LILIANA TANGORRA | È ancora in corso la rassegna – alla sua ottava edizione – Il Teatro dei Calanchi. La kermesse, partita il 4 agosto, si concluderà il 27 agosto presso i calanchi della città di Pisticci, in Basilicata. La manifestazione definita unplugged, dall’inglese “scollegato”, è diventata nel corso degli anni un evento a impatto zero, in cui sono abolite l’elettricità e l’amplificazione, e che dal 2016 invita lo spettatore a fermarsi e riflettere sulla natura delle cose.
Il Teatro dei Calanchi è stato ideato dal regista Daniele Onorati, al quale abbiamo posto alcune domande.
Quando nasce Il Teatro dei Calanchi? E come definiresti il tuo progetto?
Il Teatro dei Calanchi non è stato pensato come un festival, ma come una modalità in cui unire produzione, conservazione e valorizzazione del territorio. Il Teatro dei Calanchi è un ‘non festival’ che nasce con l’idea di portare l’arte performativa in un luogo suggestivo, che si anima grazie all’apporto del lavoro comunitario e degli spettatori. Il Teatro dei Calanchi nasce nel 2016, poco prima rispetto allo slancio vitale che ha condotto Matera a Capitale della cultura, con l’intento di definire la Basilicata come luogo dell’accoglienza. Ho immaginato la Basilicata come un centro culturale, pertanto come un pellegrino mi sono messo in cammino per creare una serie di attività che potessero definire la comunità: laboratori di teatro, formazione del pubblico, attenzione al territorio e alle sue specificità; di qui prende vita Il Teatro dei Calanchi. Per me le rocce argillose degradate dei Calanchi di Pisticci sono diventate una tela bianca sulla quale agire.
Qual è il pensiero artistico che si cela dietro questa ottava edizione de Il Teatro dei Calanchi?
Il ‘limite’ dettato dalla conformazione del territorio è diventato la base sulla quale creare l’idea artistica che diviene, in questo contesto, sacra. Quest’anno il luogo si è fatto poesia, le azioni sceniche dello spettacolo inedito Inferno si sono integrate e interconnesse agli elementi naturali, risultando indispensabili e univoche nella realizzazione finale.
Oltre allo spettacolo Inferno, la rassegna prevede ogni venerdì una passeggiata tra i calanchi alla ricerca di scorci nascosti e panorami con Calanchi XP; ogni sabato la messa in scena di Concerti segreti totally unplugged e ogni domenica la passeggiata olistica Sentire Sentieri.
L’evento Sentire Sentieri – al quale abbiamo assistito – ha condotto gli spettatori in un cammino a piedi nudi sulle rughe naturali in argilla delle dune ‘a lama di coltello’ e sulle cunette a mammella dei calanchi. L’esperienza è stata guidata da quattro performer, le quali hanno coinvolto il pubblico in tre rituali sensoriali alternati ai miti e alle leggende delle Metamorfosi di Ovidio.
Evento clou della kermesse è stato lo spettacolo Inferno, diretto e scritto da Daniele Onorati.
Luce rossa e montagne argillose, oltre questo il nulla. Lamenti e voci umane percepite da lontano, ombre allungate e mostruose si alternano in un luogo desolato, brullo e ispido ancora madido della calura estiva, la cui terra esala un caldo vapore. Undici attori in scena aprono la visione all’inferno della mente umana che conduce all’esplorazione della propria condizione di esseri mortali sulla terra e alla ricerca della ‘verità’.
Un viaggio dantesco e omerico allo stesso tempo, che il giovane protagonista Carmine Bianco, chiamato dalle anime infernali ‘Ombra errante’, deve compiere per conoscere e tentare di raggiungere la meta. L’Ombra errante si trasforma ora in una sorta di Dante il cui cammino allegorico per la verità passa per il tramite della Fede, ora si tramuta in un Odisseo la cui rotta simbolica intende valicare l’umana conoscenza delle cose.
Tante ‘Beatrice’ Ombra errante incontra per giungere alla sapienza: Alchimia, per il tramite della quale si giunge all’esperienza pratica della conoscenza; Psiche, la quale conduce l’uomo alla consapevolezza grazie all’esercizio dell’amore ‘umano’, Paideia, grazie alla quale Ombra errante comprende l’importanza della forza educativa nella formazione dell’uomo, mentre ad Arpocrate è affidata la conoscenza per il tramite dell’amore materno.
Il viaggio compiuto dall’irrequieto animo di Carmine Bianco si alterna a danze, cori e visioni prodotte dai performer in scena: Giulia Boffa, Chiara Cianciola, Rosa Maria Ciani, Edoardo Disisto, Aurora Galteri, Roberta Laviola, Luca Lombardi, Manuela Milia, Marco Tizianel e Safia Zappa.
Lo spettacolo prende in prestito dalla tragedia greca la presenza del coro, che accompagna nei vari ‘gironi’ il protagonista e mutua dalla performance artistica quasi ‘poverista’ l’utilizzo delle materie prime offerte dal territorio – argilla, terreno, sabbia.
Il viaggio dell’Ombra errante, però, al contrario di quello dantesco, non prevede il raggiungimento del ‘Paradiso’, ma si ferma all’Inferno, dove un nuovo Lucifero – interpretato dall’attore Marco Tizianel – attende il viandante. Lucifero o Phosphoros, ‘la luce del mattino’, diviene nello spettacolo la meta di Ombra errante, ma, come è noto, raggiungere la perfezione comporta un atto di ribellione, un gesto catartico che, però, non conduce a un finale univoco e inequivocabilmente comprensibile.
I giovani attori hanno creato un’atmosfera supportata da un’acustica magicamente perfetta, che è risuonata nella cavea naturale creata nei secoli. Hanno sfidato l’asperità del suolo muovendosi negli anfratti, nelle insenature delle dune di questi dorsi millenari con uno sforzo che ha messo a dura prova la resistenza fisica e interpretativa.
Il regista Daniele Onorati si è mostrato abile a far tesoro delle insidie del luogo, creando lungo i calanchi l’immagine di un deserto infernale, in cui incerta è la condizione umana e la sua volontà di raggiungere la verità. Mentre le atmosfere musicali, per lo più inquietanti, hanno fatto da eco al suono della natura alla quale è stata affidata, quasi totalmente, la suggestione scenica.
Il Teatro dei Calanchi si propone, dunque, come modello per un’esperienza responsabile, che valorizza l’ambiente naturale, che incentiva la riscoperta di una regione le cui bellezze sono in parte misconosciute e che vede nell’arte dal vivo il suo valore aggiunto irripetibile e unico. Un’esperienza quella della partecipazione che fa divenire questo luogo straordinario e questa iniziativa affascinante.
Teatro dei Calanchi – Pisticci
4 agosto – 27 agosto
Direzione artistica Daniele Onorati
Attori Carmine Bianco Giulia Boffa, Chiara Cianciola, Rosa Maria Ciani, Edoardo Disisto, Aurora Galteri, Roberta Laviola, Luca Lombardi, Manuela Milia, Marco Tizianel, Safia Zappa.