F. CURTO, V. SORTE, M. VERNICE | Nel quadro del festival Abboccaperta organizzato da Teatro Caverna, la compagnia francese La Batook ha presentato – dopo il debutto a Grenoble lo scorso maggio e per la prima volta in Italia – il suo nuovo spettacolo itinerante La fille de l’air. Sabato 27 settembre a Bergamo lungo il Sentierone (in Città bassa) e domenica 28 in Piazza Vecchia (in Città alta), una quarantina tra percussionisti e danzatori hanno rotto la routine cittadina, invitando il pubblico – più o meno fortuito – ad unirsi al loro corteo.
A qualcuno degli “spettatori”, forse troppo preso dall’atmosfera festosa della performance per ascoltare con attenzione i refrain o semplicemente a digiuno di francese, potrebbe essere sfuggito il vero motivo di tanto trambusto. La fille de l’air è di fatto la disperata ricerca, da parte dello sposo e di tutti i suoi invitati, della promessa sposa improvvisamente scomparsa. Così, invece che dirigersi al municipio per celebrare le nozze, il rumoroso e folto gruppo inverte la propria marcia e si lancia alla ricerca dell’amata.
Come suggerito dalla sonorità del nome, la compagnia La Batook, si ispira ai ritmi della Batucada – uno stile percussivo brasiliano, nato dalla samba e influenzato dalla musica e dalla cultura africana – per coinvolgere e sorprendere il pubblico bergamasco, invitando le “malcapitate” passanti a prendere il posto della sposa e a partecipare alle danze. Anche se amatoriali, ballerini e percussionisti hanno dato prova di sé – sia negli assoli che nei più frequenti momenti corali – ballando e suonando strumenti ai più sconosciuti, come il repinique, il surdo, il tamborin, l’agogo, il cuica, il timbales, il pandeiro, il reco-reco, etc etc. Un vero tripudio non solo per le orecchie ma anche per gli occhi. Pur nella loro semplicità, i costumi e il trucco dei quaranta performers erano infatti molto curati. Dalla scelta dei tessuti a quella dei colori e delle linee (come ad esempio gli originali cappelli dalla forma allungata o le delicate stampe pastello di accessori e inserti che risaltavano sul nero dei pizzi e dei completi) la costumista Ginette Royannais ha creato un’elegante varietà nella ripetizione.
Lo spettacolo ha avuto sicuramente un impatto più forte in Città bassa, proprio grazie alla diversità degli spazi occupati (Palazzo della Ragione, Via XX settembre, Piazza Pontida) e alla possibilità per il pubblico di seguire la sfilata in tutta la sua lunghezza. Anche se molto suggestiva, il perimetro di Piazza Vecchia in Città alta ha reso la performance più statica e circolare. Meno itinerante e per questo a tratti ripetitiva. In entrambi gli appuntamenti, la regia ha privilegiato il coinvolgimento emotivo – puntando sulla ritmicità delle percussioni e la bellezza dei movimenti – rispetto alla poesia della storia che è rimasta sfortunatamente appena accennata, non solo per via della lingua. La ricerca della sposa o di una sua sostituta e i ripetuti appelli lanciati alla folla sono infatti scivolati in secondo piano, lasciando invece emergere più il lato festoso e corale dell’evento.
Vi lasciamo ora al videoreportage sulla performance di Batook a Bergamo realizzato da Francesca Curto, Valentina Sorte e Michela Vernice per www.paneacquaculture.net