LILIANA TANGORRA | Felicità Adriatica è il titolo del festival di teatro che il Granteatrino Casa di Pulcinella di Bari ha organizzato a Bari dal 2 agosto al 1 settembre 2022 nell’ambito dell’avviso pubblico Le due Bari promosso dal Comune – Ripartizione Cultura e finanziato dal Ministero della Cultura, per la realizzazione di attività di spettacolo dal vivo nelle aree periferiche della città.
Ispirate dalle parole di Pier Paolo Pasolini, dedicate al suo viaggio a Bari negli anni cinquanta: “[…] Alzato il sipario del buio, la città compare in tutta la sua felicità adriatica […]”, le attività ‘periferiche’ ospitate presso il Granteatrino Casa di Pulcinella sono state un omaggio alla tradizione del teatro italiano di figura, lasciando spazio alla promozione del teatro ragazzi ‘nostrano’. Non sono mancati, altresì, laboratori di avvicinamento del giovane pubblico al teatro tradizionale.
Il ricco cartellone è stato aperto da uno spettacolo della Compagnia Marionettistica Carlo Colla & Figli, storica realtà milanese che eredita la tradizione di una delle più importanti famiglie operanti nella marionettistica italiana, attiva dal 1861. Teste di Legno, il titolo dello spettacolo proposto, è stato una lezione/viaggio trasversale nel repertorio marionettistico della famosa compagnia lombarda, in cui varie marionette dalle sopraffine fattezze, Titania e Oberon, Pinocchio, Robison Crusoe… al termine della loro giornata ‘lavorativa’, abbandonate nei loro armadi, assumono vita autonoma e raccontano vicende e storie che si arrovellano e sovrappongono tra di loro. Il fine dello spettacolo non è quello strettamente drammaturgico, ma induce lo spettatore a conoscere e apprezzare il mondo delle marionette, la loro difficile applicazione sul palcoscenico e la maestria, scontato dirlo, del marionettista nel manovrare il ‘pupazzo’ che per i bambini entusiasti, diviene l’unico personaggio con il quale dialogare. Nessuna luce ad oscurare o schiarire la scena, solo abiti neri come da tradizione dei marionettisti per restituire la massima dignità al pupazzo retto da fili.
Da martedì 23 a giovedì 25 agosto, il Granteatrino ha ospitato la Compagnia del Sole con un progetto intitolato L’ultimo dei maghi – La storia della scienza attraverso filosofia mitologia poesia e letteratura – Laboratori e spettacoli di teatro scienza. Un percorso di divulgazione scientifica attraverso tre spettacoli: Il codice del volo, Il messaggero delle stelle, L’Universo è un materasso anticipati dal laboratorio sul tema ‘Teatro e scienza’ tenuto dell’astrofisico Marco Giliberti dell’Università di Milano.
Abbiamo assistito agli spettacoli Il messaggero delle stelle, L’Universo è un materasso, entrambi interpretati da Flavio Albanese su testo di Francesco Niccolini.
Ne Il messaggero delle stelle, Astolfo, il celeberrimo paladino alla corte dell’imperatore Carlo Magno, reinventato dall’Ariosto, approda sulla luna con il suo ippogrifo per recuperare il senno del povero Orlando, perduto a causa del suo folle amore per la bella Angelica. Astolfo, le cui parole sono mirabilmente declinate in rima dal bravo Flavio Albanese si ritrova, un po’ spaesato, in un contesto alquanto ‘lunare’. Davanti al paladino siedono, gli uomini più illustri della terra, gli scienziati Galileo, Keplero, Copernico, Newton, Einstein. Saranno loro a svelargli solo alcuni tra i misteri della conoscenza/scienza. Per gli illustri il dubbio e l’errore non devono essere demonizzati, ma sono da considerarsi gli elementi propulsori delle scoperte che hanno cambiato il mondo. Tra scienza e patafisica, Astolfo diviene il messaggero ‘tra le stelle’. Flavio Albanese ha la capacità di entrare in sintonia diretta con il giovane spettatore, proiettando nell’immaginario meno remoto – grazie all’essenziale contributo di Francesco Arrivo per le scene e la grafica, Giuseppe Magrone per il video e le animazioni suggestive e immersive, Cristian Allegrini per le luci e Simona De Castro per il costume un po’ ibrido a metà strada tra il cavaliere e l’astronauta – le teorie sull’universo che la bellissima scrittura di Niccolini rende comprensibili e fruibili.
Altrettanto impattante per il pubblico è stata la visione de L’Universo è un materasso. Diviso in quattro ‘tempi’ – il tempo Chronos degli dei e del Mito, il tempo degli antichi che lo vedevano al centro dell’universo come la Terra, il tempo copernicano che ha portato il sole al centro dell’universo e, per ultimo, il tempo ‘relativo’ di Einstein – lo spettacolo risulta ancora una volta facilmente fruibile, merito della sapiente drammaturgia, e della versatilità di Flavio Albanese, il quale sarebbe stato ulteriormente aiutato – come anche nel caso de Il messaggero delle stelle – da un assetto registico più accurato e attento di cui si è sentita la mancanza nel movimento scenico dell’artista a volte impreciso e nell’illuminotecnica che spesso si sovrapponeva al testo. Non poteva mancare un cielo stellato opera di Marco Rossi e Paolo Di Benedetto ad accompagnare la voce e le parole di Albanese e Niccolini.
Il 31 agosto, invece, è stato il turno della compagnia pugliese Arterie Teatro che ha portato in scena lo spettacolo Marcovaldo – Funghi in città, liberamente tratto dall’omonimo capolavoro di Italo Calvino. La storia, resa molto fruibile a un pubblico di bambini grazie alla bravura degli attori in scena e all’accompagnamento musicale che conduceva in varie ambientazioni cittadine – apparentemente snaturata dal messaggio ‘ambientale’ calviniano – è stata condotta e riscritta da Alessandra Sciancalepore. Il protagonista della storia, Marcovaldo, riesce a trovare nella grigia città – scenografia in cartone dipinto a simulare una metropoli sovrappopolata da grattacieli e fabbriche di Emanuela Sciancalepore – un piccolo angolo verde dove alimentare il sogno di un luogo altro, dove si possa colorare il grigio di verde e recuperare il dialogo uomo/natura.
A concludere la rassegna dedicata anche alla tradizione del teatro di figura non poteva mancare la storia del folle amore di Orlando e Rinaldo per la bella Angelica condotta da Giacomo Cuticchio della storica compagnia siciliana Figli d’Arte Cuticchio. Un “cult” del teatro, che nonostante la difficoltà di essere estromesso dal suo luogo di ambientazione naturale, alias Il Teatro di via Bara all’Olivella a Palermo, ha trasportato lo spettatore nell’atmosfera cavalleresca dei paladini di Francia tra suoni di armature, fili intrecciati e colpi di spade dei pupi della tradizione palermitana. Impeccabile la messa in scena di Giacomo Cuticchio, figlio del più noto marionettista Mimmo Cuticchio.
Figli d’Arte Cuticchio, Il gran duello di Orlando e Rinaldo per amore della bella Angelica, ph. Figli d’Arte Cuticchio
La rassegna è stata arricchita da altri spettacoli e laboratori: Teatro Pat con lo spettacolo È fatto il fatto? , la compagnia abruzzese Fantacadabra con il debutto in prima nazionale dello spettacolo Ultima chiamata per l’Arca di Noè, il debutto di Caravaggio proprio del Granteatrino e lo spettacolo Alice in Wonderland della compagnia campana Gli Sbuffi.
Un viaggio tra passato e presente, tra tradizione e innovazione, un melting-pot di saperi – scienza, ambiente, tradizione letteraria e nuova drammaturgia per il teatro ragazzi – che ha scosso la periferia della città di Bari molto spesso additata come poco attenta alle esigenze del cittadino più ‘piccolo’. Grazie all’attenzione di un teatro fondato nel 1983 con l’intento di promuovere, produrre, valorizzare e diffondere il teatro di figura in tutti gli ambiti della vita culturale e sociale, ‘il buio oltre il sipario’ ha restituito la sua ‘felicità adriatica’ nel mese più caldo dell’estate.
Festival di teatro FELICITA’ ADRIATICA
02 AGOSTO-01 SETTEMBRE 2022
GRANTEATRINO CASA DI PULCINELLA
Direzione artistica: Paolo Comentale
con il contributo: Avviso pubblico ” Le due Bari” promosso dal Comune di Bari – Ripartizione Cultura e finanziato dal Ministero della Cultura, per la realizzazione di attività di spettacolo dal vivo nelle aree periferiche della città.