LEONARDO DELFANTI | Il Comune di Castellarano è nel preappennino reggiano-modenese, la zona un tempo nota per l’industria ceramica, ultimamente un po’ in affanno. Il borgo, dominato da un castello e una piccola zona fortificata, è anche noto per essere stato teatro di un dolorosissimo eccidio nazista nei drammatici mesi della più tenace resistenza.
In questo contesto di storia e storie così particolare, la giovane amministrazione comunale, in collaborazione con la compagnia di danza e arti performative Sanpapié, ha promosso lo svolgimento a inizio giugno della terza edizione di Terre d’Arte, festival di teatro, danza e musica che si è svolto in questo comune in provincia di Reggio Emilia. Cifra peculiare è stata la partecipazione del pubblico, delle performance site-specific e il basso impatto ambientale, in un comune contornato da una bellissima area verde e un grande parco, che è stato teatro di diverse manifestazioni fra quelle in programma.
Il borgo di 15.000 abitanti in provincia di Reggio Emilia è tornato, quindi, a essere un grande teatro a cielo aperto fra parchi, cortili, dimore antiche e strade del centro storico: il progetto multidisciplinare promosso dal Comune di Castellarano con la direzione artistica di Lara Guidetti (con natali castellaranesi), come ha sottolineato anche la Vicesindaca con delega alla cultura Cassandra Bartolini, concentra l’attenzione sul tema ambientale e la sostenibilità, con il territorio che diventa protagonista insieme agli interpreti, grazie agli spettacoli site-specific e all’attivo coinvolgimento delle persone di Castellarano.
E così è stato: i cittadini hanno potuto prendere parte a un lungo e intenso laboratorio di teatro partecipativo, che ha portato alla realizzazione di uno spettacolo di comunità davvero intenso, che ha rievocato i drammatici fatti della seconda guerra mondiale e della strage nazista.

Quel XX luglio è stato il titolo scelto per lo spettacolo itinerante nato da  un percorso laboratoriale di Teatro Civico Totale intergenerazionale di scrittura partecipata e messa in scena, volto alla realizzazione della performance che prende vita nei luoghi simbolo di Castellarano. Il laboratorio è stato condotto da Saverio Bari e Marco Marzaioli in collaborazione con Temple Theatre di Sassuolo e il Centro L.I.F.E. che ne ha ospitato gli incontri. Si tratta di un lavoro sulla memoria, coltivata per la sua possibilità di essere seme».
I partecipanti, infatti, sono stati autori e interpreti di una rievocazione di grande impatto emotivo che si è conclusa davanti alla piazza del municipio con un momento di particolare intensità emotiva. Un percorso iniziato nella parte alta del borgo, in un ambiente quasi bucolico e contadino, per poi scendere nell’abisso della memoria.

Una delle serate più interessanti dell’estate performativa è stata quella che ha visto tornare in scena STAND BY ME di Sanpapiè al Parco dei popoli in una serata a doppio spettacolo introdotta da Renzo Francabandera e un aftertalk con i coreografi protagonisti della serata.
Dopo il trio di Sanpapiè, difatti, è andato in scena A peso morto / Lui, un solo interpretato da Carlo Massari, coreografo di C&C Company e intelligenza assai versatile nell’universo dei linguaggi della scena. Si tratta di due lavori con molti punti di tangenza.
Lo spettacolo della compagnia Sanpapiè è ispirato all’autobiografia di Dennis Nilsen, omicida seriale inglese, che svela con dovizia di dettagli i suoi 12 omicidi tra emozioni, ragioni e rigorose ritualità. Tre figure sono in scena, con un sembiante di due donne e un uomo.
Siamo nell’Inghilterra dei primi anni ‘80, intorno a un rituale del tè da cui prende le mosse lo spettacolo con i tre performer seduti e iscritti dentro un grande cerchio di luce. Il grande tema, qui come nello spettacolo che seguirà, è la solitudine.
È la notte di Natale, la paura del vuoto e dell’abbandono schiaccia la mente, il “mostro” entra in azione e uccide, e Nilsen trattiene con sé il corpo del suo ospite, lo conserva, e con lui convive. Qui viene portata in scena una versione leggermente ridotta del progetto coreografico, che elide la parte dell’atto criminale, ma che fa comunque emergere bene i temi del tangibile e intangibile, della caduta e della pietà, della doppiezza e dell’inarrivabile, fra amore e morte.
Sanpapié è nata a Milano nel 2008 da un gruppo di studenti della scuola Paolo Grassi e dell’Università Cattolica del Sacro Cuore con l’obiettivo di esplorare contaminazioni, derive, possibilità e limiti del linguaggio fisico, diretto da Lara Guidetti. Si tratta di un nucleo artistico in costante apertura, composto da danzatori, coreografi, attori, compositori, registi e artisti visivi, in cui le tecniche della danza classica e contemporanea si incrociano con pratiche fisiche come l’acrobatica, il ballo popolare e lo studio del teatro fisico e di parola.

Carlo Massari presenta invece A peso morto / Lui, performance graffiante parte di un dittico sulla solitudine delle periferie. Qui il protagonista arriva da fuori scena, dalla cima della collina, vestito di una tuta e con una busta da homeless. La musica va con una cassa bluetooth che l’uomo si porta dietro, musica di balera, una sorta di emblema-fotogramma di una periferia senza tempo e identità. L’uomo si agita, corre fino a sfiancarsi, lancia baci ammiccanti verso la platea, lui con un sembiante da senescente decrepito (è bellissima la maschera di Lee Ellis che raffigura l’interprete da anziano).
È una comparsa passiva di una periferia voluta, desiderata, prospettiva di solitudine in un ambiente urbano in cui il tessuto familiare è saltato. Fatica e vecchiaia, solitudine e appiccicaticcia sensazione di mendicare un ritorno a esistere, a essere conosciuto e riconosciuto. Esattamente come l’assassino, anche lui è individuo mascherato, e dietro ogni maschera potrebbe esserci chiunque. Potremmo esserci anche noi.

una produzione Sanpapiè
coreografia e regia Lara Guidetti
con Sofia Casprini, Gioele Cosentino, Matteo Sacco
drammaturgia Saverio Bari in collaborazione con Gianluca Bonzani
elaborazioni sonore Marcello Gori
maschere Maria Barbara De Marco
scenografia Maria Croce
costumi Fabrizio Calanna
con il sostegno di Mic-Ministero della Cultura

​​A PESO MORTO

creazione originale ed interpretazione Carlo Massari
maschere Lee Ellis
produzione C&C
in co-produzione con Margine Operativo

Selezionato Contact Zones 2019

Premio TrenOFF 2017