ANTONIO CRETELLA | Nella costruzione di una sit-com corale non può mancare nella caratterizzazione dei personaggi quello che incarna il tipo freak, sopra le righe, talvolta poeticamente stralunato, il più delle volte patentemente stupido, la cui virtuosistica stupidità mette a dura prova la logica attraverso paradossali associazioni di idee che offrono il pretesto per una comicità dell’assurdo, da quella più fisica e clownesca a quella più raffinatamente nonsense. Personaggi come la bionda svampita Chrissy di Tre Cuori in Affitto, archetipo di un tipo umano ripetuto fino alla nausea o il Joey Tribbiani di Friends (in concorrenza col suo omologo femminile Phoebe). Tipica gag iperbolica di questi personaggi è costruita attorno a un film o a un libro che questi continua a rivedere o a rileggere in modo quasi maniacale confessando poi a chi gli chiede il perché di tanto accanimento, di farlo per vedere se il finale cambia, con conseguente scuotimento del capo da parte degli astanti.
Nel corso dell’attuale pandemia da Covid-19 si è avuta più volte l’impressione di avere a che fare con personaggi simili calati nella realtà, quando come intrappolati in un loop temporale ministri e governatori continuavano a riaprire le scuole e le attività produttive senza modificare in nessun modo i protocolli che solo poche settimane prima avevano portato alla repentina chiusura delle stesse in conseguenza di prevedibilissime risalite della curva dei contagi, convinti di una convinzione quasi fideistica che con un opportuno quanto miracoloso cambio di tinta la volta successiva i risultati sarebbero stati diversi. A costoro qualcuno dovrebbe dire, anche a costo di procurare loro uno shock esistenziale, che continuando a rileggere Piccole Donne, Beth morirà sempre e comunque di scarlattina. È forse arrivata l’ora di cambiare libro.
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