ANTONIO CRETELLA | Nel Medioevo la rappresentazione del mondo era estremamente incerta e lacunosa: la mancanza di mezzi di ricognizione del territorio e l’affidamento alla sola percezione di quanto osservabile a occhio nudo rendevano impresa improba riuscire a figurarsi in modo preciso la conformazione di terre e mari, sulla cui immagine pesavano inoltre le rappresentazioni mutuate dal mondo antico e dalla tradizione religiosa. L’esempio più comune di tale rappresentazione è costituito dalle cosiddette “carte T in O”, così chiamate perché raffiguranti una terra tonda circondata da un oceano circolare e tripartita in tre continenti (Asia, Europa e Africa) che formano tra loro una T. Una rappresentazione estremamente semplificata che rispondeva anche alla necessità di conoscenza onnicomprensiva tipica del Medioevo, la quale si muoveva, da un lato, per schemi, dall’altro in intricate liste, in elenchi ed enumerazioni.
L’avvincente susseguirsi dei decreti del Presidente del Consiglio, oltre a cadenzare il ritmo dell’ansiogeno e instabile calendario della stagione del Covid-19, sembra disegnare atto dopo atto una conoscenza del mondo frutto della stessa semplificazione onnicomprensiva, con tutte le aporie che essa comporta: se il cartografo medievale si immaginava il Mediterraneo come un fiume tra Europa e Africa, per gli estensori dei decreti la geografia dell’Italia presenta inusuali particolarità come comuni lontani anni luce uno dall’altro, con confini situati in aree deserte disabitate, una demografia eccezionalmente uniforme, come se davvero in tutto il territorio ci fossero esattamente 206 abitanti per kmq, unità di misura estremamente variabili come il metro tra le rime buccali (di fatto circa 60 cm), sostanziale indistinzione tra luoghi aperti e luoghi chiusi, tra aree urbane e aree rurali. Non mi stupirei se tra di essi ci fosse qualcuno convinto che dopo l’assegnazione dei codici colore per distinguere i gradi di gravità della pandemia, il terreno di ogni regione si sia realmente tinto di giallo, di rosso o di arancione.
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