino alla fine del 2020.
Nel corso del tempo e per vari motivi, noi, in quanto responsabili, per far sì che ci fosse il meno carico possibile di spese fisse sulla Fondazione, abbiamo scelto di avere tutte e tre dei contratti precari, riponendo estrema fiducia nelle persone che lo dovevano firmare, ovvero i membri del CdA.

Cosa è successo in questi ultimi giorni?

Il CdA ha in questa occasione approfittato di una scadenza naturale – ma per noi del tutto formale – di un contratto lavorativo per “non rinnovare l’incarico”, espressione inoltre formalmente non corretta: noi non dovevamo avere un rinnovo, in quanto abbiamo già firmato per progetti che vanno fino al 2020. Di fatto, anche se non hanno usato la dicitura corretta, hanno revocato una direzione artistica e anche organizzativa senza motivazione alcuna. Noi abbiamo ricevuto la sola comunicazione: “dal 30 giugno cesserà ogni suo rapporto con la Fondazione”.
Io lavoro nel Teatro delle Briciole dal 1981. Ora la Fondazione, che esiste dal 2007, sta mandando via e lasciando – da un giorno all’altro – delle persone non solo senza incarico ma del tutto senza lavoro, attraverso modalità inimmaginabili.

Quello che colpisce è l’assenza di motivazioni per una decisione di questo tipo. Quali sono queste ragioni secondo voi?

Da parecchio tempo noi stiamo dimostrando al CdA di Solares formato da Andrea Gambetta, Stefano Caselli e Massimiliano Di Liberto, tutta la nostra contrarietà alla loro decisione riguardo l’utilizzo dei fondi di pertinenza esclusiva delle attività teatrali che vengono, seppur temporaneamente (e qui è il nodo centrale), utilizzati per altre attività o altri scopi della Fondazione. Il fatto che li utilizzino altrove “temporaneamente” è probabilmente ammesso dalla normativa, ma questo “temporaneamente” è diventato molto protratto nel tempo, tanto da mettere in difficoltà la continuazione delle attività teatrali. Noi riteniamo, pertanto, che riguardo alla gestione dei fondi la Fondazione non abbia una condotta amministrativa corretta secondo le normative. Più volte abbiamo sottoposto il problema al CdA, il che ha portato a pesanti divergenze. Questa è la loro risposta.

Solo poche settimane fa un altro dipendente Solares, Michele Zanlari (responsabile del Cinema Edison), ha visto mancare il suo rinnovo alla carica. Le cose sono collegate?
In parte è diverso in quanto noi non solo siamo soci fondatori del Teatro delle Briciole e di Solares, ma possiamo dire si essere il Teatro delle Briciole stesso. Zanlari, in quanto responsabile del Cinema, era un collaboratore. Ma la faccenda è sempre la stessa: se i responsabili degli spazi Solares contestano la gestione del CdA, data la fatica che comporta lavorare senza i fondi che pure ci sono destinati, il CdA evidentemente sceglie di non tenere responsabili che fanno osservazioni.
Il Teatro delle Briciole ha il diritto di essere gestito in maniera chiara, trasparente e legittima, perché è un’istituzione e un bene comune. Deve essere gestito in maniera corretta, altrimenti se ne mette a rischio la storica attività.

Nella stessa giornata della comunicazione le tre direttrici hanno indetto una conferenza stampa straordinaria in teatro, a cui ha partecipato anche l’Assessore alla Cultura Michele Guerra. Ora si attende per lunedì l’incontro dell’Assessore con il CdA di Solares.