OLINDO RAMPIN | Al Teatro Ponchielli di Cremona tradizione vuole che quattro siano i mesi, da gennaio ad aprile, e otto siano gli appuntamenti che compongono il programma della stagione musicale. Così sarà per la stagione 2025: Crescendo è il titolo, esemplare e polisenso. Che conferma anche la buona prassi, inaugurata dopo l’anno del Covid, con cui la maggior istituzionale teatrale cremonese dedica un’attenzione trasversale e ampia a generi, epoche, scritture musicali.
Due grandi affluenti, uno sinfonico e l’altro cameristico, alimentano il programma, ciascuno composto da quattro appuntamenti. Tante le variabili, attentamente dosate: la dimensione dell’orchestra, l’ampio spettro dei periodi musicali, la presenza o meno di solisti, la rarità o la popolarità del repertorio.

I CONCERTI SINFONICI

Scriveva Gustav Mahler che la sua Sesta sinfonia «racchiude in sé tutta la forza dell’uomo in lotta contro il suo destino». Non per caso è detta la Tragica. Con questa che è una delle pietre miliari del sinfonismo mahleriano si apre il calendario della stagione musicale, il 19 gennaio, quando saliranno sul palcoscenico cremonese più di cento orchestrali della Filarmonica della Scala, l’istituzione musicale fondata da Claudio Abbado sul modello dei Wiener Philharmoniker. A dirigere l’imponente architettura mahleriana il 34enne Lorenzo Viotti, nuovo direttore musicale della Tokyo Symphony Orchestra, dopo l’esperienza come direttore musicale della Netherlands Philharmonic Orchestra e della Dutch National Opera.

Lorenzo Viotti. Alla giovane bacchetta, tra le più apprezzate di oggi, il compito di dirigere la Sesta di Mahler, il 19 gennaio.

Il secondo appuntamento sinfonico, il 28 marzo, saluta il ritorno, dopo nove anni di assenza dal palcoscenico del Ponchielli, dell’Orchestra della Svizzera Italiana. Attesa la presenza come solista di Raphaela Gromes, giovane violoncellista tedesca già affermata a livello internazionale. Sul podio la bacchetta sapiente di Michele Mariotti, direttore Musicale dell’Opera di Roma, per un programma stimolante che unisce la curiosità del raramente eseguito Poème op. 25 per violoncello e orchestra di Henriëtte Bosmans con la godibile ascoltabilità del Camille Saint-Saëns del Concerto n. 1 in LA minore per violoncello e orchestra, op. 33. La perla sinfonica della serata è un classico del romanticismo felice di Felix Mendelssohn Bartholdy, la n. 3 in LA minore per orchestra “Scozzese” .

Da qualche anno il Teatro Ponchielli ospita all’interno della stagione musicale un’orchestra giovanile internazionale. Il 4 aprile approda a Cremona la Jugendsinfonieorchester, la più importante istituzione concertistico-sinfonica giovanile di Berlino. Fondata nel 1969, l’orchestra è composta da musicisti giovanissimi, dai 14 ai 19 anni, che suonano già nelle migliori orchestre tedesche, come la Staatskapelle Berlin, l’Orchestra della Deutsche Oper Berlin, la Rundfunk-Sinfonie-Orchester Berlin. Il programma, in via di definizione, annuncia mentre scriviamo due creazioni musicali imponenti come il Concerto n. 1 in MI bemolle maggiore per corno e orchestra, op. 11 di Richard Strauss, e la Sinfonia n. 4 in SOL maggiore di Gustav Mahler.

Isabelle Faust. Il 29 aprile la celebre violinista tedesca sarà protagonista di un concerto dedicato a Vivaldi. Foto di Felix Broed.

Il quarto appuntamento sinfonico è segnato da un altro importante ritorno al Ponchielli dopo molti anni d’assenza. Parliamo di Isabelle Faust, forse la violinista più versatile dei nostri giorni. L’artista tedesca chiuderà la stagione musicale il 29 aprile con un programma tutto dedicato all’Estro armonico op. 3 di Antonio Vivaldi. Ad accompagnarla ci sarà Il Giardino Armonico, complesso filologico che si esibirà con strumenti originali, guidato da Giovanni Antonini, direttore tra i più apprezzati interpreti del repertorio barocco e classico.

I CONCERTI DA CAMERA

La sezione cameristica della stagione apre il 14 febbraio con Frank Peter Zimmermann, tra i maggiori violinisti viventi, apprezzato per la sua musicalità, la sua brillantezza e richiesto dalle principali orchestre del mondo. Per la prima volta sul palcoscenico del Teatro Ponchielli, il violinista tedesco si esibirà accompagnato dal pianista ucraino Dmytro Choni. Brahms, Schubert, Bartók, Szymanovsky: il programma attraversa quattro grandi autori tra Ottocento e primo Novecento.

Frank Peter Zimmermann. E’ la prima volta al Ponchielli per il grande violinista tedesco (14 aprile). Foto Irene Zandel / Hanssler Classic

Il secondo concerto cameristico riunisce il 7 marzo intorno a Pietro De Maria, pianista di raffinata duttilità e di consapevolezza stilistica esemplare, l’oboista Francesco Di Rosa, il clarinettista Alessandro Carbonare, il fagottista Andrea Zucco, il cornista Guglielmo Pellarin, già tutte prime parti dell’orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia, per l’esecuzione dei Quintetti di Mozart e Beethoven, programma di raro ascolto, ma di grande impatto emotivo, grazie all’affascinate accostamento timbrico del particolare organico coniato dal genio salisburghese.

Lucas e Arthur Jussen sono oggi sulla cresta dell’onda in tutta Europa. A un campionario di doti pianistiche ragguardevoli i due fratelli olandesi aggiungono verve e simpatia. Protagonisti del terzo appuntamento cameristico giovedì 10 aprile, si cimenteranno con due autori classici come Mendelssohn e Schubert, per poi dare spazio alla Parigi rutilante di inizio Novecento, con due capolavori come La valse di Ravel e Le sacre du printemps, quest’ultima nella versione a quattro mani che Stravinskij suonò privatamente con Debussy.

Lucas e Arthur Jussen. Duo pianistico tra i più richiesti del momento, i fratelli olandesi sono protagonisti del concerto del 10 aprile. Foto Jesaja Hizkia.

Mercoledì 16 aprile ironia e leggerezza sconfinano tra musica colta e musica leggera nell’ultimo concerto della sezione cameristica in un programma che spazia da J. S. Bach ai Queen, da Elvis Presley a Ennio Morricone ed Enzo Jannacci. Considerati dalla critica “gli eredi dei Cetra”, gli Alti & Bassi sono un talentuoso e apprezzato quintetto vocale “a cappella”. Con le voci e 5 microfoni Paolo Bellodi, Andrea Thomas Gambetti, Diego Saltarella, Alberto Schirò e Filippo Tuccimei costruiscono le loro armonie senza far uso di strumenti, ma imitandone all’occorrenza alcuni come batteria, basso, fiati, chitarre.

Orario concerti: ore 20:30. Informazioni: www.teatroponchielli.it