RITA CIRRINCIONE | Con tre affollatissime repliche, Elle life show ha aperto, allo Spazio Franco, l’anteprima della rassegna Scena Nostra. Progetto vincitore del Premio #CittàLaboratorio 2017 promosso dal Comune di Palermo e dal Teatro Biondo Palermo,  Elle life show è una produzione della Compagnia Quartiatri.

Il gruppo si costituisce a Palermo nel 2005 per iniziativa di cinque giovani attori. In seguito all’incontro con alcuni tra gli esponenti più influenti del panorama teatrale – da Eugenio Barba a Emma Dante, da Franco Scaldati a Danio Manfredini e Civilleri/Lo Sicco -, danno vita ad un teatro indipendente, interprete di una realtà generazionale vicina, con un proprio linguaggio attento ai temi della contemporaneità. Nascono così Nel blu dipinto di blu (2006), …dove le stesse mani (2007), Testa e Croce (2007), Buonanotte (2010) e Krisiskin (2013). Con la partecipazione al Premio #CittàLaboratorio 2017 e la messa in scena di Elle life show, i Quartiatri riprendono la collaborazione dopo un periodo in cui ciascuno di loro ha portato avanti progetti artistici a livello individuale.

Un cupo spazio dominato dal total black di scena e costumi. Una giovane donna che sogna di affermarsi come cantante.  Una scalcinata agenzia di talent scouting.  Questi gli elementi che compongono la pièce.

Ph Fausto Brigantino (5)
Ph Fausto Brigantino

Elle è il nome, anzi l’iniziale, con cui viene ribattezzata la giovane che affida la realizzazione del suo sogno a tre impresari megalomani e pasticcioni che, atteggiandosi a demiurghi, pensano di potere fare e disfare una vita, una carriera, una destino. I tre, che rappresentano il peggio di un mondo del quale mimano i rituali di successo e di cui pensano di saper maneggiare ogni ingranaggio, con lusinghe e infantili stratagemmi riescono a fare breccia su Elle che, vittima sacrificale, si consegna a loro.

Per progressiva sottrazione, così come per il suo nome, all’interno del claustrofobico perimetro dello studio, inizia per Elle il processo di menomazione. «È solo un piccolo intervento, indolore naturalmente, che sistemerà tutto». A furia di togliere – la sua gestualità, la sua esuberanza, la sua capigliatura selvaggia, il suo dinamismo – alla fine Elle riuscirà a fare il suo show ma il prezzo pagato sarà altissimo: dalle “mutilazioni” patite si salverà solo la sua voce; la scena conquistata sarà la sua prigione: «Che ci faccio qui, in questa solitudine?».

Ispirata a La chiave dell’ascensore di Ágota Kristóf, la pièce traspone la vicenda della Donna segregata e progressivamente mutilata dal Marito con la complicità del Dottore, in quella di Elle nelle mani dei tre manager che operano una mutilazione solo metaforica ma non meno invalidante.

Ph Fausto Brigantino (3)La narrazione è giocata su un doppio registro tra il parodistico e il drammatico e si sviluppa su più livelli narrativi con altrettante cifre stilistiche rese anche dai diversi piani della scena – efficace l’uso drammaturgico delle luci. Dalla favola nera che apre anche il testo della Kristóf alla progressiva costruzione/decostruzione del personaggio di Elle, la messinscena oscilla tra palco e backstage, tra sogno e realtà, tra vita reale e vita desiderata. A chiudere questo circolo – quasi con una cesura netta – arriva il concerto con i brani musicali interpretati dall’artista Elle che, per atmosfere e contenuti, riprendono più manifestamente i temi dell’opera della scrittrice ungherese.
Altrettanto stratificati si presentano i livelli di lettura: da quello letterale che mostra la metamorfosi noir di Elle operata dai tre agenti, al più generale j’accuse nei confronti dello star system, che livella e uniforma personalità divergenti e talenti non omologati portandoli verso standard di massa, fino a diventare metafora di una società dove a dominare e a decidere è la sua parte peggiore.

Riuscita la prova attoriale dei tre impresari, rappresentati nella loro stupida e crudele superficialità con tratti che sfiorano il grottesco: Gisella Vitrano, una Monique perfida e ambivalente; Marcella Vaccarino, una brillante Kittie, frustrata e compiacente; Dario Mangiaracina, Charlie, un narciso immaturo e blagueur. Chiara Muscato nel ruolo di Elle riesce a rendere la complessità e le diverse sfumature del suo personaggio, dal fresco entusiasmo iniziale, allo smarrimento delle sue certezze demolite fino al drammatico epilogo.
I brani originali eseguiti da Elle – appositamente scritti da Dario Mangiaracina – riprendono i dialoghi de La chiave dell’ascensore e, oltre ad aggiungere appeal allo spettacolo, forniscono un’integrazione di senso e precisano il mood della pièce.

La messa in scena dello spettacolo, per la formulazione stessa del Premio #CittàLaboratorio, è cresciuta per tappe e si è progressivamente modificata sotto lo sguardo di pubblico e addetti ai lavori. La regia di Dario Muratore tiene testa al non facile compito di armonizzare i molteplici livelli narrativi, stilistici e semantici. Nella forma presentata allo Spazio Franco di Palermo Elle life show lascia intravedere ulteriori margini di crescita nella risoluzione del complesso impianto drammaturgico.

Scena-Nostra-Locandina-Spazio-FrancoL’anteprima di Scena Nostra  proseguirà fino al 30 dicembre con altri sei spettacoli, come anticipazione della rassegna vera e propria sull’attuale produzione teatrale indipendente siciliana che si svolgerà nel corso del 2019 in collaborazione con la rete Latitudini. Con questo progetto, lo Spazio Franco, che ha sede in un ex capannone dei Cantieri Culturali alla Zisa di Palermo, dà il via alla realizzazione della scelta fondativa – di tipo artistico, culturale e politico – di situarsi nel panorama locale come laboratorio di ricerca e di sperimentazione teatrale.

 

ELLE LIFE SHOW

drammaturgia  Dario Muratore
con Dario Mangiaracina, Chiara Muscato, Marcella Vaccarino, Gisella Vitrano
regia Dario Muratore
musiche Dario Mangiaracina
luci e audio Francesco Vitaliti
make-up e costumi Francesco Paolo Catalano
scena e grafica Manuela Di Pisa
produzione Quartiatri

premio #cittalaboratorio 2017
con il sostegno di Comune di Palermo, Teatro Biondo di PalermoOrestiadi di Gibellina e in collaborazione con Spazio Franco