LAURA BEVIONE | La solitudine e il tentativo di superarla instaurando un fertile dialogo fra musica e coreografia, fra il corpo del musicista – anch’egli sul palcoscenico – e quello del danzatore sono il filo rosso che attraversa gli spettacoli del cartellone di Torinodanza delle passate settimane.
La nuova creazione di Sidi Larbi Cherkaoui, coreografo associato al festival torinese, mette in scena proprio tre solitudini – le 3S del titolo – affollandole però di immagini e suoni, parole e palpiti. Tre assoli affidati ad altrettanti performer (il giapponese Kazutomi “Tsuki” Kozuki, il colombiano Jean Michel Sinisterra Munoz e l’australiana Nicola Leahey accompagnati dalla musica dal vivo, eseguita da tre musiciste che alternano pezzi da solista a momenti lietamente corali; e delle immagini, quelle riprese live sul palco ma anche quelle del filmato realizzato dalla regista Sabine Groenewegen, che esplora con punto di vista intelligentemente nuovo paesaggi naturali e umani.
Linguaggi eterogenei per raccontare radici e contingenza dei tre danzatori: il Giappone della tragedia di Fukushima e la conseguente incertezza riguardo il futuro, una sensazione di disagio strisciante e insanabile che informa l’assolo di Kazutomi “Tsuki” Kozuki. La Colombia, tormentata da quella guerriglia che tragicamente avvicina il paese sudamericano alla mediorientale Siria, accalora invece la performance di Jean Michel Sinisterra Munoz, mentre Nicola Leahey fa scaturire i propri armonici e flessuosi movimenti dai versi della poetessa di origini aborigene Alice Easther.
La musica – composizioni originali ma pure rivisitazioni di canzoni tradizionali, giapponesi, italiane, corse e un conductus medievale – sviluppa una drammaturgia autonoma e allo stesso tempo sinergica alla coreografia e alla scrittura visuale, concorrendo a costruire un’opera composita e tuttavia coesa, tanto dal punto di visto contenutistico che da quello emozionale.
Uno spettacolo che interroga ragione e cuore, coniugando la potente e nervosa flessuosità della danza con l’immersività dell’esecuzione musicale e l’immediata evocatività delle immagini e rivelando così l’illusorietà della solitudine in un mondo in cui forse non esiste più alcun grado di separazione.
E affollato è il palcoscenico – il quartetto d’archi torinese NEXT (New Ensemble Xenia Turin) e cinque danzatori – per Tra le linee, il nuovo spettacolo creato da Simona Bertozzi in collaborazione e in dialogo con i quattro musicisti a partire dalla Grande Fuga di Beethoven, da Zwischen den Zeilen ( da cui il titolo dello spettacolo) di Wolfgang Rihm e da Ad io, composizione elettronica di Riccardo Perugini.
Assoli e momenti corali, duetti ora maschili ora femminili si susseguono tracciando una linea drammaturgica di spessore variabile e che mira a suggerire un equilibrato susseguirsi di vuoto e pieno, silenzio e fragore, foresta e radura.
E, malgrado non sempre il discorso coreografico riesca a raggiungere una convincente e stringente coerenza, il lavoro testimonia di un efficace e problematico interrogarsi sulla relazione fra gesto e frase musicale, fra singolo interprete ed ensemble, fra pensiero e sua traduzione in movimento.
Il rigore sotteso allo spettacolo di Simona Bertozzi caratterizza anche l’assolo A corpo morto, ideato e interpretato da Carlo Massari e inserito in quella sezione del cartellone di Torinodanza che accoglie le proposte selezionate da Natalia Casorati per il suo Festival Interplay Diffuso.
Massari, con una pesante protesi che lo tramuta in un anziano, porta in scena una solitudine immedicabile ed estrema, ulteriormente aggravata dalla vecchiaia e dalla conseguente perdita di ricordi e certezze. Il danzatore e coreografo – ma anche cantante, come dimostra nella parte conclusiva dello spettacolo – con un’anonima tuta da ginnastica grigia, misura lentamente la tenuta dei propri arti, con improvvise accelerazioni e corse che sono altrettante sfide alla senile decadenza delle forze fisiche.
Liberatosi della tuta e della protesi facciale, Massari resta con un abitino femminile, diventando una sorta di proiezione fantasmatica della gioventù perduta, con i suoi appassionati innamoramenti e rosee speranze.
Nostalgia e frustrazione, illusione e desolazione si susseguono e accavallano in questo piccolo trattato danzato sulla feroce solitudine che troppo spesso accompagna l’invecchiamento.
3S
creazione, regia, coreografia Sidi Larbi Cherkaoui
immagini animate Sabine Groenewegen
composizione e arrangiamenti musicali Ghalia Benali, Patrizia Bovi, Sidi Larbi Cherkaoui, Tsubasa Hori, Karsten Fundal
drammaturgia Timmy De Laet
testo Ryünosuke Akutatagawa, Arwa Damon, Alice Eather
luci Krispun Schuyesmans
costumi Veerle Van Den Wouwer
live video Shawn Fitzgerald Amern
danzatori Kazutomi “Tsuki” Kozuki, Nicola Leahey, Jean Michel Sinisterra Munoz
musicisti Ghalia Benali, Patrizia Bovi, Tsubasa Hori, Kazutomi “Tsuki” Kozuki
produzione Eastman, commissionato da Torinodanza Festival, Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale
TRA LE LINEE
progetto Simona Bertozzi, Claudio Pasceri
coreografia Simona Bertozzi
programma musicale Ludwig van Beethoven, Die Grosse Fuge Op 133 per quartetto d’archi, Riccardo Perugini, Ad Io per violoncello ed elettronica, Wolfgang Rihm, Zwischen Den Zeilen per quartetto d’archi
librettista Leonardo De Santis
luci e set spazio Giuseppe Filipponio
costumi Katia Kuo
danzatori Giulio Petrucci, Manolo Perazzi, Sara Sguotti, Oihana Vesga, Simona Bertozzi
musicisti Adrian Pinzaru (violino), Eilis Cranitch (violino), Enrico Carraro (viola), Claudio Pasceri (violoncello)
coproduzione Torinodanza Festival, Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale, EstOvest Festival, Nexus e MilanOltre; nell’ambito del Progetto “Corpo Links Cluster”, sostenuto dal programma di cooperazione PC INTERREG V A – Italia – Francia (ALCOTRA 2014-2020); con il contributo di MiBACT / Regione Emilia Romagna / Compagnia di San Paolo / Regione Piemonte / Comune di Bologna
In collaborazione con Lavanderia a Vapore – Centro di Residenza per la danza contemporanea, Ateliersi Bologna
A PESO MORTO / Versione al Femminile
di e con Carlo Massari
produzione C&C Company
Teatro Carignano, Torino, 27 settembre 2020
Fonderie Limone, Moncalieri (TO), 2 ottobre 2020