RENZO FRANCABANDERA | La Tempesta come momento sconvolgente dell’esistenza umana e inizio di una riflessione su cosa siamo profondamente: Dopo la Tempesta, con la direzione artistica del Collettivo Nogravity4monks sarà una rilettura audace di uno dei grandi capolavori del teatro di tutti i tempi per una grande allestimento site specific che fonde diversi linguaggi della scena, una creazione dal sapore collettivo, presentata in anteprima nazionale, in versione ridotta il 10 giugno 2023 nell’ambito della 26esima edizione di Andersen Festival a Sestri Levante, di cui la sostenibilità è uno dei temi portanti.
Sarà poi proposto integralmente il 1 luglio al Lago delle Rane a Baselga di Piné ( TN), uno dei territori più colpiti dalla Tempesta Vaia del 2018.
Una tragedia ambientale che costò la distruzione di milioni di alberi, e che sembra distante tantissimi anni, sovrastata dalla cronaca sempre più drammatica, ma rimasta ben salda nella mente degli abitanti del territorio.
DOPO LA TEMPESTA sarà una giornata di appuntamenti e un grande evento teatrale en plein air a basso impatto  sul tema del cambiamento climatico,  che segna  la tappa finale di un progetto di  sviluppo di comunità  per costruire una nuova  relazione tra luoghi, storie e persone  ed un ponte con e per le generazioni future.
Ariel sarà Laurence Tremblay-Vu, un funambolo che suona un cavo amplificato di 80 metri accompagnato da un quartetto di musicisti dal vivo; Prospero  è Angela Baraldi, cantante e attrice di forza eccezionale; Calibano  è Riccardo Rebaudengo, un bambino accompagnato dal coro di voci bianche dei minipolifonici di Trento, che sprigiona l’energia ingenua e primitiva dell’infanzia.
Si tratta quindi di spettacolo in cui la memoria dei fatti è parte essenziale della narrazione e la popolazione al centro del processo creativo, in uno scambio continuo con gli artisti e abbiamo intervistato alcuni degli artisti coinvolti nel progetto.

Come e perchè la Tempesta oggi? Quale bisogno arriva a soddisfare dal punto di vista artistico?

CARLO SCIACCALUGA – REGISTA e DRAMATURG
La Tempesta oggi e sempre, intanto perché i grandi classici ci parlano dal futuro. E poi perché è un’opera che racconta anche del complesso rapporto tra essere umano e natura. Prospero, come mago, agisce sull’ambiente che lo circonda. Lo fa a fin di bene, fino a quando non si rende conto del fatto che ha abusato di questo potere, e che deve abbandonarlo, dopo aver sovvertito l’ordine naturale degli elementi. Ovviamente la lettura più tradizionale, e corretta, è che Prospero sia un alter ego di Shakespeare che, scrivendo il suo ultimo testo teatrale, racconta dell’abbandono alle scene. La teogonia di Shakespeare però, è molto più complessa. Calibano e Ariel sono esseri a metà tra l’umano e il divino, assomigliano a dei demoni della mistica giapponese. C’è una rappresentazione panteistica, o quasi animistica del mondo. Penso che moriremo senza sapere mai se Shakespeare e Giordano Bruno si fossero conosciuti, ma in ogni caso il clima culturale in cui vivevano era lo stesso.

È una cocreazione sotto molti aspetti, una unione di linguaggi che ancora si va componendo. È più faticoso?

ELISA D’ANDREA – IDEATRICE e REGISTA
L’intento del nostro collettivo è RESTARE LIBERI;  può sembrare banale, ma riteniamo che mai come ora, dal dopo guerra ad oggi, questo concetto sia scontato. Il primo dei nostri obbiettivi è stato essere RADICALI, come le piante, perché le radici agiscono come un cervello diffuso. Ispirandoci al mondo vegetale e alla sua capacità di comunicare e sviluppare strategie evolutive attraverso le radici, abbiamo fatto della pluralità e della condivisione le basi del nostro metodo di lavoro. È un esercizio di libertà appunto: ci permettiamo di spaziare tra differenti codici espressivi, di stringere collaborazioni con artisti e artigiani di diversa provenienza e di scegliere quali luoghi andare ad abitare temporaneamente, facendoli diventare parte integrante dei nostri progetti.

Perchè la scelta di stare nello spazio pubblico? È una scelta in qualche modo politica?

E D’A – La scelta di stare nello spazio pubblico è stata dettata dal fatto che per realizzare questo spettacolo volevamo confrontarci con la comunità, affrontare il tema del cambiamento climatico senza mettersi in relazione con chi l’ha vissuta sulla sua pelle una catastrofe ambientale a noi risultava un mero esercizio di stile. Così ci siamo avvicinati alla popolazione del piccolo Comune Baselga di Pinè, in Trentino, e in dialogo con l’amministrazione e i cittadini abbiamo dato il via al progetto DOPO LA TEMPESTA. Questo scambio, oltre a potenziare l’inclusione sociale, formando le persone alla partecipazione culturale e alla valorizzazione del proprio patrimonio ambientale e artistico, ha innescato un processo di tradizione alle generazioni future, riportando al centro del dibattito e delle attività da programmare anche la voce dei più giovani.

Cosa ha da dire questo testo alla società oggi? Che lavoro creativo c’è sul rapporto con gli spettatori?

CS – La Tempesta, una delle ultime opere di Shakespeare, è un immenso inno al teatro e alla sua magia in cui, evocato in un’atmosfera di favola, molto presente è anche il tema ecocentrico, la ricerca dell’armonia necessaria tra l’elemento umano e quello naturale, tra civiltà e natura selvaggia, l’eterno contrasto tra il buon sapere e i cattivi costumi degli uomini. Una tempesta totale, dunque, il cui senso profondo può riportare al senso del “Mabul” biblico, quel diluvio o “tempo della crisi” che investe tutto ma da cui tutto può potenzialmente anche nascere.
Una tempesta che può essere punizione ma anche occasione ed insegnamento.

Angela Baraldi

Come entra la musica nell’operazione e perchè?

RAFFAELE REBAUDENGO – COMPOSITORE E MUSICISTA
Il collettivo poggia sulla narrazione musicale gran parte degli sviluppi creativi.
L’idea di dare voce ad un personaggio attraverso il movimento ed il suono del cavo di un funambolo è al cuore della sperimentazione sonora di Nogravity4monks.
Il processo di generazione collettiva ha disegnato i personaggi della Tempesta mentre si sviluppava la drammaturgia. L’intreccio dei linguaggi non avviene per stratificazione, è il seme per lo sviluppo di una rappresentazione sinestetica e poliedrica di soggetti scenici che devono contenere ed esprimere più significati.

 DOPO LA TEMPESTA

da un’idea di Elisa D’Andrea
direzione artistica Nogravity4monks
ispirato all’opera di William Shakespeare
adattamento Carlo Sciaccaluga
regia Carlo Sciaccaluga, Elisa D’Andrea
con: Laurence Tremblay-Vu  ARIEL il funambolo, Angela Baraldi PROSPERO la voce, Riccardo Rebaudengo e il Coro dei Minipolifonici di Trento CALIBANO il canto / musicisti: Laurence Tremblay-Vu (cavo), Raffaele Rebaudengo (viola), Bernardo Russo (chitarra e sintetizzatori), Federico Fantuz (chitarra e cornoinglese), Tiziano Scali (Rhodes e sintetizzatori)
musiche originali Nogravity4monks
direzione tecnica Tiziano Scali
light design Stefano Mazzanti
sound design Lorenzo Patellani
scene e costumi Anna Varaldo
assistente ai costumi Daniela de Blasio
produzione ariaTeatro
con il contributo di Provincia Autonoma di Trento / con il patrocinio del Comune di Baselga di Piné / con il sostegno di Azienda per il Turismo Trento e Monte Bondone, Consorzio C.O.Piné, start-up VAIA, Fondazione Luzzati Teatro della Tosse / con la collaborazione di Libreria 2 PUNTI, Associazione Shemà – Baita del Mett
ringraziamo i bambini e ragazzi del Grest, Vigili del Fuoco Volontari di Baselga di Pinè, Volontari dell’assistenza sanitaria

1 LUGLIO 2023 – dalle ore 16:00 – LAGO DELLE RANE – Beldopian – Baselga di Piné (TN)

ANTEPRIMA

10 GIUGNO 2023 – ore 22.30  – Andersen Festival 26esima ed.   – Baia delle Favole – Sestri Levante