PAOLA ABENAVOLI | Da sei edizioni, Torre Marrana e il suo anfiteatro che guarda il mare (nella foto in apertura di Domenico Scordia) diventano luoghi in cui il teatro rivive, luoghi che richiamano il Mito e la storia. Ricadi, in provincia di Vibo Valentia, distante dal teatro attivo nel resto dell’anno, diviene così, grazie alla rassegna Avvistamenti teatrali, un punto di riferimento per il pubblico, con un’offerta che spazia tra generi ma guardando principalmente alla nuova drammaturgia. Iniziata lo scorso 5 agosto, per concludersi il 23, la manifestazione – che si avvale della direzione artistica di Andrea Paolo Massara e di quella organizzativa di Maria Irene Fulco – ha incluso in cartellone spettacoli come Il Colloquio del Collettivo LunAzione o Spezzato è il cuore della bellezza della Piccola Compagnia Dammacco.
Abbiamo dialogato con il direttore artistico, Andrea Paolo Massara.
Quali sono state le novità di quest’anno e quale l’obiettivo di questa edizione della rassegna, anche per quanto riguarda la valorizzazione della nuova drammaturgia?
Cerchiamo di portare i temi più stringenti del presente. Quest’anno a teatro si parla di pandemia, di lotta al patriarcato e di amori tossici. Tutto questo con spettacoli molto diversi, che vanno dalla Piccola Compagnia Dammacco fino alla stand up d’autore di Luisa Merloni. L’obiettivo principale è quello di comunicare con il pubblico, con storie intense e temi che aggiornano la nostra visione del mondo.
Quale il bilancio che si può trarre, arrivati quasi al termine della programmazione, e più in generale, quale l’evoluzione della rassegna, nel corso di questi anni?
In questi anni abbiamo attraversato anni di grandissima affluenza di pubblico, poi è arrivata la pandemia, con posti distanziati e green pass per gli spettatori. Questa stagione è una sorta di riassestamento. Il teatro post-pandemia è in divenire. Gli spettatori si stanno riavvicinando al teatro. Sono molto motivati, ma manca qualcuno all’appello ancora. C’è una parte di pubblico che forse non è ancora tornata.
Avvistamenti teatrali riporta, come da lei sottolineato, alla funzione sociale che è propria del teatro, creando teatro in un luogo che è lontano dal “teatro attivo”: soprattutto in questo periodo, il teatro deve puntare sull’essere ancora di più un luogo in cui si crea una comunità, in cui si forma una comunità e un pubblico?
Avvistamenti è l’unico teatro attivo nel raggio di più di 100 km. È una rassegna estiva, eppure svolge un compito importante per la comunità, sia per il teatro, sia per aprire gli orizzonti su temi civili, attraverso un punto di vista artistico e umano, più che politico.
Più che un teatro, intendiamo Torre Marrana come una sorta di presidio culturale, dove portare tutto ciò che non arriva al pubblico. L’associazione Avvistamenti di Maria Irene Fulco, Michele Paluci e il sottoscritto è nata con questo obiettivo.
Attenzione alla nuova drammaturgia, ma anche all’incontro tra diverse forme d’arte, nell’ottica di un coinvolgimento del pubblico e della formazione, della crescita del pubblico stesso: ma, possiamo dire, anche dell’interdisciplinarietà che oggi sta connotando sempre più l’offerta e la produzione teatrale?
Quest’anno, ad esempio, proponiamo una serata di cinema con Una Femmina, film di Francesco Costabile che racconta la Calabria ed è stato visto al festival di Berlino, ma pochissimo nella nostra regione. C’è una sorta di embargo culturale da queste parti. Le sale cinema sono poche e lontane. Non vediamo neanche i film che raccontano il nostro stesso territorio. Inoltre, abbiamo persino degli eventi extra legati al benessere corpo-mente: a teatro da noi si viene anche per imparare a fare meditazione. Tutto questo dialoga con gli spettacoli. In qualche modo, Torre Marrana è un luogo di crescita interiore.
AVVISTAMENTI TEATRALI
direzione artistica Andrea Paolo Massara
direzione organizzativa Maria Irene Fulco
Torre Marrana di Ricadi (Vibo Valentia)
5-21 agosto 2022
