LA PEGGIORE APOCALISSE DI SEMPRE
di Rodolfo Ciulla
Copertina di Heorhii Heorhiichuk
L’altra sera stavo pensando alle solite stronzate. E stavo pensando a Dio. Prima che me lo chiediate per me Dio non è nè uomo nè donna, è al di sopra dei generi. È come Meryl Streep. Tutti noi nel nostro intimo vorremmo farci Meryl Streep. Nessuno sa spiegare bene il perché, ma è così. È qualcosa di inconscio. Incarna l’archetipo della madre che vorremmo scoparci. Quindi, stavo pensando a Dio Meryl o Dea Meryl Streep, dipende se immaginate Dio con la vagina o con il pene. Io lo immagino con entrambi. Però senza ano. Voi se volete potete immaginarvi il vostro Dio con il buco del culo. Ma cosa se ne fa? Insomma non caga mica. Potrebbe usarlo per fare sesso anale, ma ogni volta che provo a immaginare chi o cosa possa entrare nel buco del culo di Dio mi blocco. La nebulosa di Andromeda?
Quindi stavo pensando a Dio Meryl ben dotata nel suo ufficio nell’alto nei cieli. Nudo. Nei film Dio è sempre vestito di bianco come un narcotrafficante, ma se io fossi un Dio Meryl Streep, starei nudo. Sono perfetto, no? Quindi immaginavo Dio Meryl Streep senza vestiti nel suo ufficio nell’alto dei cieli che sta creando nuove galassie dalle forme bizzarre. E viene disturbato da un angelo:“Sua onnipotenza, abbiamo un problema sul pianeta Terra”. “Terra… Terra… Non mi dice niente, ora esci sono impegnato”. “Il pianeta Terra, mio signore, quello con la razza umana. Ha avuto anche un figlio lì”. “Coso lì… di Nazaret qualcosa”. “Gesù, mio signore”. “Gesù. Certo. Ci sono: pianeta Terra. Quello con i delfini! Dimmi che problema c’è?”. “C’è una pandemia virale”. “È grave?”. “Dipende signore, molte persone si lamentano”. “Ma nell’insieme? Il delicato equilibrio di vita morte e amore fra tutti gli esseri viventi del pianeta che ho creato e di cui solo io conosco i segreti meccanismi, sta bene?” “Sì, direi di sì… in sostanza anzi meglio”. “I delfini stanno bene?” “Benissimo, signore”. “Perfetto, lascia tutto sulla mia scrivania. Ora esci, devo creare un’altra galassia a forma fallica così da poter dare un senso divino al mio buco del culo”.
Questo pensiero non mi consola: io sono nato e cresciuto negli anni ’90 ed è praticamente tutta la vita che aspetto l’apocalisse e questo è il massimo che otteniamo? Ci sono talmente tanti film sull’apocalisse che abbiamo creato dei sottogeneri per differenziarli: post apocalittico, Disaster Movie, apocalissi nucleari, virali, economiche, alieni dello spazio, alieni da sotto terra, negli abissi. Zombie. Zombie! È da quando ho giocato al primo Resident Evil che mi aspetto gli zombie. Prima di conoscere Babbo Natale, io ho conosciuto gli zombie. Sono preparatissimo: quando entro in una casa la prima cosa che faccio è contare le uscite e capire come sigillarle nel caso dovessero arrivare gli zombie. Ci credo talmente tanto che se sentissi al telegiornale che i morti camminano per le strade urlerei: “Oh finalmente! Iniziavo quasi a pensare di essere stato preso per il culo fin da bambino”.
La razza umana adora le apocalissi. Ci fanno sentire meglio. Dentro di noi, tutti noi, vogliamo essere puniti. Sappiamo che è colpa nostra e preferiamo pensare “un giorno verremo puniti per aver avvelenato il nostro pianeta” invece che smettere di avvelenarlo. È come per i fumatori. Tu sei lì che ti stai godendo una sigaretta e arriva un tuo amico, che non fuma, e ti dice “Non dovresti fumare, fa venire il cancro”. E tu rispondi balbettando “E sì… dovrei smettere…”, “Ne fumo una, ogni tanto”. Ma poi continuate a fumare, perché vi piace e non potete farne a meno. E con questa epidemia è la stessa cosa. Arrivano gli scienziati, i sociologhi, gli economisti, e ci dicono: “Quello che stiamo facendo al pianeta e a noi stessi è sbagliato. Se questo contagio ci ha messo in ginocchio è perché la società è malata e siamo arrivati a un punto di non ritorno”. E tutti noi restiamo di sasso. E vogliamo salvare il pianeta, fare la nostra parte e iniziamo a lavare i vasetti di yogurt per differenziarli correttamente. Io lo faccio sempre, mi sento così bene quando lavo un vasetto di yogurt, ma ogni tanto mi rompo i coglioni allora lo butto nell’indifferenziato e dico: ” “Fanculo Greta Thunberg! Bambina arrogante! Lavateli tu i vasetti di yogurt”.
L’apocalisse è necessaria, noi vogliamo poter espiare i nostri peccati. È un fatto inconscio. Come per la cosa della mamma. Tutti vorremmo scoparci nostra madre o nostro padre. Ci facciamo tutti un pensiero ogni tanto e poi scacciamo l’immagine “No, ma cosa dici? Sei malato. È tua madre. Verrai punito per questo”. Per cui sono arrivato a 2 conclusioni: 1) Questa è l’apocalisse: Ma Dio se n’è altamente fregato di tutta la nostra narrativa biblica e cinematografica e ha deciso di punirci chiudendoci in casa a guardare Netflix. La legge del taglione. L’ironia divina: è riuscito a farmi odiare la cosa che amavo di più in assoluto. Sempre più legami virtuali invece che reali. L’apocalisse peggiore di sempre. E Dio lo sa e ci punisce. 2) Questa NON è l’apocalisse: Dio Meryl Streep ci guarda da fuori e ci dice “Tanquilli, ragazzi, sta andando alla grande. Voglio vedere come va a finire. Fate il cazzo che vi pare, tanto in caso io ricomincio”.
Ecco questa è un’immagine confortante. Mi piace pensare che stia andando tutto bene. Che come specie ci stiamo comportando in modo corretto. Che forse è proprio la nostra capacità di distruzione che Dio vuole testare. Dio ci coltiva come dei batteri in provetta, e ci vuole sempre più aggressivi, così quando ne ha bisogno e deve, che ne so, conquistare altre dimensioni con altre divinità, lui prende un po’ di umani dal pianeta Terra e li inietta nel pianeta da conquistare. Un paio di millenni, apriamo le catene H&M e bum. collasso ecologico del pianeta. L’umanità, l’arma più devastante di Dio. Ci sarà Dio che va alle feste e si dà un sacco di arie: “Sapete il mio genere umano è pazzesco. Io pensavo che dopo i dinosauri non avrei saputo fare di meglio, ma cazzo la mia umanità è fuori di testa! Inventano sempre nuovi modi originali per distruggere se stessi e il mondo che abitano. Vogliono sempre scoparsi l’un l’altro, ma trovano nuovi modi per impedirselo, così da frustrarsi e diventare sempre più distruttivi. Ho creato un virus con i sensi di colpa. Se qualcuno mi tocca gli sparo un bel po’ di umani su per il culo. Sono il migliore, cazzo!”
È un pensiero che mi fa sentire utile. Siamo così perché Dio ha bisogno di noi, così come siamo. Dio ha bisogno di noi per pavoneggiarsi alle feste e flirtare con altre entità divine inter dimensionali più giovani: “Ehi ciao. Lo sai, ho una specie di batteri che ha inventato il complesso di Elettra. Ti interessa?”. Magari un giorno potremmo diventare l’apocalisse di un altro pianeta o di un’altra galassia. E adempiremo finalmente al nostro scopo primario come specie.