RENZO FRANCABANDERA | Torna a Genova a Palazzo Ducale, per la sua XVI edizione, SEGRETE-Tracce di Memoria. La rassegna d’arte contemporanea ideata e curata da Virginia Monteverde, tradizionale appuntamento in occasione della Giornata della Memoria.
La mostra, che sarà presentata dalla critica d’arte Viana Conti, sarà ospitata nella Sala Dogana del Palazzo Ducale, con ingresso da piazza Matteotti, e inaugurazione il 9 gennaio.
L’edizione del 2024 sarà particolarmente “diffusa”, con interventi in varie sedi in Italia e in Europa.
La mission di SEGRETE, che consiste nel tenere viva la memoria della Shoah ma anche di tutti gli orrori legati alle guerre e alle sofferenza dei popoli, anche in questa edizione è stata raccolta e interpretata da artisti internazionali, studiosi, scrittori e poeti.
Gli artisti della XVI edizione di Segrete Tracce di Memoria sono: Luis Carrera-Maul, Costantino Ciervo, Inés Fontenla, Tanya Hirschfeld, Silvano Rubino, Gianni Emilio Simonetti; per Arte e memoria generazionale a confronto Christine Laprell, Ursula Stainer, Rosa Quint e il collettivo di giovani artisti con “Per un sentire futuro” .
Fra i tanti eventi in programma, domenica 14 gennaio alle 16.00 presso la Casa dello Studente in corso Gastaldi, nei cui sotterranei uomini e donne della Resistenza vennero rinchiusi e sottoposti a indicibili torture sarà ospitato Donne, più forti della guerra, incontro con Donatella Alfonso.
A seguire nei Sotterranei dei Tormenti, Pura Luce, azione performativa di e con Franca Fioravanti, ispirato a una lettera, un atto di resistenza: ed era pura luce.
“Fu così che si pensò a un’azione di sabotaggio. Nella notte, una squadra di gappisti fece saltare gli scambi del tram.
Furono in otto a mettere il tritolo fra i binari: io feci fondere il tritolo, ricavato da bombe inesplose, e lo misi dentro a delle scatole. ”
Una donna immaginata scrive una lettera al gappista Giorgio Labò, perchè vuole comunicargli la sua scelta di vita.
Abbiamo incontrato è rivolto qualche domanda alla artista.
”Ho imparato a conoscere Giorgio Labò da alcuni suoi scritti e dalle testimonianze trovate – ci dice Fioravanti- e ho iniziato così a pensare a questo giovane uomo, ricco di sogni futuri, che decide di entrare in clandestinità per diventare un costruttore di bombe. È così che ho sentito che dovevo occuparmene, scriverne, inventare, creare, e dedicare a lui, e a tutti coloro che hanno dato la loro vita per la Resistenza nello slancio di speranza che animò l’Italia antifascista, un mio lavoro.
Come è arrivato questo titolo?
Il titolo Pura luce, mi è giunto da una poesia che Pier Paolo Pasolini ha dedicato al fratello partigiano, ” Così giunsi ai giorni della Resistenza senza saperne nulla se non lo stile: fu stile tutta luce, memorabile coscienza di sole.”
Anche il luogo della tua azione performativa ha legami profondi con la memoria delle azioni di lotta e resistenza della città.
La mia azione performativa accadrà alla Casa dello Studente di Genova, nei Sotterranei dei Tormenti, luogo che racchiude le urla di dolore dei tanti uomini e donne, partigiani e politici, che lì furono torturati e uccisi durante la seconda guerra mondiale dai nazi-fascisti, e che ancora chiamano la nostra Memoria, e oggi, riportiamo questa luce in questo luogo: “…e fu pura luce “.