REDAZIONE | Al Teatro Verdi di Padova si è appena appena conclusa la vera X edizione del Premio Rete Critica, ancora ospitato e co-organizzato dal Teatro Stabile del Veneto. Per il 2021 la Rete ha scelto di considerare tutte le segnalazioni pervenute in un’unica categoria, – senza suddividere tra spettacolo, progetto organizzativo e progetto comunicativo – per dare di nuovo un segnale indiscutibile del faticoso periodo che lo spettacolo dal vivo tutto ha attraversato (anche il 2021 ha visto 5 mesi di blocco obbligato delle attività). La volontà è stata dare attenzione non solo alle realtà che hanno avuto buone idee alternative per rimanere visibili durante il lungo confinamento sanitario – sostanzialmente questo è ciò che è stato fatto nell’edizione digitale del Premio 2020, che ha visto 9 segnalati pari merito – ma allargare a chi ha, nonostante tutto, progettato, organizzato, ideato e creato teatro in una stagione dove fantasia e coraggio sono indispensabili.

I 4 finalisti Kepler 452, Kanterstrasse, i progetti Residenze Digitali di Capotrave/Kilowatt e Politico Poetico di Teatro dell’Argine, hanno portato alla finale di Padova rispettivamente Gli altri, I promessi Sposi, la presentazione delle Residenze digitali e lo spettacolo in VR Il labirinto.


Si è aggiudicato il premio il progetto Politico Poetico di Teatro dell’Argine con la seguente motivazione: per la capacità di creare una rete organizzativa e un percorso complesso e ad ampio raggio, in comunicazione e collaborazione con le istituzioni pubbliche, che fa del teatro (e delle sue possibili trasformazioni digitali) uno strumento politico e sociale in grado di intervenire nel tessuto cittadino; con uno specifico evidente in uno dei più fragili momenti della vita: l’adolescenza.

Ha quindi vinto l’attenzione alla collettività, la cura per i giovani e il loro coinvolgimento diretto in processi artistici guidati ma che hanno la loro anima proprio nella presenza dei ragazzi.