RENZO FRANCABANDERA | Ha debuttato pochi giorni fa al Teatro Sala Fontana un Mercante di Venezia giovane e concettualmente ambizioso, che vuole abbinare una compagine attorale anagraficamente fresca ad un ripensamento sull’opera shakespeariana che parte da alcune rivisitazioni testuali per indagare qualche concetto più ampio come la corruttibilità dell’animo umano, l’impatto del denaro sulle relazioni sociali.
Una rilettura (e riscrittura) molto orizzontale dove non esiste un vero e proprio protagonista, a vantaggio di una coralità in cui ogni personaggio è portatore di bene e male, ambizioni negative e generosità.
Ne emerge uno spaccato con alcuni indubbi punti di interesse di cui abbiamo parlato con il giovane e promettente regista Filippo Renda, formatosi come attore e che ha poi imboccato la carriera registica. Una video intervista realizzata nel bellissimo chiesto del Teatro Sala Fontana che ospita e produce il lavoro, in cui si parla dello spettacolo ma ancor più in generale di teatro, scelte e nuove generazioni, con una interessante considerazione conclusiva sul rapporto regista-attore.