ELENA SCOLARI | Due maestri in un colpo solo non sono un incontro frequente, a teatro, ecco perché l’occasione di vedere Virgilio Sieni e Mimmo Cuticchio insieme in scena non poteva essere persa.
Il loro Nudità è appena stato in cartellone al Teatro Grassi nello scoppiettante festival internazionale Presente Indicativo che ha finalmente rinnovato il passaporto di Teatro d’Europa al Piccolo Teatro di Milano, sotto la nuova direzione di Claudio Longhi (proveniente da Ert-Emilia Romagna Teatro), che ha saputo vivificare la programmazione della Stagione e ha ideato questo atlante primaverile delle scene portando in città compagnie e artisti dal mondo, riempiendo il mese di maggio con 24 spettacoli (alcuni già inseriti nella Stagione di prosa sono stati inglobati nel festival) nelle tre sale Grassi, Strehler, Studio Melato. Nel ricco catalogo rappresentano l’Italia Davide Enia con L’abisso, Federica Rosellini con Carne blu e i due maestri citati, indiscusse stelle nei loro rispettivi campi d’azione artistica: Sieni nella danza e Cuticchio nell’Opera dei Pupi.

Dunque un danzatore e un “puparo” insieme sul palco cosa possono fare? C’è un terzo elemento/personaggio a fungere da collante, non è un terzo incomodo, è piuttosto ciò che li avvicina: una marionetta a fili. Cuticchio la muove, in silenzio, la fa rincorrere e scappare da Sieni, che prima la avvicina e poi la provoca. Una musica di stile minimalista accompagna le azioni, un frame musicale ripetuto e assai rarefatto.
Lo spettacolo è una danza di conoscenza tra l’uomo e la marionetta ma anche tra il danzatore e il puparo, l’occhio infatti è magneticamente attirato dai movimenti di Cuticchio: movimenti delle braccia o delle mani solo accennati che diventano amplificati nella misura della figura, si osserva la sua postura, l’equilibrio che deve tenere, magari con le ginocchia piegate e curvo verso il basso per dare naturalezza alle movenze della sua creatura.
Si crea un equilibrio visivo tra i passi di Sieni – che accentua il suo stile di movimento già un poco ispirato all’idea di ‘essere mosso’ -, gli ampi gesti di Cuticchio e le azioni delicate della marionetta; la sua è una presenza che si insinua, si infila tra le gambe, si appoggia a una spalla, scivola sulla schiena, carezza la testa di Sieni con la sua piccola mano di legno, guardandolo come a dire “Non credere di essere meno fragile di me”.
E in effetti, al mio sguardo non troppo avvezzo alla danza, la figura più forte appare quella di Cuticchio, perché controlla se stesso e controlla la marionetta, contiene la sua potenzialità ma il suo ‘stare’ sicuro sul palco è evidente. Camicia e pantaloni, barba bianca, muove ratto la sua figurina nuda, senza spade né pennacchi, che ricorda i manichini di De Chirico, o quei modellini mobili da scrivania quando nei corsi di disegno si comincia con le parti del corpo umano, arti, testa, busto…


Sieni è in continuo dialogo con il nudo di legno in scala, a volte mimetico a volte anticipatore, solleva il suo compagno di ballo, gli si affianca stando steso a terra, lo tocca, esplora una conversazione tattile mostrando la differente ‘gravità’ dei due pesi. Il danzatore si relaziona però, anche con il suo pari umano: in uno dei momenti più belli Cuticchio lascia brevemente sola la marionetta, facendola sedere come se guardasse obliqua il resto della scena, e interagisce con Virgilio Sieni in una coreografia che ricalca il tipo di approccio intrapreso tra marionetta e uomo.
Nel finale c’è un solo di Sieni, che ora, senza i suoi partner, è libero ma sembra quasi più provvisorio; è seguito da Cuticchio che porta in scena un pupo con tutta la sua armatura e si esibisce in un cunto concentrato di circa due minuti in cui sono riassunte le avventure di Astolfo a cavallo dell’Ippogrifo intento a recuperare il senno di Orlando sulla luna.
La Nudità della figura di legno è reale (si fa per dire), la nudità dei due uomini è simbolica, ma più che nudità e fragilità in scena sono chiari i rapporti di forza, i mille fili che si possono tendere, le relazioni tra corpi, ruoli, figure, l’armonia dinamica che si può creare quando c’è vera curiosità di incontrare l’altro, di qualunque materiale sia fatto.

NUDITÀ

di e con Mimmo Cuticchio e Virgilio Sieni 
luci Marco Cassini
allestimento Daniele Ferro
produzione Compagnia Virgilio Sieni, Associazione Figli d’arte Cuticchio 
collaborazione alla produzione Fondazione RomaEuropa Festival
promosso da Comune di Palermo, Assessorato alla Cultura

Piccolo Teatro Grassi, Milano | 17 maggio 2022