RENZO FRANCABANDERA | Nel 2027 saranno vent’anni. Ma anche i famosi diciott’anni non sono male! E nel 2025 che sta per iniziare ne saranno passati proprio tanti da quel 2007 in cui il gruppo di giovani diplomatisi alla Nico Pepe di Udine decise di fondare la compagnia. Pare ieri.
Con gli 11 spettacoli all’attivo, le oltre 1.000 repliche, un testo (e spettacolo) diventato anche un film – Thanks! (programmato su Netflix nel 2020/2021) -, la Compagnia Carrozzeria Orfeo, diretta da Gabriele Di Luca Massimiliano Setti, prosegue nel suo teatro pop, fatto di drammaturgie originali che trovano ispirazione nell’osservazione del nostro tempo, sostenuti negli anni da un grande successo di pubblico e critica.
Negli ultimi anni in particolare, superando qualsivoglia possibile dimensione autoriferita del successo, la compagnia ha deciso sempre più di aprire le porte della propria attività, allargando e donando esperienza, esperienze e possibilità. Nel periodo del lockdown, ad esempio, ha dato vita a due progetti: Prove generali di solitudine, un Concorso di scrittura teatrale aperto a tutti i cittadini, che ha coinvolto più di 2.000 partecipanti, realizzato con il patrocinio di Fondazione Cariplo, con il sostegno di Marche Teatro, Teatro dell’Elfo, Teatro Bellini di Napoli, Teatro Nazionale di Genova e che abbiamo testimoniato qui, sulle pagine di PAC; il secondo è stato Periferie Interiori, ciclo di incontri, in diretta Instagram, con personalità della cultura e dello spettacolo (tra i quali Franco Arminio, Giobbe Covatta, Brunori Sas, Lino Guanciale, Lodo Guenzi), con l’obiettivo di proporre nuovi strumenti di lettura e indagine del presente. Itinerari tra teatro, poesia, musica, impegno sociale per parlare anche di amore, futuro, società, cultura e riscatto. Ma Carrozzeria Orfeo è partner del progetto Mantua Farm school, una scuola per adolescenti che coltiva l’apprendimento esperienziale, sostenuta da Fondazione Cariplo (Emblematici Maggiori 2018) e da gennaio 2023 la compagnia gestisce uno spazio da 100 posti a Mantova, Sala Maddalena.

Si tratta di un’ex-palestra, oggi ristrutturata dalla Soc. Coop. Ippogrifo e adeguata a sala polivalente grazie al contributo di Fondazione Cariplo “Bando Emblematico maggiore 2018” per il Progetto Mantua Farm School e grazie al contributo di Regione Lombardia Bando PSR. In questi spazi viene anche ospitata una rassegna, in corso in queste settimane, emblematicamente intitolata Sul Confine.
Abbiamo voluto confrontarci con la compagnia sull’attività recente e in corso, per farci raccontare di questi tempi che, sebbene incerti, rimangono comunque fecondi per un processo creativo come il loro, fondato proprio sull’osservazione e sull’incontro con la realtà.
Ha risposto alle nostre domande Luisa Supino, organizzatrice teatrale, cofondatrice di Carrozzeria Orfeo.

È arrivato quindi il momento in cui i Carrozzieri hanno finalmente una officina (per le arti) vera e propria! Com’è nata l’idea di questa nuova sede?

Sala Maddalena non è nata da un’idea ma è un luogo con cui abbiamo una relazione da diversi anni. Già nel 2016, quando l’attuale sala polivalente era ancora una palestra sgarrupata collocata nella tranquillità della campagna mantovana, realizzavamo lì i nostri laboratori residenziali per attori, ormai divenuti un must dell’estate. Nascendo come compagnia di produzione e di giro, da qualche anno iniziavamo a sentire l’esigenza di avere uno spazio nostro dove tornare dopo le lunghe tournée, un luogo dove promuovere iniziative di formazione e provare a creare un senso di comunità con la nostra visione pop del teatro, intercettando anche a livello territoriale chi a teatro non è solito andare.
È grazie alla progettualità di «Corte Distanze. Progetto di prossimità culturale», realizzato con i contributidi Regione Lombardia nell’ambito del bando «Avviso Unico Cultura 2024» e di Fondazione Cariplo nell’ambito del bando «Per la Cultura 2022», che abbiamo avuto l’opportunità di far nascere e crescere Sala Maddalena, uno spazio polivalente aperto al territorio, posto in una corte agricola circondata da 12 ettari di terreno ai confini della città di Mantova, nel Comune di Curtatone. Un luogo, come dice il titolo del progetto, di prossimità culturale, in cui accorciare le distanze fra il teatro e le altre discipline artistiche, tra attività culturali e luoghi rurali, tra la nostra compagnia e le giovani formazioni emergenti, tra attività nazionale e comunità territoriale.

Di solito le nuove case sono sempre abbinate a tragicomiche aneddotiche su inciampi burocratici, traversie nei lavori. La vostra fa eccezione o conferma la regola?

Siamo fortunati perché di questo luogo siamo i gestori, ma è grazie alla Cooperativa Ippogrifo, con cui collaboriamo insieme alla Mantua Farm School, scuola esperienziale per adolescenti, che è nata l’opportunità, con il Bando «Emblematici Maggiori» 2018 di Fondazione Cariplo, di ristrutturare due degli immobili della corte di campagna di proprietà della mia famiglia. Tra ristrutturazionipermessi abbiamo atteso molto ma in quell’attesa abbiamo maturato e coltivato le progettualità messe oggi in campo. Per quanto lo spazio possieda già caratteristiche funzionali alle nostre attività, rimane l’esigenza di reperire nuovi fondi per proseguire con le nostre iniziative. Tra i desideri c’è migliorarne l’allestimento per renderlo sempre più accogliente per il pubblico e gli artisti e chissà, magari un giorno sarebbe bello avere anche una nostra foresteria!

Come pensate di abitarla? Con quali prospettive e quali eventi? Qualcosa è in corso proprio in queste settimane…

Feste sull’aia con musica, teatro e cibo, rassegne, cinema all’aperto, fino ad arrivare all’attuale rassegna Sul Confine, sono solo alcune delle attività che fino ad oggi abbiamo promosso nella fase di avviamento dello spazio: iniziative culturali popolari a carattere multidisciplinare, rivolte a tutti i pubblici, pensate per avvicinare la comunità locale al luogo e al teatro. Oltre alle residenze artistiche e agli affitti dello spazio, Sala Maddalena ospita anche laboratori di formazione, ai quali da sempre Carrozzeria Orfeo rivolge un’attenzione particolare.

Parliamo dunque della rassegna Sul Confine: come sta andando e che seguito state avendo?

Da ottobre, dopo le iniziative estive, abbiamo dato il via alla nostra prima rassegna di drammaturgia contemporanea, Sul Confine, titolo preso in prestito da una delle prime produzioni di Carrozzeria Orfeo. Una full-immersion di spettacoli per travalicare i confini e sconfinare in altri mondi, linguaggi, dimensioni, dall’esplorazione delle intelligenze artificiali al teatro come esperienza condivisa attorno a un tavolo, tra cibo e autobiografia.
Ospiti sono alcune realtà della scena teatrale nazionale come
Teatro delle Ariette, Compagnia Rodisio, Poveri Comuni Mortali, Les Moustaches, Fartagnan Teatro, quest’ultimi vincitori tra più di 100 compagnie del Bando Giving Back, progetto di tutoring a una giovane formazione, ideato e promosso da Carrozzeria Orfeo.
Quando si pensa al confine, si pensa a quel limite che sta tra noi e voi, tra il conosciuto e lo sconosciuto. Spingersi
sul confine significa un atto di coraggio e di fiducia per uscire dalla propria zona di comfort, il primo passo per attivare un cambiamento. Il teatro in questo rappresenta un buon esercizio per renderci più consapevoli, per stare in relazione e in ascolto della società. Ogni spettacolo ha un suo target preciso di pubblico che riconosce nella rassegna e nel lavoro di Carrozzeria Orfeo una qualità artistica alta, che nasce dall’attività che la compagnia svolge a livello nazionale e che permette di portare a Sala Maddalena ospiti prestigiosi.

Ed è fra queste mura che nascerà il vostro nuovo lavoro o il tour fra spazi di residenza e teatri pre-debutto resta poi imprescindibile, anche quando si ha un proprio spazio?

Abbiamo sempre avuto una casa in ogni luogo di allestimento dei nostri spettacoli e presso le sedi dei nostri coproduttori come ad Ancona con Marche Teatro, a Milano al Teatro dell’Elfo e, andando più indietro nel tempo, al Teatro Era a Pontedera o ancora prima al Teatro dell’Acquario di Cosenza. È proprio a Sala Maddalena, per quanto sarà possibile, che abbiamo intenzione di provare il prossimo spettacolo che debutterà nell’estate 2025, certi che questo non ci precluderà di continuare comunque a collaborare e allestire in altri teatri d’Italia.

Insomma per venirvi a trovare quali sono le prossime occasioni interessanti?

Dopo l’anteprima nazionale di MAMMUT vita e morte di un’intelligenza artificiale” di Fartagnan Teatro e La difficilissima storia della vita di Ciccio Speranza di Les Moustaches, la rassegna riprende il 15 novembre con Caino e Abele della Compagnia Rodisio e prosegue il 30 novembre con Due Schiaccianoci di Poveri Comuni Mortali e il 14 e 15 dicembre con Teatro da Mangiare? del Teatro delle Ariette.
Siamo in Via Pilla 53 a Curtatone (Mantova), veniteci a trovare e seguiteci sui social!
FB @Sala Maddalena Ig @sala_maddalena