GIAMBATTISTA MARCHETTO | «Ogni volta che un teatro chiude è un colpo al cuore, ogni volta che un teatro apre è un’iniezione di vita. Perché il teatro non è che altro che la rappresentazione della nostra vita, la vita di tutti di noi». Il direttore artistico Giulio Graglia commenta con queste parole la riapertura del Teatro Romualdo Marenco a Novi Ligure.
Dopo 6 anni di restauro, la Fondazione Teatro Marenco ha infatti restituito alla città il suo cuore pulsante, uno spazio prezioso che riapre le porte ai Novesi (e non solo) con un calendario ricco di appuntamenti. Il Marenco è un simbolo importante della tradizione dell’opera, in Piemonte ma non solo. Si narra infatti che da qui passassero tutte le compagnie prima di approdare alla prima della Scala di Milano e che la critica del pubblico novese fosse importante
«La riapertura del Teatro Marenco, dopo un lungo e pregevole lavoro di restauro che ne ha messo in luce l’intatta bellezza, è un momento meraviglioso per la nostra città – rimarcano il sindaco Paolo Cabella e l’assessore alla cultura Andrea Sisti – Novi sta vivendo un periodo di positivo rilancio e guarda al futuro partendo dai grandi simboli della sua storia. La cultura si riappropria così di un luogo che ospiterà e produrrà iniziative teatrali e musicali di alto livello, con benefici significativi per l’intera comunità novese».
RIAPERTURA CON PROSA E MUSICA
Il teatro Marenco ritrova dunque il suo antico splendore. La struttura riaprirà con una capienza di circa 500 posti a sedere (tra platea e i 61 palchi) e un palcoscenico ristrutturato in modo da ospitare una gamma molto ampia di spettacoli, compresi quelli orchestrali, con la presenza del golfo mistico. Una delle unicità del Marenco è infatti la buca a scomparsa (che solo poche strutture possono vantare) per ospitare al completo i musicisti dell’orchestra. Gli interni sono impreziositi da dipinti e decori, dominante il colore cremisi dei velluti che rimanda alle divise dei bersaglieri di Carlo Alberto e dal pavimento in legno, completamente rifatto, che ne garantisce una perfetta acustica.
Sabato 6 novembre è la data scelta per aprire la stagione della grande rentrée, a lungo attesa dopo che la città ha seguito con attenzione e coinvolgimento l’accurato restauro della struttura rimasta inattiva per oltre settant’anni.
Il sipario si alzerà con un inedito monologo di Valerio Binasco, attore novese, mentre per la parte musicale si esibiranno gli Strumentisti del Teatro alla Scala di Milano. La programmazione speciale proseguirà poi per tutto il mese di novembre.
«Dopo mesi di esilio forzato a causa del Covid abbiamo capito che senza cultura, arte, cinema, teatro gli esseri umani non possono sopravvivere – afferma Graglia – Ecco, la riapertura del Teatro Marenco ha una doppia valenza: restituire alla comunità un gioiello che le appartiene sin dalla sua fondazione e ridare forza e coraggio a tutti gli operatori dello spettacolo che tanto hanno sofferto durante la pandemia».