ANTONIO CRETELLA | Un gruppo di studenti di Palermo aveva ricevuto il compito di creare un video sul Giorno della Memoria, una sorta di compito di realtà, come li definisce la didattica per competenze, nel quale mettere a frutto in modo critico la lezione della memoria storica come base interpretativa della realtà del presente; ovvero la competenza di più alto livello attingibile nel campo delle discipline storiche. Un lavoro ambizioso nel quale gli studenti sono partiti dalle leggi razziali del 1938 accostandole al Decreto Sicurezza dell’attuale governo, seguendo peraltro una linea interpretativa non propriamente originale, essendo stata variamente espressa in tali termini da diversi commentatori politici data la palese e comune componente discriminatoria su base etnica dei due provvedimenti. La risposta a tale esercizio di critica storica è stata una sospensione di quindici giorni per l’insegnante, sospensione giunta dopo un post tanto indignato quanto sgrammaticato da parte di un esponente di Casapound – e già qui è curioso che qualcuno che professa la libertà di dirsi fascista si offenda per accostamenti con il Ventennio. Il provvedimento, che dovrebbe quantomeno smobilitare i sonnolenti sindacati e generare ondate di scioperi, come spesso accade con questo governo, non solo dimostra involontariamente la tesi del video, ma fa trasparire più paura che una prova di forza.
E se poi anche qualcun altro si accorge che i ragazzi hanno ragione?
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