RENZO FRANCABANDERA | Peso Specifico Teatro è una compagnia attiva dal 2009.
Il nome prende spunto dal concetto fisico di peso specifico: il peso di un campione di materiale (dunque una forza) divisa per il suo volume. Naturalmente tale valore, come sappiamo, cambia a seconda del materiale preso in considerazione.

La compagnia si occupa soprattutto di nuova drammaturgia, di formazione, di prevenzione e progetti sociali. Gli spettacoli  nascono all’interno di progetti volti alla costruzione di comunità resilienti e partecipative e basati su temi di rilevanza sociale quali: violenza di genere, integrazione, rapporto tra arte e potere, con uno sguardo focalizzato alle fenditure sociali.

Attraverso la metodologia del Teatro Armonico Integrato, Peso Specifico utilizza lo strumento teatrale ed attorale per lavorare in diversi ambiti del tessuto sociale con un’ampia offerta di attività e progetti volti alla crescita e alla consapevolezza dell’essere umano.

Abbiamo intervistato i componenti del gruppo di lavoro: Roberta Spaventa, Santo Marino, Alessandra Amerio.

Il concetto di Peso Specifico assilla fin dai primi anni di scuola! Voi invece…

Noi ne abbiamo fatto il nome della nostra compagnia per mettere in rilievo due aspetti apparentemente in contrasto: da un lato il costante valore dato dal materiale artistico a cui è associato: il teatro, che ha un suo peso specifico diverso da altri “materiali” scelti come fili conduttori di un’ intera esistenza, dall’altro il continuo cambiamento del nostro Peso Specifico fatto di persone in evoluzione costante, il cui materiale psichico oltre che artistico, cambia nel divenire della propria ricerca di vita.

foto di Diego Camola

Un punto chiave del vostro fare arte è stato il progetto Teatro Express cure teatrali a domicilio. Come è andata questa cosa?

Nel 2020, durante il secondo lockdown e in risposta alla chiusura dei teatri, nasce Teatro Express monologhi e fiabe sui pianerottolicome atto politico, poetico e di resilienza. Come i pony express, abbiamo iniziato a consegnare cibo culturale a domicilio, riscontrando sin da subito una grande richiesta da parte delle persone chiuse in casa. Contemporaneamente sentivamo l’esigenza dare al progetto un valore di welfare culturale, auspicando un collaborazione con medici e servizi sociali, per arrivare alle solitudini e alle fragilità gratuitamente. Oggi ci è possibile realizzare questo obiettivo grazie alla vittoria del contest Origini promosso da IppocrateOrg con il progetto Teatro Express cure teatrali a domicilio.

In questo video qui ad esempio raccontiamo come è nato Teatro Express e cosa è successo nel primo mese: https://www.youtube.com/watch?v=7sWO34iWjDs

Come si coniugano il segno artistico e la dimensione della cura?

La missione di questo progetto è quella di creare un impatto positivo e duraturo nella vita delle persone, attraverso la cura, tramite la potenza del teatro.
Stiamo costruendo una rete solidale che possa estendersi in tutto il territorio nazionale, collaborando con medici, centri territoriali per il benessere (RTB), artisti e comunità locali per offrire un pronto soccorso culturale che trascenda i confini delle mura domestiche. Cominceremo, dalla primavera, con tre residenze (in EmiliaRomagna, Lazio e Puglia) e ci appresteremo a portare monologhi e fiabe nelle abitazioni e nelle strutture, suggerite con cura dall’equipe dei Centri Territoriali per il Benessere, per arrivare gratuitamente ad anziani, persone in fragilità psicofisica e famiglie in povertà educativa. Di sera, invece, la cittadinanza potrà assistere a monologhi e fiabe dislocate in luoghi adiacenti un centro aggregativo dove, attraverso il pagamento di un biglietto, oltre a fruire delle performance, si potrà contribuire a sostenere il progetto di welfare culturale.

Che futuro vedete per queste forme progettuali e che ruolo secondo voi ha lo spettatore?

Sogniamo un futuro in cui la cura, tramite la parola e l’arte, diventi un pilastro fondamentale nella promozione del benessere sociale. Nel respiro di Teatro Express vi è un invito ad ascoltare il cuore delle parole che curano e risvegliano l’anima.

Nellincontro a tu per tu con lo spettatore c’è un’armonia tra la relazione e l’arte che somiglia molto a quella medicina che cura non il sintomo, ma il paziente e la sua storia. La parola, come una mano che accarezza, scava nelle pieghe delle memorie personali, risvegliando emozioni che dormivano sotto la superficie. L’artista diventa un “narratore di salute”, una guida che accompagna il paziente nel suo percorso di cura; l’arte diventa terapia, attingendo alle radici profonde dell’umana compassione.

Insomma non parliamo di assistenzialismo artistico…

Il nostro teatro, lungi dallessere mera assistenza, manifesta un senso terapeutico proiettando da un lato gli artisti in una dimensione di sperimentazione attraverso la relazione a tu per tu e, dallaltro, gli spettatori in una dimensione intima ed empatica.

Progetti futuri?

Uno dei progetti futuri più importanti è W/M Il Grande Cancelliere, un complesso di azioni teatrali diversificate che si pone l’obiettivo di migliorare l’integrazione, la relazione e la convivenza di una comunità multietnica, attraverso una maggiore consapevolezza individuale e sociale, approfondendo nella ricerca umana, il rapporto tra dimensione emotiva, cognitiva, immaginativa e corporea. Il progetto coinvolgerà persone di diverse etnie per ogni tappa della sua tournée, attraverso un laboratorio intensivo finalizzato al loro coinvolgimento in scena, nei giorni precedenti lo spettacolo. Tra gli altri progetti futuri c’è l’apertura del nostro Centro di Pratiche Teatrali Integrate per la cura della Persona e della Comunità.

Nell’ottica di un consolidamento tra pratiche teatrali e ambienti legati alla cura della persona, il Centro vuole realizzare diverse azioni, proseguendo la missione della compagnia. Il primo obiettivo del Centro è quello di offrire una dimora fissa a Peso Specifico e ad altre realtà con finalità affini, per realizzare interventi in ambiti diversi quali produzioni artistiche, organizzazione di eventi, formazione, prevenzione, terapia e cura.

E se qualcuno vi volesse aiutare non solo a parole…?

Chiunque può contribuire, tramite una donazione alla crescita del progetto di welfare culturale a sostegno delle fragilità e delle solitudini. Basta andare sul nostro sito https://www.pesospecificoteatro.org/site