FRANCESCA POZZO* | Scarpe a punta, gonne ampie e una retina per capelli abbassata fino agli occhi: ecco la rappresentazione delle streghe operata nello spettacolo Witch is, andato in scena il 18 settembre all’Hystrio Festival del teatro Elfo Puccini di Milano. Nella sala dedicata a Pina Bausch, tre donne,  altrettanti microfoni e una chitarra elettrica ci portano in un tempo sospeso, a cavallo fra il Seicento e i tempi odierni usando questa figura archetipica come trait d’union.

Chi sull’orlo dei vestiti, chi sopra la giacca in jeans, Giorgia Iolanda Barsotti, Eleonora Paris e Cristiana Tramparulo hanno tutte un tratto comune: le fiamme, quelle che bruciano dentro di loro e quelle che le condannano al rogo. L’azione infatti inizia con la testa di Paris cinta da una tiara papale: siamo nel 1484, momento in cui Innocenzo VIII emanò la bolla Summis desiderantes affectibus, dando ai domenicani Heinrich Kramer e Jacob Sprenger l’autorità per esercitare il potere dell’Inquisizione in alcune regioni della Germania. Da questa circostanza nacque il famoso Malleus maleficarum, il martello delle malefiche, un libro che ha fatto storia nel triste capitolo della caccia alle streghe. Guaritrici, consigliere, esperte del corpo femminile e dei suoi cicli, le fattucchiere sono le diverse, coloro che vengono relegate ai margini della società e temute da chi dall’alto la manovra; sia nel passato che ai giorni nostri.

Hystrio Festival

Come per sottolineare la sovrapposizione tematica dei piani temporali, le tre attrici si dispongono nello spazio: Barsotti e Tramparulo in proscenio e Paris sul fondo. Inizia così l’interrogatorio. Si consuma sotto i nostri occhi una scena potentissima, un momento in cui si contrappone un processo di inquisizione all’iter che una donna del ventunesimo secolo può dover seguire quando decide di abortire. Le domande sono le stesse, ugualmente martellanti e avvilenti: vengono messi sotto una lente d’ingrandimento le abitudini, i trascorsi e soprattutto il rapporto con gli uomini. Anzi, il rapporto con Lui, da una parte Satana, dall’altra un probabile rapporto occasionale. Le risposte sono a tratti dimesse, a tratti irritate ma ugualmente impotenti e si annientano nel momento in cui il potere costituito arriva a invadere lo spazio delle donne, togliendo loro i microfoni e facendo crollare i loro corpi a terra.

Hystrio Festival

Quando si reimpossessano della propria voce, cantano, e con le rime di un rap riportano lo spettatore ad alcuni anni fa, al caso di cronaca che ha denunciato l’esistenza dei cimiteri per feti; distese di croci e peluche che portavano però il nome della madre, in modo da generare un imperituro senso di colpa. E loro – tre come le sorelle fatali del Macbeth, tre come le età della donna – sottostanno a questo meccanismo, tornano a puntarsi il dito contro, l’un l’altra. Da qui però lo spettacolo che prima manteneva una sua unità, inizia a sfaldarsi.

Barsotti si spoglia, rimane in un body bianco e scintillante, diventa uno specchio, sottomette le altre con grazia, inducendole a essere qualcosa che non sono. Alla fine le vittime tolgono con un gesto la trama di tessuto che oscura loro lo sguardo, in una sorta di epifania e liberazione. Viene così inserito un altro tema fiabesco, quello del rapporto con il corpo, con la bellezza che per secoli è stata strumento di controllo, ma che con lo studio dell’archetipo ha poco a che fare. In questo modo la scrittura devia dal nucleo pulsante della storia e ci presenta delle scene che, benché abbiano una loro coesione interna, non si sposano con ciò che abbiamo visto precedentemente. Un tentativo interessante e colto, nei suoi echi infatti riprende alcuni studi storici e di genere – fra i quali quelli di Silvia Federici –, ma che manca dell’integrità di una narrazione più strutturata che potrebbe accompagnare meglio il pubblico e portarlo a una comprensione più approfondita di queste tematiche.

WITCH IS

progetto di LANDI/MIGNEMI/PARIS
drammaturgia di Francesca Mignemi
regia di Virginia Landi
costumi di Rossana Gea Cavallo
musiche e sound design di Andrea Centonz
con Giorgia Iolanda Barsotti, Eleonora Paris, Cristiana Tramparulo

Produzione IL TEATRO DELLE DONNE, Firenze
Con il sostegno del Centro di Residenza della Toscana Armunia-Capotrave/Kilowatt e Z.I.A. – Zona Indipendente Artistica
Progetto finalista al bando Regist* Under 35 della Biennale Teatro di Venezia 2022
Progetto titolare di residenza Capotrave/Kilowatt 2023
Debutto Avamposti Teatro Festival settembre 2023 – Firenze

Hystrio Festival – Teatro Elfo Puccini, Milano | 18 settembre 2024

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