SOFIA BORDIERI | Il Festival Primavera dei Teatri (27 maggio-4 giugno, Castrovillari), nato per coagulare nuove istanze relative al teatro contemporaneo, si apre sempre più alla multidisciplinarietà e ad altri linguaggi dello spettacolo dal vivo dando spazio ad appuntamenti relativi alla danza e alla performance. Nel 2022 la direzione artistica ha scelto di ospitare Alessandro Sciarroni, Silvia Gribaudi e il Collettivo Mine. Quest’ultimo, presente anche quest’anno, è stato protagonista insieme a Equilibrio Dinamico Dance Company  dell’ultima serata della XXIII edizione, il 4 giugno. Due lavori molto diversi tra loro che aprono possibili riflessioni su alcune declinazioni dello statuto tersicoreo italiano.

Primavera dei teatri 2023
Beat Forward – Igor X Moreno X Collettivo Mine. Fotografia di Angelo Maggio

Il Collettivo Mine è il primo ad andare in scena, al Teatro Sybaris, con Beat Forward coreografia di Igor X Moreno, compagnia fondata a Londra e residente dal 2019 in Sardegna. In una scena spoglia (anche di quinte), arricchita con dei raggi di tessuto bianco che occupano l’intero fondale, si posiziona la prima danzatrice, Roberta Racis, che dopo una lenta perlustrazione del pubblico, inizia a muovere i fianchi sul beat della traccia techno in sottofondo. Il suo movimento si correda, poi, con quello delle braccia, di una sensualità confezionata e da lì, gradualmente, la raggiungono, in punti diversi dello spazio, gli altri danzatori rispettivamente Fabio Novembrini, Silvia Sisto e Siro Guglielmi (manca all’appello Francesco Saverio Cavaliere presente solo in descrizione).
Tutti insieme, nero vestiti, continuano meccanicamente quel movimento, cambiando talvolta spot visivo sempre rivolto verso il pubblico. L’oscillazione inizia ad arricchirsi con richiami gestuali legati all’estetica kink decisamente schernita (toccarsi il sesso e annusare la mano con una smorfia di disgusto), al fetish (leccarsi il braccio, percuotersi), allo sport (basket, scherma, ginnastica), alla danza televisiva (grand battements appassionati) e al repertorio del balletto classico (come l’accenno alla variazione dei quattro cignetti da Il lago dei cigni). Dopo una breve pausa in gruppo, ad occhi chiusi, i danzatori re-agiscono con movimenti ad alta intensità energetica alternati con appuntamenti di stop diffusi nello spazio e chiamati a turno con dei numeri da uno a dieci.
La pièce, priva di disegno illuminotecnico, sembra aver raggiunto una vicinanza empirica con il pubblico grazie alla luminosità dello spazio globale (palcoscenico e platea) e dal reperimento di diversi segni riconoscibili tratti da un’enciclopedia di movimento “pop”. Il citazionismo, come il nonsense, sono scelte stilistiche plausibili che tuttavia non risultano essere inserite in una struttura consistente. La sensazione vissuta dalla platea è quella di una solitudine del pubblico, spaesato e un po’ incerto, privato di qualsiasi salvagente poetico, evocativo, surreale o concettuale.

È seguito, al Teatro Vittoria, Welcome to my funeral, creazione di Brandon Lagaert (già performer della Peeping Tom) per Equilibrio Dinamico Dance Company, con tre danzatrici e un danzatore dell’Ensemble pugliese. Le quattro presenze, già in scena, indossano tute e stivaletti bianchi e sono collegate a un generatore elettrico, posizionato al centro, con fili giallo fluo come fossero cordoni ombelicali. Tra tutti solo una danzatrice (Tonia Laterza) giace priva di visore: gli altri tre insieme, allora, come guidati da un istinto dittatoriale alla Matrix, glielo indossano per attivarla e normalizzarla. Lo spazio è ridotto drasticamente dalla presenza del generatore rendendo possibili solo dei piccoli movimenti robotici.
Una danzatrice, durante gli spostamenti stringati, toglie, forse accidentalmente, il visore e, come fosse appena venuta al mondo, si mostra destabilizzata da ciò che vede intorno. Avvicinandosi a un secchio d’acqua illuminato, immerge le sue mani e, accorgendosi del riflesso di un volto, parla con sé stessa come Narciso. La rivelazione la spinge a voler risvegliare i compagni dal sonno tecnologico, ma è costretta a lottare fino a staccare tutti i fili elettrici per poi uscire dalla scena. L’energia virtuale inizia a scemare nei corpi per dare spazio a una sensibilità umana atrofizzata: le due danzatrici rimaste in scena si abbracciano sotto un occhio di bue e lentamente evocano un bacio delicato, dato dal contatto dei due visori per poi giacere insieme; il quarto, rimasto solo, nel poco spazio disponibile, si muove con dei trick di break dance per poi accasciarsi sulla scena.

Primavera dei teatri 2023
Welcome to my funeral – Equilibrio Dinamico. Fotografia di Angelo Maggio

Welcome to my funeral, come evoca già il titolo, tenta di mettere in scena l’impatto della tecnologia sull’umanità e sulle sue relazioni, sacrificando gran parte dello spazio scenico con il generatore, attraverso cui, metaforicamente, esprime il tema in fondo. Quest’ultimo, benché ricorrente, è un aspetto innegabilmente caratterizzante la nostra società, aiutata, allo stesso tempo quotidianamente, dalla tecnologia che ci avvicina in modi diversi dall’analogico. Welcome to my funeral, sebbene rapisca lo sguardo grazie al progetto luci di Alessandro Caso, si allontana un po’ dal pubblico proponendosi come quadro estetico, ed evocando, piuttosto, il ricordo di alcuni momenti della serie tv Black Mirror di Charlie Brooker, dal sapore post apocalittico.

 

PRIMAVERA DEI TEATRI
Castrovillari, 27 maggio-4 giugno 2023.

IGOR X MORENO & COLLETTIVO MINE
BEAT FORWARD
regia Igor Urzelai e Moreno Solinas
interpreti Francesco Saverio Cavaliere, Siro Guglielmi, Fabio Novembrini, Roberta Racis, Silvia Sisto

EQUILIBRIO DINAMICO DANCE COMPANY
WELCOME TO MY FUNERAL – PRIMA NAZIONALE
nuova creazione di Brandon Lagaert (BE) per Equilibrio Dinamico Dance Company