RENZO FRANCABANDERA | E’ stato un mese di teatro alla radio, un mese di programmazione dedicata al teatro, con serate in diretta, spettacoli delle ultime stagioni appositamente registrati per Radio3, frammenti di archivio, repertorio, radiodrammi originali e voci – interviste e commenti – dei protagonisti del palcoscenico. Tutto nel segno della scena contemporanea italiana e straniera.
Radiodrammi, pezzi d’archivio, nuove creazioni, grandi interpreti. Partito il 29/10 con Una lettura del Woyzeck dal Woyzeck di Büchner di e con Claudio Morganti, il programma della rassegna è continuato riproponendo vere e proprie gemme d’archivio fra le quali L’Arialda di Giovanni Testori con la regia di Giuseppe Bertolucci, per passare ai drammaturghi contemporanei, come Lucia Calamaro, Michele Santeramo, Sergio Pierattini, Andrea Cosentino e Laura Curino, terminando ven. 30 nov con Lo stupro di Lucrezia di William Shakespeare con adattamento e regia di Valter Malosti, che sarà ospite nei prossimi giorni a Milano a Teatro .
Ne abbiamo parlato con Laura Palmieri, che ha curato la programmazione insieme ad Antonio Audino.
Laura, che bilancio possiamo trarre quest’anno di Tutto esaurito! ?
Sicuramente la programmazione teatrale over size di Tutto esaurito ha attratto, sin dalla prima edizione, sia la stampa specializzata, che la “comunità teatrale” insenso ampio, ma soprattutto è stata recepita sicuramente come una novità positiva dal pubblico di Radio3, forse più affezionato, soprattutto nella fascia serale, alla programmazione musicale. La riproposta anche quest’anno di un mese di “teatro quotidiano” ha consolidato tra gli ascoltatori questo appuntamento, suscitando in numero assai maggiore interventi, commenti, ed anche richieste specifiche di ascolti teatrali (soprattutto per quanto riguarda la programmazione delle rarità conservate nel nostro archivio teatrale), o segnalazioni di spettacoli visti dagli ascoltatori sui palcoscenici teatrali. Questo ci conferma che la consuetudine di un appuntamento e la volontà precisa di dare spazio al teatro – spesso considerato un genere elitario ai fini degli ascolti non solo televisivi, ma anche radiofonici – fanno emergere che la richiesta in questo ambito è molto più ampia e importante di quel che comunemente si crede.
In che modo gli ascoltatori hanno potuto interagire con il progetto?
In primo luogo attraverso gli sms e le e-mail, che sono sempre arrivati numerosi ogni sera durante la messa in onda, e anche nei giorni successivi. E’ possibile inoltre sintonizzarsi sul sito di Radio3 (www.radio3.rai.it) per seguire la diretta audio, alla quale, per questa edizione di Tutto esaurito, è stata aggiunta anche la possibilità della diretta video per le cinque serate che abbiamo realizzato nella Sala A, alla presenza di pubblico. Per questo esperimento i dati sono stati piuttosto incoraggianti (oltre 5000 contatti in un mese).
Alcune serate sono state lanciate anche sul nostro profilo Facebook di Radio3. Dal giorno successivo alla messa in onda è stato poi possibile riascoltare o scaricare in podcast ogni singolo evento, che rimane podcastabile per circa due settimane dall’elenco podcast del sito di Radio3, nel programma IL TEATRO DI RADIO3. Sapremo solo dopo il 10 dicembre i dati podcast del mese di novembre.
La radio in molte nazioni europee, è uno strumento potente per la divbulgazione e la conoscenza del teatro ma soprattutto delle nuove drammaturgie. Cosa avete pensato a questo proposito per Tutto esaurito?
Per quanto mi riguarda posso dar conto di questi ultimi 15 anni, da quando cioè sono arrivata dalla televisione a Radio3 per seguire, insieme ad altre colleghe, il progetto di Teatro alla Radio che Luca Ronconi realizzò negli anni tra il ‘97 e il ’98, durante la direzione di Roberta Carlotto, che coinvolse molti eccellentissimi nomi del teatro italiano nella realizzazione di 33 piéces radiofoniche, dalla Lisistrata di Aristofane all’Assoluto naturale di Goffredo Parise, solo per dar conto dell’ampio sguardo sia cronologico che autorale. A quello sono poi seguiti altri importanti progetti di produzione di teatro radiofonico, dal ciclo del 2000 Europa oggi curato da Franco Quadri, in cui spesso furono anticipate le realizzazioni sceniche di testi di autori contemporanei ancora semi sconosciuti in Italia, come Mark Ravenhill o Sergi Belbel, per fare solo due nomi significativi della nuova drammaturgia; al Terzo Orecchio di Mario Martone , che chiese alla scena sperimentale e di ricerca italiana di realizzare dei pezzi scritti apposta per la radio, fino ai cicli del Consiglio Teatrale curati da Franco Cordelli, dieci nuove produzioni per sei anni consecutivi che hanno coinvolto moltissimi attori e registi in una panoramica sulla drammaturgia del 900 europeo e americano. In questi ultimi anni, con la direzione di Marino Sinibaldi, la nostra attenzione si è decisamente concentrata sulla scena contemporanea, dando spazio a molti giovani e nuovi autori, che hanno trovato un palcoscenico qui a Radio3 per presentare i loro lavori, spesso fruibili solo da una cerchia ristretta di pubblico specializzato. Come anche numerose sono state le collaborazioni con alcuni autori e registi della nuova generazione, per la realizzazione di produzioni originali che indagassero il rapporto fra il linguaggio teatrale e quello radiofonico, come ad esempio i radiodrammi originali che abbiamo proposto nella passata e in questa edizione di Tutto esaurito, realizzati da gruppi come Fanny e Alexander, Muta Imago, Babilonia Teatri o da grandissimi artisti come Claudio Morganti. Credo di poter rispondere, a conclusione, che Radio3 sia diventato sempre più in questi anni un luogo di confronto, di accoglienza e di promozione per la scena teatrale italiana, e che abbia certamente contribuito alla sua diffusione e conoscenza verso un pubblico desideroso di scoprirla e frequentarla.