RENZO FRANCABANDERA | Giunge alla IV edizione il festival di danza Nutida, nato a Scandicci, con la direzione artistica di Cristina Bozzolini e Saverio Cona e prodotto da Stazione Utopia con il sostegno di diversi enti pubblici, nell’ambito di OpenCity 2023.
La storica fondatrice del Balletto di Toscana, resta ancora una grandissima talent scout e insieme a Saverio Cona ha organizzato un festival in cui nuove generazioni di danzatrici/ori presentano spettacoli e studi nell’ora che precede il tramonto, in un rapporto costante tra pubblico ed artisti.
Già l’anno scorso avevamo intervistato la Bozzolini, che a proposito del modulo prescelto per la rassegna ci ricordava come “Qui si fa un lavoro diverso; si danno opportunità a molti, anche a esordienti, anche a sconosciuti. Si dà la possibilità di fare spettacolo, ma non solo. Si offrono indicazioni, competenze. Si offrono maestri”.
Il programma di eventi di IV edizione di NUTIDA Nuovə danzatrici/ori si incastona nella splendida cornice del Pomario del Castello dell’Acciaiolo di Scandicci, alle porte di Firenze e, dopo aver preso avvio a metà giugno, prosegue nella programmazione fino al 9 luglio 2023 con 24 titoli, 33 repliche che includono 13 prime nazionali, 8 produzioni, 2 coproduzioni e 31 artisti under30, incrociando l’ospitalità di artisti internazionali come Mario Bermudez Gil, Philippe Kratz, Pablo Girolami, Joy Alpuerto Ritter, e la presenza di compagnie italiane quali Aterballetto, Spellbound Contemporary Ballet, Nuovo Balletto di Toscana, Compagnia Simona Bucci/Compagnia degli Istanti, Artemis Danza, Compagnia Opus Ballet.
Lo scopo è quello di dare opportunità alla creatività emergente e incentivare processi di crescita di giovani artisti mettendoli in relazione con autori di fama, e in questo contesto abbiamo assistito alla serata che ha visto protagonista il coreografo svizzero di nascita e di origini italiane, Pablo Girolami.
Il talento under 30 coreografo freelance e direttore artistico della compagnia di danza IVONA da l fondata nel 2019, è arrivato negli ultimi anni a raccogliere un successo internazionale segnalandosi tra i giovani coreografi. Di lui avevamo già raccontato il potente Manbuhsa (2020), visto l’anno scorso a Danza in Rete off, a Vicenza.
A Scandicci il coreografo ha presentato al numeroso pubblico il suo recentissimo lavoro RER, affidato all’interpretazione di Guilherme Leal, Fabio Cavallo, Shani Hadashi, Yasmin Griv, Sara Ariotti, Katarzyna Zakrzewska.
Qui il linguaggio di Girolami si compone di un vocabolario che guarda alla natura e alle diverse forme di esistenza sulla Terra includendovi non solo gli esseri umani, ma animali, piante, batteri, minerali, con movimenti ispirati al minuscolo, come i granelli di sabbia osservati al microscopio, o all’immenso, come la grandezza infinita dell’universo e della Via Lattea.
Questi elementi fisici accavallati (e nella versione originaria inside protetti da un velo) si iniziano a muovere lentamente dentro una foresta pietrificata che piano piano prende vita con forme radicali che si fanno largo fra i sassi, al ritmo delle tracce sonore di Donato Dozzy, efficacemente remixate e opportunamente velocizzate da Kat Puke & Vermouth Gasosa, con l’ossessione verbale della traccia Parola a fare da mantra di una creazione dal ritmo travolgente.
Coinvolti gli spettatori, sia per la composizione e scomposizione dei corpi in movimento che per il ritmo.
Belli anche i costumi scelti (Effenberger couture), tute aderenti nelle cromie del verde, che scolpiscono i corpi nella loro seduttiva carnalità. RER ha di recente debuttato ad Hannover ed è stato proposto a Nutida in prima regionale.
Girolami ha offerto al pubblico anche la prima assoluta di LPPMDVDM (Le plus petit musée de vie du monde), una coproduzione NBDT / IVONA / Stazione Utopia – NUTIDA in cui danzano Matteo Capetola, Matilde Di Ciolo, Veronica Galdo, Aldo Nolli e Niccolò Poggini del Nuovo Balletto di Toscana.
Questa coreografia della durata di circa mezz’ora nasce da un laboratorio di alcune settimane di Girolami con i danzatori, e in predicato di espandersi in una produzione più ampia, ha suggestioni analoghe al precedente ma si ambienta in un paesaggio desertico, ben raccontato dai costumi coloniali dei performer. L’attenzione maniacale di Girolami alla micro gestualità fa comprendere il valore di questo pregevole risultato, ottenuto in un tempo invero breve, e getta le basi per la auspicabile produzione conseguente.
Il prossimo e ultimo weekend del festival prevede il 7 luglio in calendario la prima assoluta di (In)10sione, produzione Stazione Utopia/Nutida, con le coreografie di Isabella Giustina e l’interpretazione di Beatrice Ciattini, e la prima regionale di Open Drift, del
pluripremiato coreografo tedesco Philippe Kratz, una produzione Stazione Utopia/Nutida.
L’8 luglio alle 19 va in scena la replica di La dodicesima notte.
Sarà poi Joy Alpuerto Ritter, ulteriore nome di spicco della danza internazionale, a chiudere il 9 luglio il festival con V-I-E-R, in prima italiana, coreografia affidata a quattro ballerini urbani, Rocio Becerra Parraga, Tomy-Lee Kneringer, Nam Tran Xuan, Elias Choi-Buttinger.