OLINDO RAMPIN | Mare fuori riscritto in forma di musical. Arlecchino risorto in un canovaccio moderno e trascinante. Le Scene da un matrimonio di Ingmar Bergman trasferite dalla tv anni ’70 al teatro contemporaneo. L’epoca della canzone scanzonata di Jannacci, Gaber e gli altri rivisitata da Elio. Basta citare qualcuno degli appuntamenti della Stagione di prosa 2024/25 del Teatro Ponchielli di Cremona per avvertirne le intenzioni empatiche con lo spettatore, il vario intreccio di vite, di forme, di stili, di esperienze, di itinerari. Il titolo, Legami, rimanda al principio fondativo dell’animale umano: la relazione con gli altri, sia essa amorosa, amicale, o famigliare.

Dopo la preview già sold out di una Teresa Mannino beffarda osservatrice della società italiana, ad aprire il calendario sarà lo scrittore premio Strega Francesco Piccolo con la partecipazione di Pif. Riscrivendo il suo Momenti di trascurabile (in)felicità dal cinema al teatro, Piccolo gioca sul palcoscenico con le fobie, le debolezze e i conformismi che appartengono alla nostra quotidianità, stabilendo un contatto diretto con i suoi lettori diventati spettatori (20 novembre).
Fo, Gaber, Jannacci, Cochi e Renato, Flaiano, Marcello Marchesi: negli anni ’60 la canzone, il cabaret e il teatro italiano raccontano l’Italia tra canto e disincanto. Con la sua band di giovanissimi virtuosi Elio si diverte a esplorare quell’indimenticabile archivio creativo per giocare e ridere con la musica e le canzoni: Quando un musicista ride (4 dicembre).

La grande invenzione italiana della Commedia dell’Arte, di un teatro popolare animato da maschere, gesti e trovate immortali, viene riscoperto e rivisto con gli occhi di oggi in Arlecchino muto per spavento di Marco Zoppello, ‘memoria attiva’ di un discorso sul teatro e attraverso il teatro (17 dicembre).
Letteratura, canzone, commedia dell’arte. E musical. La serie tv più amata dal pubblico italiano e non solo, che racconta con nudo realismo la vita di un gruppo di ragazzi all’interno di un istituto penitenziario, diventa Mare fuori. Il Musical. Diretto da Alessandro Siani con i brani originali della serie, lo spettacolo porta in scena alcuni tra i volti più amati della serie tv come Maria Esposito (8 gennaio).

È ispirata ad Amore e Psiche, raffinata favola dello scrittore latino Apuleio riletta in modo divertente e commovente, la Venere nemica di Drusilla Foer, che veste i panni della dea dell’amore divenuta umana. Divinità frustrata e insoddisfatta, la madre di Enea ricorda l’unica occasione nella quale ha provato un sentimento di amore (9 gennaio).
Era il 1973 quando in Svezia veniva  trasmessa una miniserie televisiva, Scene da un matrimonio, firmata dal più importante regista di quel paese e destinata a segnare un’epoca. Cinquant’anni dopo, quella acuta anatomia di una crisi matrimoniale (che è anche una analisi di sé stessi) diventa uno spettacolo teatrale diretto da Raphael Tobia Vogel e interpretato da Fausto Cabra e Sara Lazzaro (14 gennaio).

Michael Kohlhaas, personaggio uscito dalla penna dello scrittore tedesco Heinrich Von Kleist, è un simbolo di ingiustizia e di sopraffazione che diventano ribellione e utopia. Nel 1990 Marco Baliani ne ha tratto il suo spettacolo più famoso, pietra miliare del teatro di narrazione che da allora non ha mai smesso andare in scena (18 febbraio).
Lo spirito giocoso e selvatico de La pulce nell’orecchio di Georges Feydeau, massimo creatore di vaudevilles, viene esaltato dalla regia di Carmelo Rifici che ne cura adattamento e traduzione con Tindaro Granata (26 e 27 febbraio).
Paolo Genovese firma la sua prima regia teatrale portando in scena l’adattamento di Perfetti sconosciuti, una delle sue più brillanti commedie cinematografiche sull’amicizia, l’amore e il tradimento: durante una cena, un gruppo di amici di lunga data decide di posare i telefoni sul tavolo, condividendo messaggi, telefonate e i segreti più profondi (18 e 19 marzo).

Dopo aver lavorato sui testi pubblici e privati di Carlo Emilio Gadda e Pier Paolo Pasolini, in due spettacoli struggenti e feroci, Fabrizio Gifuni aggiunge un nuovo capitolo alla sua antibiografia della nazione esplorando le lettere dalla prigionia e il Memoriale di Aldo Moro (Con il vostro irridente silenzio, 26 marzo).
Lo cunto de li cunti, raccolta di novelle in lingua napoletana scritta Giambattista Basile nel 1634, ha trovato in questi anni una nuova vita a teatro grazie agli adattamenti che ne ha tratto Emma Dante. Una miscela esplosiva di elementi grotteschi, comici e tragici, che trova espressione anche nell’ultimo capitolo della serie, Re Chicchinella (5 aprile).
Con il romanzo La ferocia, vincitore nel 2015 del Premio Strega, Nicola Lagioia ha raccontato la storia di una famiglia, di una città, della ferocia del potere e del denaro che marchia il tempo che stiamo vivendo. Michele Altamura e Gabriele Paolocà ne hanno tratto uno spettacolo che disegna un ritratto ironico, amaro e lucido del nostro paese (15 aprile).

Biglietti in vendita da sabato 19 ottobre
www.teatroponchielli.it